Dopo la caduta dell'IMPERO ROMANO 476 d.c., i regni barbarici frazionano il territorio.
Il nuovo ordine, viene ripristinato dai Carolingi con Carlo Magno, che incoronato Imperatore 800 d.c., restituisce all'occidente, tre punti di riferimento, un imperatore, una capitale ed un capo spirituale. Carlo, riesce ad arginare le forze disgregatrici ed a mantenere il rispetto delle formazioni feudali in fase embrionale.
Il feudalesimo si radicherà, dopo la morte di Carlo tra il X ed XI secolo, ma dal 1100 d.c. in poi, la figura dell'Imperatore ritorna centrale. Da quí un lento declino, dovuto all'affermazione del primato del potere spirituale del Papa sull'Imperatore, rimarcato con la RES PUBLICA CHRISTIANA, che sancisce "il tramonto dei due soli", favorendo l'ascesa e l'autonomia politica dei prìncipi dalla religione, affrancandoli dal Potere Spirituale e Temporale.
Nasce lo STATO ASSOLUTO, dove il sovrano impone la sua autorità sia verso l'alto, Papa ed Imperatore, sia verso il basso, borghesi, nobiltà e parlamenti.
Le monarchie nazionali ne rappresentarono il primo modello politico e solo verso la fine del 1700, divennero monarchie costituzionali e parlamentari.
La teoria data 1648, con il Trattato di Westfalia, la nascita dello STATO MODERNO e si instaura in occidente una comunità paritaria di Stati sovrani.
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