sabato 2 febbraio 2013

SPESA PUBBLICA: Cosa può essere o non essere tagliato.


Sintesi concettuale:

Molti dicono che bisogna tagliare le spese dello Stato. 

Voi sapete il motivo per cui lo Stato spende dei soldi?

In questo post cerco di spiegarlo, prendendo come base per le riflessioni, i dati ISTAT dal 1990 al 2009.

La logica del post tocca questi punti ad ogni numero corrisponde un grafico:

1) Analisi visuale delle spese complessive delle pubbliche amministrazioni (Stato), sono classificate per tipo, in percentuale sul totale delle spese nel 2009 (al momento ho solo questi dati).

2) Analisi delle variazioni percentuali dal 1990 al 2009, per individuare eventuali cambiamenti nelle politiche dello Stato.

3) Tra le spese totali estrapolo le spese per consumi finali. Queste sono caratterizzate:
       
          a) dagli stipendi della pubblica amministrazione complessivi
          b) dai consumi intermedi
          c) dalle prestazioni sociali acquistate all'esterno
          d) residui di spesa

4) Analizzate le spese per consumi finali, le suddivido per funzione, spiegando quali siano le funzioni svolte dallo Stato attraverso la spesa.

5) Analizzo la variazione delle singole voci di consumi finali per funzione dal 1990 al 2009.

6) Analizzo in valore assoluto, le variazioni delle singole spese dal 1990 al 2009 per capire a colpo d'occhio come ha agito lo Stato in questo ultimi anni.

CONCLUSIONI

1) LE SPESE DELLE AMMINISTRAZIONI STATALI


Grafico (1)

Come vedete dal grafico, le spese che tutti vogliono tagliare, sono quelle che pesano di più nel grafico (1) e riguardano:

1) Le pensioni 36%

2) gli interessi passivi sul debito pubblico (li aggiungo io) 9%

3) I consumi finali 42%


PENSIONI 

Le pensioni che converrebbe tagliare sono quelle di importo superiore ai 3000 euro, per poi reinvestire quanto tagliato in altre spese. Avete letto bene quello che viene tagliato andrebbe reinvestito, per evitare il calo del Pil ed evitare di fare più danni rispetto ai vantaggi ottenuti e l'ho spiegato qui.

Il taglio delle pensioni oltre 3000 euro andrebbe fatto, non per invidia, non perché io sono comunista ed odio i ricchi pensionati, ma semplicemente perché, non sono state pagate da un punto di vista finanziario.

Esiste una ingiustizia sociale gravissima, tra chi è andato in pensione con il vecchio sistema retributivo, e chi andrà in pensione con il nuovo sistema contributivo. 

I primi con il sistema RETRIBUTIVO, sono andati o andranno in pensione con l'80/100% della media degli ultimi stipendi, gli altri, i giovani, andranno in pensione con il sistema CONTRIBUTIVO, se tutto va bene andremo in pensione con circa 500 euro annue ogni 10.000 euro versati, avete capito bene, dovendo fare delle cifre circa il 30/40% dell'ultimo stipendio. 

Come vedete hanno diviso gli italiani tra cittadini di serie A, con il sistema retributivo che sono andati in pensione con l'80/100% del loro ultimo stipendio e cittadini di serie B con quello contributivo che, FORSE, ci andranno con il 30/40%. 

Esiste inoltre un altro problema, e cioè che chi sta in pensione oggi, viene pagato da chi lavora, e quindi nelle casse dell'INPS c'è solo un grosso buco nero, coperto da cifre che sono buone solo per essere lette sulla carta, visto che il saldo annuo INPS nel 2009 era negativo per 70mld e potete vedere i dati qui, di quali sono le tendenze future.

Andrebbero quindi garantite solo le pensioni sotto ai 3000 euro e le altre riviste, visto che sono ingiustificate in quanto pagate solo per la metà dal punto di vista finanziario (come calcolato con il sistema contributivo in realtà la cifra giusta sarebbe il 30/40%), e non hanno alcuna funzione sociale, ma servono solo per garantire alla CASTA POLITICA, di poter mascherare nel mucchio le proprie pensioni, che rispetto a  tutte le altre, non sono proprio state pagate per niente, essendo i contributi versati dalla casta di tipo FIGURATIVO, che significa prendere una pensione sulla base di contributi che FIGURANO, MA NON SONO MAI STATI PAGATI.

INTERESSI PASSIVI

Nessuno parla inoltre degli interessi passivi, un problema che gli italiani si sono accollati dal divorzio tra Banca d'Italia e Tesoro nel 1982, e che rappresentano la vera causa del debito pubblico Italiano di cui ho parlato qui.

CONSUMI FINALI

I consumi finali rappresentano il 42% del totale delle spese delle amministrazioni statali. 

Possiamo ripartirli in:

a) Spese per i dipendenti
b) Spese per i consumi intermedi
c) spese per acquisto prestazioni sociali in natura acquistate sul mercato


Dei consumi finali, ne analizzeremo il dettaglio dal paragrafo 3 in poi.

2) VARIAZIONI DELLE SPESE DELLE AMMINISTRAZIONI STATALI DAL 1990 AL 2009

Dal 1990 al 2009 Grafico (2) si nota che le spese per consumi finali e le altre uscite correnti sono diminuite, dello 0,6% le prime, e dello 0,90% le seconde. Le prestazioni sociali e gli interessi passivi sono invece aumentati sul totale delle spese.


Grafico (2)
Cosa possiamo dire a proposito delle variazioni di spesa dal 1990 al 2009?

L'aumento del costo delle pensioni, e degli interessi passivi, è andato a scapito di consumi finali e  delle altre uscite correnti, che sono calate.

3) L'ANALISI DELLE SPESE PER CONSUMI FINALI


Grafico (3)


Come vedete il grosso della spesa per consumi finali, viene assorbita dai lavoratori dipendenti, ma vale il discorso visto per le pensioni. Andrebbero rivisti per il settore pubblico, il sistema di remunerazione e gli stipendi di valore superiore ai 3000 euro, in quanto spesso ingiustificati da un punto di vista di merito sociale.

Tanto per precisare, gli stipendi e le pensioni sotto ai 3000 euro, non andrebbero toccate, perché tali stipendi, di solito vengono spesi per vivere, e ritornano in tasse pagate sui consumi, o indirettamente pagate sui redditi scaturiti dagli stessi consumi sul mercato.

Forse è più utile a questo punto andare a dettagliare i consumi finali, non in base al tipo di spesa, ma per area funzionale.

Premesso quanto sopra, andiamo ora ad analizzare in cosa consiste la spesa pubblica e quali sono le funzioni dello Stato.

4) ANALISI DELLA SPESA DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI DAL PUNTO DI VISTA FUNZIONALE


Grafico (4)



Attività Ricreative 2%, Istruzione 19%, Protezione Sociale 4%, Servizi Generali 14%, Difesa 7%, Ordine Pubblico 9%, Affari Economici 7%, Protezione dell'Ambiente 2%, Abitazioni ed Assetto del Territorio 2%

5) ANALISI DELLE VARIAZIONI DAL 1990 AL 2009 IN PERCENTUALE SUL TOTALE DELLE SPESE PER AREA FUNZIONALE

Dal 1990 al 2009 le spese in percentuale del totale sono variate secondo queste percentuali.

Grafico (5)


Dal 1990 ad oggi notiamo un incremento delle spese per la Sanità del 4% circa, a scapito dell'Istruzione -5,5% circa e la cosa mi fa pensare che, visti gli scandali nei vari ospedali di questi ultimi anni, il sistema clientelare, tra politica e privati, abbia determinato un aumento consistente dei costi, ma io sono notoriamente malizioso e forse mi posso sbagliare.

Possiamo quindi per capire qualche cosa di più, analizzarne anche le variazioni in valore assoluto registrate di anno in anno per ogni area funzionale,  riflettendo sui contenuti del grafico (6).


Grafico (6)



Ad occhio notate che le variazioni di spesa totale aumentano fino al 2001 linea blu, poi l'ingresso in Europa ci costringe ad una profonda cura dimagrante, molti maliziosi dicono che sia stata causata dai vantaggi che l'Europa ha arrecato a Tedeschi, Olandesi, e Finlandesi, ma naturalmente è solo malizia.

La parte degli incrementi più cospicui riguarda la spesa sanitaria che in verde chiaro, si nota come spinga al rialzo le spese totali linea blu e come ad essa sia correlata. Poi vengono i servizi generali linea blu (per sbaglio ne ho due di linee blu), e la spesa per l'istruzione linea celeste, che come abbiamo visto sopra nel totale in percentuale è diminuita a favore della spesa sanitaria linea verde. 

La cosa  che vi chiedo di notare è però la linea rossa, che riguarda la difesa cresciuta in valore assoluto soprattutto nel 2003, a scapito di istruzione ordine pubblico e sicurezza linea fucsia. Non vorrei che stiano vendendo sommergibili anche a noi italiani (vedi caso Grecia qui).

CONCLUSIONI

Premesso che dalla analisi dei dati come avete visto c'è ben poco da tagliare, possiamo riepilogare i possibili tagli nei seguenti punti:

1) Tagliare gli stipendi pubblici, e le pensioni oltre i 3000 euro.

2) Controllare i motivi che hanno determinato la crescita della spesa sanitaria, analizzando gli sprechi dovuti a inefficienza e corruzione degli ultimi anni.

3) Rivedere i costi della difesa ripartendo gli eventuali risparmi sulle spese per l'ordine pubblico.

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