La destra e la sinistra ed il centro, sono costruzioni politiche nate a fine 1800.
Nascevano per tutelare gli interessi dell'essere umano, legati alla libertà dell'uomo in quanto individuo singolo, membro di una collettività, o dal punto di vista morale, nel suo rapporto con Dio e con la verità, intesa come coscienza del bene e del male.
Nascono quindi i partiti liberali, i partiti socialisti e quelli cattolici.
I partiti politici dovevano guidare e dare la voce, attraverso le insidie del nuovo secolo, ad un popolo ancora analfabeta, facile preda degli istinti animali, tipici della sua condizione.
La diversificazione dell'offerta, consentiva all'essere umano l'identificazione,lo sviluppo e la condivisione di una coscienza sociale, all'interno di partiti liberali, socialisti, democratici, controllabili dalle classi dominanti, che riuscivano a rimanere la fonte di illuminazione nel lungo il cammino.
L'evoluzione della società dal dopoguerra in poi genera lo sviluppo di un forte potere della politica e di un conseguente progresso e la redistribuzione della ricchezza verso le classi subalterne cresce a tal punto, da giustificare il suo arresto.
Il paradigma dominante cambia, nell'intento di fermare un progresso che avrebbe portato come conseguenza verso l'equità sociale. Gli interessi economici dividono il paese e vanno a sostituirsi alla vecchia idea di classe sociale.
Politicamente, i partiti invece di dividersi sulla strada della nuova stratificazione basata sugli interessi economici, tendono a confondersi gli uni con gli altri, generando confusione ideologica, fascismo nel comunismo, e comunismo nel fascismo.
Va rivista quindi l'idea della stratificazione sociale e va attuata una analisi, derivante dall'individuazione dei differenti interessi economici, distinguendo in maniera duale tra cittadini tutti, accomunati dallo stesso interesse legato al benessere collettivo ed interessi delle classi dominanti.
Naturalmente la macchina dell'informazione, insinua nella mente dei più deboli vecchi ricordi che dividono e mistificano, fascismo, comunismo ed il pensiero radicato tra le persone, tende ancora a dividerle tra destra e sinistra tra ricchi e poveri, ma nei fatti, se ciascuno di noi dovesse rifletterci sopra si renderebbe conto che tale suddivisione non ha senso.
Lo scopo di tale suddivisione, è quello di dividere i cittadini su questioni ormai superate ed obsolete, distraendoli dal reale obiettivo, il progresso, perseguibile solo attraverso la garanzia dello Stato delle pari opportunità.
Questa può essere perseguita, esclusivamente, attraverso un processo di redistribuzione dei redditi, capace di attenuare le rendite, derivanti da una posizione dominante e non parlo del povero di mente, che si sente ricco con i suoi 5/10 milioni di euro, ma del modello di sistema economico multinazionale, che si sta diffondendo, a scapito dell'economia chiamiamola "artigianale" peculiare della tradizione, della cultura dei singoli stati e patrimonio genetico di un popolo.
Esiste quindi un interesse comune a tutti che consiste nel benessere dei cittadini italiani, intesi nel loro complesso e che passa attraverso la tutela e la protezione di questa caratteristica e peculiare individualità economico-sociale dei singoli popoli, di cui accennavo sopra, che non va confusa con l'individualismo del soggetto singolo.
La popolazione dovrebbe essere consapevole quindi, di essere divisa non socialmente, ma economicamente, per i diversi interessi che accomunano i cittadini italiani tutti, contro lo strapotere sovranazionale delle multinazionali, spesso capaci di orientare le politiche del paese, attraverso la connivenza politica, nel proprio esclusivo interesse.
Lo Stato diventa democratico, agli inizi del 1900, aprendo il voto al suffragio universale ed alla Democrazia. Da allora il potere politico parlamentare, ha accentrato su di se troppi poteri e siamo passati alla Partitocrazia che se fosse stata illuminata, dai vecchi ideali umanistici, avrebbe funzionato, magari rimanendo nazionale, ma l'anello del potere, ha prodotto una distorsione. Corruzione e connivenza, dei politici, ha dagli anni 70 ad oggi, creato una deviazione pericolosissima e sovranazionale. Non abbiamo una Europa delle Nazioni, ma una Europa dei banchieri,
Una volta questo il potere era impersonato dai Rentiers i proprietari della terra, a fine 800 dai Capitalisti ed oggi dal potere finanziario.
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