venerdì 8 marzo 2013

RELAZIONE TRA DEBITO PUBBLICO E PIL, e tendenze previste per i prossimi anni.

Grafico (1)



Molti cittadini italiani pensano che tagliare la spesa sia una cosa semplice da realizzare.

Molti essendo abituati a ragionare in maniera statica ed individualista, non tendono a considerare che l'economia è una scienza sociale e come tale va considerata, analizzandone gli effetti sulla società nel suo complesso. 

Un taglio alla spesa, favorisce un risparmio nel breve ed un aumento della disoccupazione nel medio. Uno shock sul mercato del lavoro, tende ad essere riassorbito dopo 6 anni e nel frattempo, si generano maggiori spese dovute alla cassa integrazione, una contrazione generalizzata dei consumi ed il crollo del PIL. Naturalmente nessun imprenditore, in presenza di tali scenari, sarà disposto ad effettuare nuovi investimenti.

Le scelte fatte oggi, ripercuotendosi sulla società, obbligheranno gli Stati, a rivedere profondamente le loro politiche di spesa, generando una spirale recessiva.

Le soluzioni sono due.

La prima consiste, nel perseverare in queste scelte, ridimensionando i salari dei lavoratori. Attraverso un blocco degli aumenti dei salari ed un processo inflattivo, si crea un gap tra prezzi salari, capace di garantire agli investitori esteri un lauto guadagno. Gli investitori arriveranno in Italia, quando le nostre aziende non varranno più nulla, e regaleremo agli stranieri il nostro futuro.

Vi basti guardare l'aumento della benzina, ha determinato un aumento generalizzato dei prezzi dei combustibili e dei carburanti e di conseguenza di tutti i beni di primaria necessità. 

Questo comporta un danno per i cittadini, sia per quelli più poveri, che si ritrovano un potere d'acquisto ridotto, che per quelli più ricchi, che rischiano riduzioni del patrimonio e delle rendite.

Il grafico (1) mette in evidenza il riequilibrio del rapporto debito/pil che avverrebbe intorno al 2017.

Come potete vedere, otterremo il ribasso del debito pubblico, ma la gente forse non sa che le variazioni del PIL sono collegate per il 98% alla variazione della spesa pubblica e quindi un taglio alla spesa, non può non causare un crollo generalizzato dei profitti per tutti.

Naturalmente, la matematica tende ad esasperare le cose presupponendo che il mercato venga lasciato al suo destino e visto che l'intervento dello Stato, è sempre stato in grado di evitare gli scenari catastrofici che vedete illustrati nel grafico (1).

Il vero problema è se l'aggiustamento della situazione da parte dello Stato italiano, avverrà con politiche a favore dei CITTADINI, o degli INTERESSI delle classi DOMINANTI (Multinazionali e Banche), che fino ad oggi hanno guidato le scelte dei nostri politici avvantaggiando mediamente solo un 10% della popolazione nazionale.

SEQUESTER CLIFF, i dai FED al 31/12/2012 prevedono una situazione stabile, ma in via di peggioramento.

Grafico (1)

Le variazioni percentuali degli investimenti dei privati  stanno calando in America (Investment), calano le variazioni dei consumi (consumption) e cosa più grave le variazioni di spesa pubblica (GCE: Investimenti di Stato e spese pubbliche) sono diventate negative. Guardate il rallentamento della crescita delle spese nel grafico FED.

Il "Sequester Cliff", pari a tagli alla spesa di 85miliardi, inciderà come minimo per lo stesso importo sul PIL.

Dai grafici le variazioni del GDP (PIL: Gross Domestic Product), stanno per diventare negative. 

I tagli alla spesa fanno stimare il calo del PIL, in almeno il -0,5% di prodotto. Probabilmente l'incidenza per l'effetto moltiplicatore della spesa sarà maggiore.

Nel frattempo, il calo dei tassi (interest rate) sostiene le quotazioni, e favorisce gli arbitraggi sull'azionario, si vende Europa e contemporaneamente si compra America.

Lo scopo degli arbitraggi, è quello di compensare i rischi sul mercato americano, con l'apprezzamento del dollaro. Gli speculatori contano di guadagnare al ribasso sui mercati europei speculando al rialzo su azioni americane tutelandosi dai rischi attraverso il cambio.


PREVISIONI:

Le previsioni al 31/12/2012, non tengono conto del "Sequester Cliff" ed ancora non danno alcun segnale. qualche cambiamento lo avremo dai prossimi dati trimestrali.

Grafico (2)



martedì 5 marzo 2013

GRILLO PARLA DI LAVORO! La gente disabituata, per colpa di una politica DISTANTE E CORROTTA, pensa che faccia battute da COMICO.

Pur non essendo un militante del MOVIMENTO 5 STELLE, ritengo molto più utili a questa Italia, le sue strategie, che quelle che ci prospetta la vecchia classe politica.

La politica di Grillo ha una strategia economica, che si fonda su logiche di tipo neokeynesiano.

L'economista che ispira il frinire di Grillo, Mauro Gallegati, non parla molto bene e questo è vero, ma è un genio a livello matematico, teorico e conosce bene la teoria NEOKEYNESIANA sviluppata da Stiglitz, premiato dalla Banca di Svezia per i suoi studi sulle Aspettative Razionali (NOBEL dell'Economia). Stiglitz, non scrive il programma di Grillo ma lo ispira attraverso il riferimento economico del movimento, che conosce bene Stiglitz e di cui conosce le teorie.

Le mie idee di politica economica sono qui.

COSA DICE GRILLO: 

Grillo dice fondamentalmente due cose:

1) L'Italia è un paese fallito che va ricostruito da zero (non parla di distruggere)
2) Bisogna rifondare lo stato partendo da chi sta male e dai disoccupati, garantendo un paracadute sociale che in Germania, Olanda, Lussemburgo, chiamano REDDITO DI CITTADINANZA e già applicano da tempo.


Il pensiero di Grillo, si basa sulla difesa del lavoro e può essere sintetizzato nel garantire un reddito di cittadinanza a tutti coloro che perdono la loro dignità sociale con la disoccupazione.

Grillo però, non è una soluzione per i fannulloni. 

I centri di collocamento, verranno gestiti dal Movimento, cioè dagli italiani che saranno chiamati a collaborare, sia come privati che come imprese, non dai politici, o dai Comuni che non hanno alcun vantaggio o interesse dalla cosa, e che spesso si trovano di fronte persone che non hanno alcuna voglia di lavorare. 

I centri di collocamento, debbono invece svolgere la loro funzione, rappresentando per le aziende un punto di riferimento. Quando le disponibilità di lavoro lo consentono, si offre a chi percepisce il reddito di cittadinanza, l'opportunità di scegliere, magari tra tre lavori, lasciando la persona libera di decidere se lavorare, o se rinunciare all'assegno di cittadinanza.

Non ci sono scorciatoie per nessuno, tutto si basa su solidarietà, giustizia e dignità sociale.

Nei paesi Europei questa soluzione è molto diffusa, perché consente di garantire alle persone:

1) Dignità sociale
2) Vantaggi economici, derivanti dai consumi e dalla produttività maggiore, di coloro che percepiscono l'assegno, obbligati ad accettare un lavoro se esiste, rispetto ai cassintegrati attuali che rimangono spesso per anni senza lavoro, con conseguenze gravi sulla propria percezione del se, o magari creando concorrenza agli altri lavoratori, creando i presupposti per la formazione di lavoro nero.

Se avete 10 case, oggi sicuramente sfitte, immaginate come aumenterebbe la domanda di affitti, dei cittadini dotati di assegno da 1000 euro, a 5 stelle, naturalmente ci dovrete pagare sopra le tasse, ma almeno percepireste un reddito.

La politica ha paura di questo, perché se lo STATO svolgesse il suo ruolo, verrebbe meno, con questo stratagemma, il ruolo politico e gli interessi delle classi collegate  alla politica, verrebbero danneggiati.

QUALI SONO I FONDAMENTI ECONOMICI:

I fondamenti economici si trovano, nella TEORIA KEYNESIANA. 

Contrariamente a quanto afferma qualche emerito ignorante, Keynes non era un comunista, ma un liberale progressista, lui diceva che garantendo a tutti i cittadini PARI OPPORTUNITA', di istruzione e lavoro, è possibile garantire alla collettività, un progresso.

Il progresso di cui parla Keynes, deriva dall'ingegno, che può esprimere anche il più povero, se messo in condizione di farlo, magari studiando.

L'alternativa, è il capitalismo senza regole, chiamato laissez-faire capace di regalare periodiche crisi ed equilibri di sottoccupazione, risolte scaricando sulla popolazione le colpe e le perdite, attraverso le tasse come ha fatto Monti. 

Questo processo viene comunemente chiamata Austerity.

La politica moderna compresa quella del nostro Partito Democratico, con il suo EUROPEISMO, sposa il concetto di Austerity, una teoria formulata ed abbandonata anche dal suo autore, David Ricardo, morto nel 1823.

La storia del pensiero economico la potete leggere qui).

Se credete che io menta, sappiate che i limiti imposti in Europa:

1) deficit pari al 3% del Pil, 
2) debito pubblico pari al 60% del Pil, 

sono numeri, che derivano dalla TEORIA RICARDIANA poi sviluppata matematicamente, ed ultimamente causa dell'aggravarsi della recessione economica. 

Se fate attenzione, vi renderete conto di come l'Austerity di Monti abbia peggiorato i conti pubblici, come fece con la sua politica Ciampi nel 1992. 

Non ci vuole un genio, per notare gli effetti recessivi di tali politiche di cui tutti noi patiamo oggi le conseguenze, come le patrimoniali che stiamo subendo su immobili e patrimoni bancari. 

Tutto questo sta accadendo  per non aver voluto tassare di più, multinazionali e super-ricchi ed oggi paghiamo tutti proporzionalmente, mentre i veri colpevoli della crisi, le banche, si stanno ricapitalizzando con gli interessi passivi pagati dai cittadini italiani.

Grillo probabilmente non sa nemmeno chi sia Keynes, ma il suo riferimento per l'economia, Mauro Gallegati, sa di cosa sto parlando e la sostenibilità del REDDITO DI CITTADINANZA, dipende proprio dalla Teoria Economica di tipo Neokeynesiano alla sua base.

Molti giornalisti, sono tanto presuntuosi da scrivere di economia senza conoscerla e le figure meschine a cui poi sono sottoposti, sono la conferma delle sciocchezze che scrivono.

COSA DICE LA TEORIA ECONOMICA KEYNESIANA:

La ricetta di tutti i mali si chiama MOLTIPLICATORE KEYNESIANO della spesa.


Se io do un reddito di cittadinanza di 2000 euro, ad un povero disoccupato cosa succede?:

REDDITO     TASSE E CONTRIBUTI               SPIEGAZIONE

2000                 1000        Il disoccupato paga il 30% tasse 20% contributi

di questi soldi, ne rimangono 1000 e lo Stato ha già incassato 1000 di tasse e contributi.

Questo disoccupato, spende i soldi per vivere e crea un reddito per il fornaio, supponendo che spenda tutti i 1000 euro in pane.

Il reddito del fornaio, sarà di:


REDDITO   TASSE E CONTRIBUTI                 SPIEGAZIONE 

1000                  500                 Il fornaio paga il 30% tasse 20% contributi

A sua volta il fornaio, spende i 500 euro che gli rimangono pagate le tasse, per comprare altre cose, garantendo un reddito per esempio all'edicolante, al macellaio, all'idraulico od a chi volete voi di 250 e così via.

Alla fine dei giochi, 2000 euro pagati ad un disoccupato, creano un Pil pari a:

2000+1000+500+250+125+...limite teorico 4000 circa

producendo tasse pari a:

1000+500+250+125+ ....limite teorico 2000 circa

Se non lo avete capito i soldi sono tornati sotto forma di:

1) Benessere dei cittadini generalizzato e diffuso dovuto alla circolazione monetaria
2) Tasse con cui lo Stato l'anno dopo può pagare di nuovo gli stipendi, incassando tasse e contributi.

NON CI CREDETE VERO?

Avete ragione, ma la risposta è dentro di voi e potete scegliere tra due possibilità:


1) Io mento e quindi la logica di quanto ho scritto sopra, è mia invenzione.
2) Vi hanno raccontato un sacco di "fregnacce", nascondendo la realtà.

Per sapere chi mente non dovete che guardare il Grafico (1) e riflettere.


Grafico (1)

Quando leggete la parola entrate 447 mld, sappiate che non sono le entrate totali, sono in realtà, circa 700mld.

Non le vedete perché lo Stato di solito accende un debito, ad esempio emette 300mld di bot, i bot li comprano le banche e gli Italiani, con quei soldi ci pagano le pensioni magari quelle da 30000 euro al mese dei soliti politici noti.

Le pensioni sotto ai 3000 euro, vengono tutte spese in consumi e generano come visto sopra, tasse e contributi, per l'intero importo.

Quei soldi, vengono usati per rimborsare i debiti che vedete tra le uscite sopra per 210 mld.

Banche ed Italiani ricevono i soldi dei loro BOT scaduti e cosa fanno?

Ricompreranno gli stessi Bot scaduti, con cui pagheranno le pensioni nell'anno successivo e così via, per anni.

Il limite di questo meccanismo,  sono le pensioni e gli stipendi pubblici superiori ai 3000 euro, perché questi se non vengono consumati, riducono la mole di prestiti rinnovabili, finché il meccanismo spiegato sopra si inceppa, e viene scaricato sul debito pubblico complessivo che inizia ad aumentare.

Questo processo peggiora soprattutto quando si verifica un rallentamento nella crescita del PIL.

L'Italia funziona attraverso Keynes, da tempo, il problema è che la redistribuzione della ricchezza, viene decisa a livello politico.

Le pensioni sociali, avevano come scopo quello di garantire una vecchiaia decorosa, quando si va in pensione. La politica conoscendo bene i limiti di questo sistema, ha fatto in modo che i loro privilegi potessero essere perpetuati per qualche altra decina di anni, scaricando con il sistema contributivo, le inefficienze sulle generazioni future.

Grillo vorrebbe solo portare una ventata di giustizia sociale.

Avrebbe potuto, andarsene come tanti politici in Kenya, o in posti esotici, magari portandosi la scorta dietro come fanno tanti politici a nostro carico. 
Avrebbe potuto negoziare una bella poltrona, una pensione pubblica da nababbo, ma ha preferito dare voce ad una popolazione stanca e scoraggiata.

Sono 40 anni che si batte per noi, ed a differenza dei politici si è ricordato della ricchezza che gli abbiamo permesso di accumulare, mettendosi a nostra disposizione per cambiare il paese.

Non sprechiamo questa opportunità!