lunedì 11 febbraio 2013

IL "LAVORO DI CITTADINANZA" e le vere RIFORME DA FARE NEL NOSTRO PAESE


Grafico (1)

Quelle che vedete sono le Entrate dello Stato Italiano linea blu, e le spese al netto degli interessi passivi sul debito linea fucsia, o al lordo di interessi passivi linea rossa.

Possiamo dire che:

1) Se le spese comprensive di interessi passivi linea rossa, sono sempre superiori alle entrate linea blu, è ovvio che il debito pubblico cresca e che quindi stiamo regalando alle banche le nostre tasse e questo dai grafici, avviene per volontà dei nostri politici, fin dal divorzio TESORO-BANCA D'ITALIA del 1982.

2) In tali circostanze, lo Stato italiano può fare due cose:

a) Fare in modo che le entrate siano superiori alle spese ad esempio per poter ridurre il debito.
Se le entrate fossero superiori alle spese avremmo i soldi per rimborsare il debito pubblico.

b) Creare processi inflattivi, che obblighino le banche, a prestare soldi, per non vederli svalutati dall'inflazione.
I soldi creano prestiti, gli imprenditori investono, assumono e pagano salari, i salari generano consumi e crescita del Pil. 
Nel frattempo l'inflazione fa calare il valore reale del debito, mentre il pil cresce più che proporzionalmente.

Purtroppo, dal quando siamo entrati nell'Euro, le nostre speranze si sono annullate:

1) perché sono le banche ed i banchieri che decidono i tassi di interesse.
2) perché la BCE sta attuando politiche per tenere volontariamente bassa l'inflazione
3) perché tassi alti meno inflazione bassa, generano tassi reali positivi, che rendono più difficoltoso tecnicamente la riduzione del debito.

Guardate il grafico (2) per la spiegazione dettagliata andate qui.


Grafico (2)


Nel grafico sopra le linee rossa e blu, rappresentano la variazione percentuale rispettivamente del pil e del debito pubblico, in termini reali, rispetto al pil. Se la linea rossa indica valori superiori alla linea blu, significa che il pil cresce più del debito rispetto al pil, se la linea blu scorre sopra la linea rossa, significa che siamo accumulando debito, perché le variazioni del debito pubblico, sono superiori a quelle del pil.

Dagli istogrammi grigi, potete vedere, la differenza tra la variazione del PIL e del Debito Pubblico, rispetto al PIL.
Come vedete dagli istogrammi grigi, il differenziale di PIL rispetto alle variazioni del Debito Pubblico, è sempre positivo fino al 1971. Dopo Nixon comincia ad oscillare sopra e sotto lo zero. Prima di Nixon, veniva adottata una politica più Keynesiana, negli anni 70 una politica incerta, dagli anni 80 una politica di Austerity di stampo Neoclassico.

Cambia quindi il paradigma, c'è un tentativo di Euro negli anni 70 e nel 1979 rientriamo nell'Europeismo dello Sme.

Se lo notate il differenziale inverte tendenza  passando in terreno negativo.

Nel 1992 la situazione è ai massimi della negatività vuol dire che la variazione del debito era superiore alla variazione del pil, e l'uscita dallo Sme, unita alla svalutazione valutaria, fanno invertire nel giro di due anni la situazione.

Nel 1995, torniamo in positivo, ma le politiche per entrare nell'Euro frenano la crescita.

Dal 2001 entriamo nell'Euro, e le cose prima stentano e poi peggiorano.

Cosa dovremmo fare:

1) Riprenderci la sovranità monetaria attraverso un processo di NAZIONALIZZAZIONI BANCARIE a partire da MPS.
Va impedito a chi ha commesso degli sbagli o truffe, di scaricare sui cittadini il costo del suo errore. Questo è necessario per evitare che banchieri americani e tedeschi si impossessino del controllo della MONETA-CREDITO e delle imprese italiane, detenute nei portafogli delle banche.

2) Rivedere il nostro sistema pensionistico, trasformandolo tutto in sistema CONTRIBUTIVO, e soprattutto ridurre drasticaemnte, le rendite superiori ai 3000 euro. 
Il motivo dipende dal fatto che finanziariamente un pensionato si è pagato il 50% circa della sua rendita. Fino a 3000 euro questa rendita va erogata, perché servirà di certo a vivere, e verrà spesa in consumi, creando un vantaggio per tutti.
Quella che eccede i 3000 euro, è invece, un costo sociale. Chi la percepisce, di certo non la spende in consumi e la tesaurizza, negando i vantaggi delle rendite più basse.
Se noi oggi analizziamo la differenza tra contributi meno pensioni erogate, ci rendiamo conto che il deficit (negativo) è arrivato a 90 miliardi l'anno e potete vedere il grafico fino al 2009 qui. 
Vi dicono che l'INPS è in equilibrio solo perché ogni anno vengono ad essa trasferiti 80 miliardi a copertura del deficit.

3) Rivedere i costi della struttura pubblica e tutti gli stipendi pubblici superiori ai 3000 euro. Tutto questo per i motivi che abbiamo visto prima per le pensioni, tagliando le remunerazioni immediatamente e cercando di evitare che la differenza tra stipendi minimi e massimi sia sproporzionata.

4) Evitare le privatizzazioni, salvo che ne derivi per lo Stato un vantaggio economico oggettivo poiché lo Stato siamo noi cittadini e soprattutto rivedere il sistema delle partecipazioni pubbliche.

Dobbiamo riportare sotto al controllo dello Stato Le Banche, l'Energia, le telecomunicazioni, ed i Trasporti.


Ricordo a tutti, che la concorrenza perfetta non esiste, in quanto, esistono oligopoli e cartelli.

La moderna teoria economica diffusa dal 1900 in poi ci dice che in un sistema dove non interviene lo Stato  e dove si lascia agire il laissez faire, l'equilibrio che si determina spesso è di sottoccupazione.

L'Equilibrio generale, che si raggiunte in questi sistemi è un equilibrio di tipo teorico matematico, basato su una concorrenza perfetta che non esiste. 

L'ottimo Paretiano viene raggiunto anche quando un soggetto ha tutto e gli altri non hanno nulla.
La logica del laissez faire, stabilisce che esiste un equilibrio, quando non può esser migliorata la condizione di un soggetto senza peggiorare quella di un altro, non garantisce la piena occupazione.


L'evoluzione degli stati verso forme DEMOCRATICHE dal 1900 in poi, ha obbligato a  considerare queste questioni dal punto di vista economico, sociale e politico e dal 1900 gli Stati hanno cominciato ad intervenire nell'economia.

Lo Stato nell'economia garantisce:

1) Un prezzo più basso. Questo perché uno Stato può produrre finché ricavo marginale=costo marginale.

2) Uno Stato può evitare licenziamenti potendo produrre temporaneamente in perdita. La perdita temporanea, viene recuperata con le tasse sui consumi.

3) In caso di crisi, lo Stato evita il ricorso alle Casse integrazioni, fornendo liquidità al sistema, la svalutazione della moneta conseguente, obbliga le banche private a prestare soldi ed i processi inflattivi favoriscono investimenti, l'occupazione garantisce benessere e consumi.

4) Lo Stato in molti stati garantisce un REDDITO DI CITTADINANZA. E parlo di Belgio, Olanda, Inghilterra, Germania dove sostengono le famiglie nel pagamento degli affitti.

Io chiederei a questo Stato, non un reddito di cittadinanza, ma 'UN LAVORO PER LA CITTADINANZA'.


1 commento:

  1. Ottimo! Breve e conciso se nn lo hai ancora fatto scrivi su bilancia dei pagenti e tassi di cambio e tassi interesse e signoraggio ti leggo volentieri

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