In un paese dove tutti si fingono intelligenti, io che so di non sapere e so di non essere intelligente, mi FINGO ECONOMISTA.
Un economista vero in un momento di crisi, studierebbe a tavolino delle strategie e suggerirebbe delle soluzioni.
Un economista intelligente, avrebbe le idee chiare e proporrebbe l'applicazione del suo PARADIGMA.
Un Paradigma è valido fino a successiva confutazione e quindi se hanno permesso a Monti di distruggere l'Italia ed a tanti altri, di fare altrettanto negli anni '90, allora io mi chiedo perché non posso proporre la mia strategia per questo paese ormai sulla via dell fallimento?
Grafico (1)
Premesso che le entrate nel nostro paese, linea blu, sono superiori alle spese sostenute nel paese, linea verde, il nostro problema sono gli interessi passivi pagati sul debito pubblico che fanno lievitare i prezzi fino alla linea rossa.
Come vedete dal 1980, un esercito di politici al servizio dei banchieri hanno permesso facili guadagni a banche, assicurazioni e detentori di debito pubblico.
Lo Stato quando permette alle banche di sottoscrivere il suo debito pubblico, fa ad esse un favore, visto che queste possono scontarlo presso le banche centrali e moltiplicarlo insieme ai depositi bancari, come i pani ed i pesci.
Ricordiamo a tutti coloro che non lo sanno, che una spesa dello Stato e quindi un suo debito, è reddito e risparmio per i cittadini e/o banchieri italiani e detentori di reddito pubblico. La differenza la dovrebbe fare la politica, nel decidere la distribuzione dei redditi in maniera efficiente. Di solito un economista serio, cercherebbe di perseguire, un'allocazione efficiente delle risorse, cercando come obiettivo non solo la giustizia sociale, ma un effettivo progresso, garantito solo dalle pari opportunità.
SOLUZIONI STRATEGICHE:
1) Uscire dall'Euro, riprendendoci la sovranità monetaria. Anche un politico idiota, sprecando denaro, metterebbe in moto le aspettative di inflazione, le banche sarebbero costrette a prestare denaro, gli imprenditori ad investire, questo genera investimenti e posti di lavoro, aumenta i consumi ed il PIL.
Le aspettative di inflazione, non determinano necessariamente spinte inflazionistiche, che se si determinano, sono sempre inferiori alla crescita di consumi, PIL, e salari unitari.
l'inflazione è come il COLESTEROLO, c'è quella buona e quella cattiva e quella sopra è quella buona.
2) Uscendo dall'Euro vanno commissariate prima e nazionalizzate poi Banca d'Italia e le banche fallite come MPS.
I danni che i banchieri hanno arrecato al nostro paese, sono molto superiori agli interessi degli azionisti, che ormai hanno perso più del 70% del loro capitale.
Gli azionisti sono una cosa diversa dai correntisti, che vanno tutti salvaguardati, non nel loro interesse, ma nell'interesse della intera Nazione, all'interno della quale il sistema bancario svolge un ruolo fondamentale.
Le banche nazionalizzate e commissariate, debbono essere obbligate al vincolo di portafoglio, cioè a sottoscrivere una parte dell'emissioni di debito pubblico, i cui tassi saranno decisi dalla Banca d'Italia, in misura inferiore al tasso di inflazione.
Il debito inoptato, verrà sottoscritto dalla Banca d'Italia, la quale immetterà sul mercato il denaro necessario, ad evitare che il crollo della moneta circolante faccia fallire, PICCOLE E MEDIE IMPRESE, come sta accadendo oggi.
COME TROVARE LE RISORSE?
POLITICHE FISCALI E DI GOVERNO:
1) Il vincolo di portafoglio e la Banca d'Italia come "Lender of the last resort", cioè come colei che sottoscrive l'inoptato, garantirebbe l'abbassamento del tasso di interesse al di sotto dell'inflazione, e finalmente non avremmo problemi nella gestione del debito pubblico per due motivi:
a) L'inflazione superiore ai tassi sul debito si mangia il debito,
b) L'inflazione obbligherebbe banche ed imprenditori ad investire, e l'occupazione garantirebbe i consumi e l'aumento PIL, riducendo il rapporto debito/PIL
Risparmieremmo almeno 50mld di interessi passivi, non ci conviene risparmiare di più.
2) Taglio immediato di pensioni e stipendi calcolate con il sistema retributivo, ricalcolo immediato con il sistema contributivo, garantendo un massimo di pensione di 3000 euro ed un minimo di 1000 per il momento.
La logica è garantire i consumi dei cittadini, ed un adeguato livello di vita a tutti.
Le pensioni servono per sopravvivere, non per garantire vita da NABABBI A POLITICI E CASTE.
Risparmio circa 14mld, ed in totale fanno 64mld.
POLITICHE DI WELFARE
I risparmi ottenuti, circa 64mld, ci permetterebbero di azzardare politiche sociali serie, NON ASSISTENZIALISTE, ma da vero paese civile garantendo:
1) UN LAVORO DI CITTADINANZA A TUTTI, che vuol dire un diritto nuovo, ma anche il dovere di lavorare per la nazione, chi non lavora non ha diritto a nessun tipo di aiuto, salvo che sia impossibilitato a lavorare ed il lavoro deve essere fatto bene a pena di revoca dell'aiuto economico.
2) Il reinvestimento costante, degli avanzi di bilancio, nella ricerca in ogni campo scientifico, lo Stato deve investire dove il privato non investe, aiutando i privati più meritevoli.
IL SISTEMA FUNZIONA SE SI ELIMINANO GLI SPRECHI DI OGGI, SE SI DIFFONDE UNA NUOVA MORALE SOCIALE E SE LO STATO DIVENTA IL PADRE DI TUTTI I CITTADINI, NON LA SANGUISUGA DEI POLITICI, SERVI DELLE BANCHE, DELLE MULTINAZIONALI GARANTI DELLE LORO POLTRONE.
Il punto 2 delle Soluzioni strategiche a mio avviso va integrato:
RispondiEliminaa) ripristino della vecchia separazione fra banche commerciali e banche d'affari.
b) nazionalizzazione delle banche commerciali, no solo di quelle in difficoltà: se una banca non può fallire perché sistemica, allora deve essere pubblica; altrimenti la logica è quella (attuale) di privatizzare gli utili e socializzare le perdite
c) la banche d'affari, private, possono fallire: chi vi investe sa che la sua è un'operazione speculativa e lo fa a suo rischio e pericolo.