Mi scuseranno gli economisti se non uso termini consoni, o se volutamente li semplifico per farmi capire da quelle masse a cui appartengo, le quali ignorando spesso molte cose, rischiano di travisare le mie parole. (Io so di non sapere quindi spiegatemi a parole vostre se il mio ragionamento non fila).
Partiamo dagli aggregati medi, dal grafico seguente, possiamo vedere l'andamento dal 1971 al 2009 delle variazioni annue di alcuni aggregati medi, confrontati con l'inflazione ai loro prezzi correnti, cioè per chi viene dalla massa come me, ai valori dell'epoca, senza eliminare gli effetti dell'inflazione.
Ho confrontato la variazione degli aggregati, rispetto all'inflazione, che di per se è una variazione annua dei prezzi, per vedere le dinamiche tra le singole serie storiche di dati che ho preso dall'Istat.
L'inflazione può essere di due tipi diversi:
1) Inflazione Buona.
2) Inflazione Cattiva
Grafico (1)
Serie Storiche Istat
INFLAZIONE BUONA:
Dal grafico si nota subito una correlazione quasi perfetta tra le singole serie storiche (non ne avevo alcun dubbio), l'unica che si discosta è quella relativa al risparmio degli italiani, che ho rappresentato come media a 5 anni. Il risparmio crollato mediamente fino al 1992, anno di uscita dall'SME, risale fino al 1997. Dal 1997 in poi la media comincia a calare, a causa dell'aumento della tassazione e delle imposte indirette, per farci entrare a forza in EUROPA, avete capito bene, io non lo sapevo, non sono un economista, ma lo potete vedere qui (Grafico 1 linea rossa).
I grafici dicono pure che, l'uscita di NIXON dal gold standard ad agosto 1971, la svalutazione del dollaro conseguente e le spinte inflazionistiche sul petrolio, spinge le banche che detenevano moneta per evitare la SVALUTAZIONE MONETARIA a prestare denaro sul mercato facendone scendere il costo e le imprese sono così spinte ad investire, assumono persone facendo salireofferta di lavoro e quindi i salari linea rossa, i salari fanno aumentare i consumi linea arancio e quindi la produttività linea azzurra, ed il PIL medio per tutti gli italiani, linea verde, che come vedete cresce più che proporzionalmente.
La regola in Italia negli anni 70 è stata: aspettative inflazionistiche, aumento del credito bancario, aumento degli investimenti, aumento dei salari, aumento del pil, aumento inflazione sempre inferiore naturalmente ai rialzi delle altre grandezze.
Dal 1981 il divorzio tra Tesoro e Banca d'Italia, e poi dal 1983 con la progressiva riduzione della scala mobile, i tassi di crescita di queste variabili scendono riducendo, le percentuali di variazione.
Arriviamo al grafico (2) che rappresenta alcune delle grandezze mostrate sopra, depurate dell'inflazione. Si vede subito che la variazione reale del PIL medio per abitante linea verde, la variazione del PIL medio per unità di lavoro linea azzurra, e la variazione dei consumi per abitante linea arancione rimangono mediamente superiori alla linea dello zero. Questo significa che solo nel 1976, nel 1993 e dal 2007, la crescita del PIL per abitante, del PIL medio per unità di lavoro, e dei consumi reali diventa negativa, questo vuol dire che l'aumento dei prezzi (inflazione), è stato superiore ad essi.
Grafico (2)
Possiamo azzardarci a dire che, nel 1975 l'introduzione della scala mobile, determina fino al 1981 una crescita del Pil reale per abitante e per unità di lavoro intorno al 2,5% medio (ad muzzum), la tendenza alla stabilizzazione della crescita, dipende ancora una volta dalle aspettative, per le imprese, di novità rilevanti. Nel 1981 si verifica il divorzio tra Tesoro e Banca d'Italia ed entriamo nello SME, chiamato il Serpente Monetario Europeo, poiché la banda di oscillazione era compresa tra un più o meno 15% e questo vale almeno all'inizio. Le aspettative, economiche generate dal divorzio, gonfia gli utili bancari negli anni successivi e l'ingresso nello SME, spinge le banche a prestare denaro e le imprese ad investire finché si gonfia il debito estero, le banche non prestano più denaro, le imprese non investono, nel 1986-1987 c'era stato il famoso crollo di borsa ed i tedeschi decidono di restituirci le lire ed il bravo Governatore Ciampi provvede comprando tutte le lire sul mercato indebitandosi in marchi. Il resto della storia vede risalire le variazioni reali delle grandezze, che poi precipitano intorno allo zero dall'ingresso nell'Euro, fino a diventare insostenibilmente negative, dal 2007 in poi.
Non hai idea di cosa stai scrivendo:
RispondiEliminail PIL è un indice sintetico, quindi uno deve capire che coa contiene, per capirne le limitazioni.
Il PIL negli anni 70 è salito tanto perché lo stato ha speso tanto, indebitandosi e aumentando le tasse). Nello stesso tempo, molte donne si sono unite alla forza lavoro (riducendo il numero di figli), quindi l'impennata del PIL dipende anche da quello.
L'effetto dei debiti fatti dallo stato li vedi a distanza di un decennio, quando il debito passa da un 20% del PIL al 60% e comincia a mangiarsi gran parte delle entrate dello stato.
Tu dici, stampiamo moneta, così fotti chi quel denaro lo ha prestato allo stato, che invece di guadagnare, hanno perso potere di acquisto (e tempo). Io la chiamo truffa, mascherata da attività sociale.
Infatti, mano a mano che l'inflazione saliva, la gente rigettava la valuta è convertiva i loro soldi in immobili, oro, valuta straniera, etc.
Ovviamente non i più poveri, quelli restavano ben fregati. Ma chi era abbastanza istruito e aveva mezzi, lo faceva.
Se avessi letto l'articolo avresti detto meno sciocchezze.
RispondiEliminaSe non lo hai letto ti consiglio di leggerlo.
Siccome hai detto tantissime cose errate, MANIFESTAZIONE DELLA DISINFORMAZIONE CHE OBNUBILA LE COSCIENZE, ho ritenuto opportuno per i posteri, commentare punto per punto quello che dici in questo post:
http://andcappe.blogspot.it/2013/06/dinamiche-dal-1970-ad-oggi-di.html
ironia della sorte? l'uomo che ci fatto superare lo schok petrolifero alla guida della BdI e' lo stesso che firmo' nel 1992 trattato di Maastricht
RispondiEliminaParli di Guido Carli? La Storia è disseminata di strane coincidenze, ma gli idioti lo chiamano #gomblotto.
RispondiEliminaHo scritto sulle differenze tra stagflazione americana ed italiana:
http://andcappe.blogspot.it/2013/12/stagflazione-negli-anni-70-americana-ed.html