Qualcuno dice che usciti dallo SME nel 1992, il Pil comincia a salire grazie alle manovre di AMATO E CIAMPI, i quali, tassando i cittadini e favorendo un processo di privatizzazione selvaggio, riescono a reperire le risorse per favorire il contenimento del debito pubblico.
Tra i salvatori della Patria troviamo anche Prodi, che aumentando la tassazione nel 1997 e tassandoci tutti per entrare in Europa, viene spesso elogiato per avere diminuito a sua volta il debito pubblico.
Tutto questo secondo alcune persone, fa crescere l'economia e si chiama Equivalenza Ricardiana. Questa teoria è alla base dei ragionamenti sul contenimento del debito pubblico portati avanti da questa Europa, e da movimenti politici abbastanza noti come Fermare il Declino.
Ai miei tempi si studiava Keynes e costui al contrario diceva che in un momento di crisi lo Stato dovrebbe spendere di più, in quanto l'economia cresce se lo Stato immette nel mercato quella moneta che a causa della crisi, non circola più e viene risparmiata in attesa di momenti migliori.
Il tipo di spesa non è importante, basta che lo Stato spenda, redistribuendo la ricchezza drenata dal mercato attraverso le tasse.
Una spesa dello Stato, è un reddito per un cittadino, che a sua volta avrà delle risorse da spendere a favore di un altro cittadino, moltiplicando il numero degli scambi e di conseguenza delle entrate dello Stato.
Ipotizzando di non avere alcuna certezza di quello che stanno o stiamo affermando, possiamo tutti controllare i dati.
Tra i salvatori della Patria troviamo anche Prodi, che aumentando la tassazione nel 1997 e tassandoci tutti per entrare in Europa, viene spesso elogiato per avere diminuito a sua volta il debito pubblico.
Tutto questo secondo alcune persone, fa crescere l'economia e si chiama Equivalenza Ricardiana. Questa teoria è alla base dei ragionamenti sul contenimento del debito pubblico portati avanti da questa Europa, e da movimenti politici abbastanza noti come Fermare il Declino.
Ai miei tempi si studiava Keynes e costui al contrario diceva che in un momento di crisi lo Stato dovrebbe spendere di più, in quanto l'economia cresce se lo Stato immette nel mercato quella moneta che a causa della crisi, non circola più e viene risparmiata in attesa di momenti migliori.
Il tipo di spesa non è importante, basta che lo Stato spenda, redistribuendo la ricchezza drenata dal mercato attraverso le tasse.
Una spesa dello Stato, è un reddito per un cittadino, che a sua volta avrà delle risorse da spendere a favore di un altro cittadino, moltiplicando il numero degli scambi e di conseguenza delle entrate dello Stato.
Ipotizzando di non avere alcuna certezza di quello che stanno o stiamo affermando, possiamo tutti controllare i dati.
La linea sotto arancione Grafico (1), mette in evidenza la variazione del PIL annua in valore assoluto. Confrontatela con la linea della variazione annua della spesa totale, la linea azzurra dello stesso grafico.
Grafico (1)
Grafico (2)
Evito di dire che quando varia la spesa, varia il PIL e viceversa. Solo nel 1992, la risalita del Pil, anticipa la variazione della spesa.
Uscendo dallo SME nel 1992, la lira viene svalutata ed i capitali rientrano, gli investimenti ripartono e aumenta il PIL. Se notate dal 1993, le variazioni al rialzo del debito linea rossa, sono tendenzialmente minori. A fine 1996, le variazioni del Pil linea arancio, tornano superiori alle variazioni del debito linea rossa.
Come vedete le politiche di contenimento della spesa e di riduzione del debito, sono apparentemente vantaggiose, ma tendono a frenare il Pil, ed alla prima crisi, peggiorano drammaticamente le cose.
Se guardate la linea delle variazioni della spesa totale linea blu, vedete che salgono fino al 2001, con un picco di 50 miliardi di euro, dal 2001 cominciano a ridursi, ed il Pil stabilizza prima e poi crolla.
LA COSA EVIDENTE E' CHE USCITI DALLO SME, LE POLITICHE DI PRIVATIZZAZIONI, ED I TAGLI ALLA SPESA COMPLESSIVA, FRENANO LE VARIAZIONI DEL PIL ANNUE, E L'INGRESSO IN EUROPA, DA AL PIL IL COLPO DI GRAZIA, E DAL 2009 DIVENTANO NEGATIVE LE VARIAZIONI DEL PIL.
Uscendo dallo SME nel 1992, la lira viene svalutata ed i capitali rientrano, gli investimenti ripartono e aumenta il PIL. Se notate dal 1993, le variazioni al rialzo del debito linea rossa, sono tendenzialmente minori. A fine 1996, le variazioni del Pil linea arancio, tornano superiori alle variazioni del debito linea rossa.
Come vedete le politiche di contenimento della spesa e di riduzione del debito, sono apparentemente vantaggiose, ma tendono a frenare il Pil, ed alla prima crisi, peggiorano drammaticamente le cose.
Se guardate la linea delle variazioni della spesa totale linea blu, vedete che salgono fino al 2001, con un picco di 50 miliardi di euro, dal 2001 cominciano a ridursi, ed il Pil stabilizza prima e poi crolla.
LA COSA EVIDENTE E' CHE USCITI DALLO SME, LE POLITICHE DI PRIVATIZZAZIONI, ED I TAGLI ALLA SPESA COMPLESSIVA, FRENANO LE VARIAZIONI DEL PIL ANNUE, E L'INGRESSO IN EUROPA, DA AL PIL IL COLPO DI GRAZIA, E DAL 2009 DIVENTANO NEGATIVE LE VARIAZIONI DEL PIL.
Sotto inserisco il grafico dei vari governi divertitevi a capire chi tagliando la spesa a fatto calare il Pil, linea arancio Grafico (1), rispetto alla linea blu.
Ho messo nel grafico, anche il totale degli interessi passivi pagati annualmente. Come vedete l'ingresso in Europa, fa calare il totale degli interessi passivi pagati mediamente di 20 miliardi l'anno.
Molti chiamano questo il DIVIDENDO DELL'EURO, dimenticando che questo varrebbe CETERIS PARIBUS, che vuol dire a parità di altre condizioni, ma siccome tutti considerano i vantaggi, dimenticando gli svantaggi proviamo a indicarli.
Tagli alle spese e privatizzazioni, determinano anche dei minori introiti dovuti a:
1) minori dividendi incassati da ENI, TELECOM, BANCHE ogni anno.
2) minore circolazione monetaria e quindi minori affari per le aziende ed entrate per lo Stato Italiano.
Ho messo nel grafico, anche il totale degli interessi passivi pagati annualmente. Come vedete l'ingresso in Europa, fa calare il totale degli interessi passivi pagati mediamente di 20 miliardi l'anno.
Molti chiamano questo il DIVIDENDO DELL'EURO, dimenticando che questo varrebbe CETERIS PARIBUS, che vuol dire a parità di altre condizioni, ma siccome tutti considerano i vantaggi, dimenticando gli svantaggi proviamo a indicarli.
Tagli alle spese e privatizzazioni, determinano anche dei minori introiti dovuti a:
1) minori dividendi incassati da ENI, TELECOM, BANCHE ogni anno.
2) minore circolazione monetaria e quindi minori affari per le aziende ed entrate per lo Stato Italiano.
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