Concettualmente, se molti accettano la legge di Say, dovrebbero comprendere la logica della spesa Keynesiana e del concetto di moltiplicatore della spesa pubblica ed in senso opposto di come il taglio di una spesa, determini più danni, di quanti siano in vantaggi. Appurato che se taglio una spesa, per non fare danni, debbo reimmettere la stessa cifra nel sistema attraverso un'altra spesa possiamo passare oltre ed andare avanti con il ragionamento.
Partiamo dal Grafico (1) che evidenzia la variazione assoluta di ogni anno dal 1980 al 2009 di tutte le tipologie di spesa dello Stato aggregate per tipologia e fa comprendere ad occhio due cose principalmente:
1) l'andamento degli incrementi annui di spesa pubblica totale italiana linea blu, cioè, quanto ha speso in più lo Stato ogni anno rispetto al precedente.
2) l'andamento degli incrementi annui di spesa in uscite in conto capitale linea celeste, che possiamo definire come gli interventi pubblici "Keynesiani" nell'economia, chiamiamoli investimenti nell'economia.
Ad occhio vedete che per ottenere migliori risultati entrando in Europa e farla considerare dagli italiani vantaggiosa, sono state attuate politiche Keynesiane di stimolo (alla faccia di coloro che dicono che non funzionano), e la correlazione tra linea celeste e linea blu è evidentissima dal 2001 dove potete notare il picco dell'incremento annuo della spesa totale che è stato di 50 miliardi di intervento. Ho spiegato abbondantemente credo, che questi interventi hanno fatto diminuire l'avanzo primario e l'ho spiegato qui, stimolando il PIL inizialmente, ottenendo minori effetti con il passare del tempo, a causa di vari motivi tra cui il cambio ed il differenziale di inflazione con i tedeschi.
Se notate anche il picco del 1990 del grafico (1), vedete che in quel caso la correlazione ed il contributo maggiore alla variazione annua della spesa, è stata la crescita degli interessi passivi rappresentati dalla linea rossa e dai consumi finali linea verde.
Grafico (1)
Voglio dire che l'utilità di politiche Keynesiane, per far digerire operazioni errate come l'entrata in EUROPA è evidente, visto che è servita in un primo momento, a stimolare la crescita del Pil ma dal 2007 in poi, i risultati delle politiche Keynesiane sono stati meno utili, bilanciate dagli enormi svantaggi derivanti dal non poter, svalutare il cambio o come vorrebbe pure il Partito Democratico, i salari dei lavoratori. Il PD, non dice di quanto dovranno svalutare i salari per far ripartire l'economia, permettendoci di sopravvivere rimanendo in Europa, ma un 20% è necessario solo per riportare i prezzi in equilibrio con quelli tedeschi, dopo 10 anni di differenziale inflazionistico.
Cosa ha detto Fassina del PD? lo potete leggere completamente qui.
" Ha detto che, una volta al governo, il centrosinistra non intende né rinegoziare il fiscal compact né abolire la norma costituzionale sul pareggio di bilancio, due cose molto criticate in passato da Fassina e dai “Giovani Turchi”. «Se agissimo in modo unilaterale danneggeremmo il progetto europeo: noi vogliamo avere più spazio di manovra per politiche anti-cicliche, ma a livello europeo». Fassina ha detto che per questo il centrosinistra sarebbe disponibile a istituire un “supercommissario” europeo per il Bilancio, come proposto dal ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble. «La sovranità fiscale che oggi hanno i singoli paesi, vuota e formale, sarebbe trasferita all’Europa in cambio di una “golden rule” sugli investimenti pubblici e un ruolo più forte della Banca Centrale Europea», ha detto il responsabile Economia del PD.
Riguardo le riforme approvate dal governo Monti, Fassina ha detto che il centrosinistra intende proseguire le liberalizzazioni – soprattutto nel mercato assicurativo, nelle farmacia e nel settore dei servizi giuridici – e che “non c’è ragione” di approvare una nuova riforma del lavoro, che modifichi quella promossa dal ministro Fornero. «In Italia per un’impresa non è difficile licenziare qualcuno: quello che non funziona è l’applicazione delle leggi, per questo serve riformare il sistema giudiziario». Fassina in passato aveva detto che la riforma Fornero avrebbe subito «interventi anche rilevanti» nella prossima legislatura in caso di vittoria del centrosinistra.
Secondo Fassina le esportazioni di per sé non possono aiutare abbastanza l’economia italiana, quindi bisogna rilanciare la domanda interna. A questo scopo, il centrosinistra «cercherà un accordo con i sindacati e le imprese: congelare gli adeguamenti di stipendio in cambio di investimenti."
Spiegato Keynes questo sconosciuto, vediamo il BILANCIO PUBBLICO e le sue entrate e spese complessive e cosa notiamo?
1) Se guardate le entrate complessive linea blu del grafico (2) e le spese complessive nette degli interessi passivi sul debito linea fucsia, il nostro paese è virtuoso, malgrado i banditi, i ladri ed i corrotti, a cui siamo abituati, in quanto la differenza tra le due linee è positiva e si chiama avanzo primario. Esso è stato negativo solo durante lo SME dal 1980 al 1991 come vedete dal grafico (2) e nel 2009 diventa negativo a causa della crisi partita a fine 2007.
2) Se guardate le entrate complessive linea blu e le spese complessive lorde degli interessi passivi sul debito pubblico linea rossa del grafico (2), notate che lo Stato italiano dal 1980 al 2009, ha sempre avuto un saldo negativo rappresentato in tendenza, dalla differenza tra linea blu e linea rossa, questo vuol dire che abbiamo accumulato ogni anno una parte di debito e come notate questo continuerà nel futuro.
3) Nel 2001 con l'ingresso in Europa,le spese complessive, sia nette che lorde linea rossa e linea fucsia, vengono aumentate per i motivi che ho spiegato sopra, attuando politiche Keynesiane di spesa in conto capitale (Bisogna vedere dove hanno dirottato quei soldi), proprio per bilanciare gli effetti negativi, della perdita di sovranità monetaria e di un cambio fisso, i cui effetti li avevamo già conosciuti durante lo SME dal 1980 al 1992 e li potete riscontrare sul Disavanzo primario rappresentato dalle maggiori spese sia al netto che al lordo degli oneri finanziari linea fucsia e linea rossa, rispetto a quella blu delle entrate.
Esistono delle soluzioni a questo problema?
SOLUZIONI:
SOLUZIONI:
Di certo tagliando la spesa, non risolviamo alcun problema perché:
Se guardate il grafico notate una correlazione perfetta tra entrate e spese, correlazione significa che l'una influenza l'altra, se taglio la spesa faccio crollare i consumi. Evito di spiegare l'evidente e cito un articolo di BLANCHARD dell'Fondo Monetario Internazionale che dice che l'AUSTERITY è molto peggiore di quanto possiamo immaginare e lo potete leggere qui.
Eviterei di credere quindi a quanti credono che il problema in Italia sia il taglio di una spesa per rientrare dal debito.
L'unica cosa sensata che potrebbe dire il partito del taglio della spesa, per onestà intellettuale, è che si può tagliare una spesa per sostenerne altre, come ad esempio tagliando costi della politica, o riducendo stipendi pubblici e pensioni superiori ai 3000 euro, per poi dirottare i risparmi, sulla spesa giusta, quella sostenuta per imprese, istruzione, e nazionalizzazioni di Stato (chi fosse contro, è contro tutti i cittadini italiani, visto che lo Stato siamo noi).
Spiegato quanto sia deleterio un taglio alla spesa, se non attuato per aumentarne altre, le soluzioni possibili credo siano le seguenti, a meno che non si celebri di nuovo un matrimonio tra Tesoro e Banca d'Italia riducendo a zero gli oneri finanziari sul debito pubblico e sono:
1) Attuare politiche Keynesiane di investimento, non clientelare, riportando BANCHE, TELECOMUNICAZIONI, ENERGIA, TRASPORTI, sotto il controllo dello Stato italiano attraverso le NAZIONALIZZAZIONI combattendo le scalate ostili di aziende estere, o quelle FINTE di imprenditorucoli italiani al soldo delle banche estere a danno dei risparmiatori italiani.
2) Favorire attraverso gli investimenti di cui sopra, processi inflattivi, come l'INFLAZIONE BUONA DEGLI ANNI 70 della quale potete leggere qui. L'inflazione ed i tassi reali negativi, giustificherebbero una politica, caratterizzata da una spesa costantemente superiore linea rossa alle entrate linea blu.
Il fatto che siamo stati in questa condizione dal 1980 ad oggi, senza inflazionare, dimostra che chi ci governa, non capisce nulla di economia, o peggio lo sta facendo perché ha degli interessi di cui non voglio parlare, ma che potete benissimo immaginare da soli. E' evidente che senza un processo inflattivo non rientreremo mai dal debito che autoalimenta se stesso.
Il fatto che siamo stati in questa condizione dal 1980 ad oggi, senza inflazionare, dimostra che chi ci governa, non capisce nulla di economia, o peggio lo sta facendo perché ha degli interessi di cui non voglio parlare, ma che potete benissimo immaginare da soli. E' evidente che senza un processo inflattivo non rientreremo mai dal debito che autoalimenta se stesso.
3) Cercare ad ogni costo di incrementare il PIL, ma di certo sarà necessario un piccolo aiutino, una SVALUTAZIONE MONETARIA, o cosa che aborro e che vogliono attuare una SVALUTAZIONE SALARIALE di cui Fermare il Declino, forse senza volerlo si sta dimostrando complice parlando di PRIVATIZZAZIONI.
PS: LA CONCORRENZA PERFETTA A CHI NON LO SAPESSE, NON ESISTE, E' SOLO UN ESEMPIO SCOLASTICO. DI FATTO SUL MERCATO E' PIU' FACILE TROVARE AGGREGAZIONI E GIGANTISMI CHE NON POSSONO CHE CONFIGURARE IL SISTEMA COME OLIGOPOLISTA.
CHIUNQUE SIA IN DISACCORDO E' PREGATO DI COMMENTARE OGNI MIA PAROLA, MAGARI SENZA INSULTARE, ARGOMENTANDO CON DATI ALLA MANO, AL FINE DI NON TEDIARE IL SOTTOSCRITTO, NE I LETTORI, CON OPINIONI PERSONALI SPESSO INUTILI ED ERRATE SE NON GIUSTIFICATE DA DATI REALI.
Grazie :)
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