giovedì 18 luglio 2013

LE BANCHE ALLA BORSA DI MILANO valgono dal 25% al 5% dei prezzi MASSIMI RAGGIUNTI NEL 2007 è ora di NAZIONALIZZARLE?

   

Il grafico seguente mostra l'andamento delle Banche quotate alla Borsa di Milano.


Grafico (1)

La cosa più evidente rappresentata nel grafico nella sua tendenza, è il crollo delle banche.

Analizzando la quotazione rispetto ai massimi toccati nel 2007, nel grafico seguente possiamo vedere quanto valgono oggi le banche in percentuale rispetto a quei massimi.

Grafico (2)

Dai grafici risulta un dato peggiore di quello che avevo immaginato secondo coscienza.

La realtà, ci dice che le banche quotate alla Borsa di Milano, valgono da un massimo del 25% circa dei massimi toccati da Mediobanca, ad un valore di circa il 5% dei prezzi massimi toccati da Monte dei Paschi, Banco Popolare e Banca Popolare di Milano. Vuol dire che queste banche hanno perso in borsa dal 75% al 95% della loro quotazione massima.

La cosa scandalosa è che BANCA INTESA quota il 20% del suo prezzo massimo, e Unicredito poco più del 10% dopo un aumento di capitale fatto pochi mesi fa.


La gestione di queste banche può quindi essere considerata FALLIMENTARE, ed allora mi chiedo, come mai i loro dirigenti sono stati tutti premiati con stipendi da nababbo?

Credo che al cittadino non interessi lo stipendio di un manager privato, ma in questo caso, il manager privato sta mettendo a rischio i risparmi degli italiani ed allora che intenzioni hanno i nostri politici?

Se la BCE dovesse staccare la spina e lasciarci sprofondare nel fallimento finanziario, che fine faranno i risparmi degli italiani?

Non sarà ora di pensare ad UNA NAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA BANCARIO?

Oggi paghiamo interessi a banche ed assicurazioni, sulla parte del nostro debito pubblico da esse detenuta.

Dopo gli scandali di LIGRESTI, e la gestione fallimentare del SISTEMA BANCARIO, non sarà ora di rivedere il ruolo dello Stato nell'economia per salvaguardare gli interessi dei cittadini fino ad oggi vessati da BANCHE ED ASSICURAZIONI, per arricchire MANAGERS, POLITICI, E PERSONAGGI DI DUBBIA MORALITA'?

Quanto ci costerebbe oggi entrare nel capitale delle Banche per poter chiedere quella chiarezza che gli organi di vigilanza non sono stati in grado di garantire?

Grafico (3)


Il grafico sopra mostra il valore delle banche alla Borsa di Milano, siamo passati da circa 360 miliardi nel 2007, ai 54 miliardi di oggi.

Per comprare una quota di controllo nelle banche ci basterebbero tra i 5 ed i 10 miliardi, tanto per avere diritto di mettere il becco e lo sguardo nei loro bilanci, e quindi molto meno degli F35.

IO ALLORA MI CHIEDO, MA QUESTI POLITICI QUA, QUALI INTERESSI TUTELANO?

INVECE DI SPENDERE 14 MILIARDI PER GLI F35 NON SAREBBE MEGLIO DECIDERE PER UN INVESTIMENTO MOLTO PIU' PROFICUO PER I CITTADINI ITALIANI?

A BUON INTENDITOR POCHE PAROLE.

martedì 16 luglio 2013

L'AMERICA STAMPA CARTA e compra beni reali, COSA SUCCEDERA' QUANDO INCASSERANNO GLI UTILI?

   

In un paese civile la valuta sarebbe funzionale alle esigenze del Popolo, nell'Euro essa è funzionale agli interessi di banchieri e multinazionali. 

L'Euro sta svolgendo perfettamente la sua funzione dal punto di vista economico, trasferendo la ricchezza dei cittadini e dello Stato, nelle tasche di Banche e Multinazionali.

Questa avventura comincia nel 2001, il dollaro è ai suoi massimi storici, in piena crisi economica americana e comincia a svalutarsi. La stampa di moneta garantisce liquidità e sostiene l'economia americana fornendo al sistema, soprattutto carta, da poter utilizzare per comprare merci in Europa.

Per l'America stampare carta è un affare, perché permette di aiutare le proprie imprese in un momento di difficoltà e contemporaneamente di fornire loro carta, con cui comprare beni reali.

Per ricapitolare, immaginate che io oggi possa stampare 3 milioni di euro, andare a piazza Navona e comprarmi un bellissimo attico che affaccia sulla Fontana dei 4 Fiumi. Anche se esso valesse un terzo, io non avrei problemi a comprarlo per 3 milioni, visto che i soldi me li sono stampati da solo e comprerò con la carta un valore reale. Se un Americano lo ha potuto fare, avendo chi gli prestava la carta, i cittadini italiani non se lo sono potuto permettere.

In un momento del genere, le politiche di uno Stato dovrebbero seguire con un taglio adeguatamente proporzionato, il taglio dei tassi del paese dominante, fornendo liquidità e quindi carta anche al proprio sistema. 
Questo avrebbe rallentato i crolli di borsa del 2000-2003, in quanto i tassi più bassi, avrebbero sostenuto le quotazioni in Borsa, evitato le svendite e rallentato facili speculazioni, che dall'America sono state come dire...agevolate verso l'Euro.

Hanno voluto mantenere una situazione critica in Europa, per agevolare la speculazione Americana, che aveva dalla sua parte una Banca Centrale pronta a fornire munizioni, cioè moneta per acquistare aziende Europee, a prezzi di borsa stracciati.

La BCE mantenendo i tassi mediamente superiori a quelli americani, ha mantenuto le quotazioni dei prezzi di mercato più bassi e quindi a sconto, favorendo il passaggio della carta americana, nel mercato Europeo, arricchendo Banchieri e Multinazionali, favorendo processi inflattivi, sedati con le tasse e riduzione della base monetaria da parte della BCE, le stesse politiche attuate dal ministro Volpi nel Governo Mussolini. 

In un primo momento di queste politiche ne beneficiano anche i cittadini, cresce la borsa e con l'Euro forte ci possiamo permettere di tutto ma questo fino al 2008 quando lo squilibrio, manifestandosi  palese, non richiede un riequilibrio. 

Gli squilibri economici, prima o poi, tendono all'equilibrio automaticamente, nel momento in cui diventa insostenibile socialmente e politicamente  sostenere certe posizioni.

I prezzi quindi non sono un problema per gli Americani, nel momento in cui acquistano titoli dal 2003 in poi,  che in borsa, hanno perso più del 70% ed inoltre sanno che, a fronte di un dollaro che calerà di prezzo, loro potranno beneficiare  di due guadagni, se investono in Europa:

 1) La svalutazione del dollaro che farà crollare il valore dei debiti fatti dalle aziende americane in dollari.
 2) La rivalutazione dell'Euro, che farà salire i prezzi in Europa quotati in Euro dei loro investimenti.

La BCE ha garantito con la sua politica:

1) Gli Americani, in quanto non avrebbero rischiato di compromettere i loro utili con svalutazioni difensive.
2) La Germania, che con un Euro, tarato intorno ad una media dei tassi di cambio Europei, garantisce, una svalutazione del 15% del Marco ed una rivalutazione del 15% della Lira.
3) Le grandi imprese EUROPEE, libere di delocalizzare nei paesi a costo manodopera più basso, di vendere ovunque senza dazi e di pagare le tasse nei paesi più compiacenti fiscalmente.

Naturalmente da questo Euro ci guadagnano quindi gli Americani, i Tedeschi, e le grandi imprese multinazionali, a scapito dei cittadini e delle piccole e medie imprese.

UN PO DI GRAFICI:


Grafico(1)

La Linea Rossa  rappresenta l'Euro che sale fino al 2008 contro dollaro e poi comincia a scendere con brusche oscillazioni dovute al tentativo della Banca Centrale Americana di contrastare la rivalutazione del biglietto verde.

Voi capite che stampare carta, conviene a chi la stampa, che può pagare con la carta, dei beni reali.

La speculazione però e le multinazionali americane, si rendono  conto nel 2008 che forse conviene vendere tutto e chiudere i propri debiti in dollari, visto che con la svalutazione del dollaro e la rivalutazione dell'Euro, hanno visto calare il valore dei loro debiti, a fronte di una rivalutazione dei loro investimenti fatti in Euro.
I capitali americani cominciano quindi a tornare in america ed il tasso di cambio linea rossa comincia a calare a fronte di un calo dell'Euro.

L'America sa che le conviene stampare carta e quindi la risalita che vedete della linea rossa e quindi dell'Euro, non sono altro che i tre quantitative easing americani, fatti con lo scopo di mantenere svalutato il dollaro, e rendere conveniente alla speculazione di rientrare in America. Pensate ad Alcoa, che vende gli investimenti in Euro fatti in Sardegna per andare ad estrarre minerali in Arabia.

La linea verde euro yen, e linea verde acqua, Dollaro Yen, ci fanno notare la svalutazione complessiva di euro e dollaro contro la valuta Giapponese che ha dato un vantaggio competitivio a America e Europa contro il Giappone fino al 2012.

ABE il ministro giapponese, l'ha tollerata finché forse gli faceva comodo, ed il brusco rialzo di euro e dollaro contro yen, ci fa capire come anche lui abbia deciso di stampare carta, per contrastare gli americani, ma soprattutto per comprare BTP italiani a prezzi molto convenienti.

Gli unici che non hanno svalutato più di tanto sono gli Svizzeri, a cui non serve svalutare la moneta,  visto che non hanno MULTINAZIONALI da inviare in Italia per comprare beni reali. 

Quello che possiamo notare, è una forte rivalutazione dell'Euro verso tutte le valute, che sta distruggendo l'economia italiana delle piccole e medie imprese e della crescita di cui tutti parlano, che ci sarà sicuramente, ne beneficieranno esclusivamente le Grandi imprese.

Il problema è che cresceremo forse dopo un brusco crollo di borsa, ma spero di sbagliarmi. Cosa hanno fatto le borse:


Grafico (2)
Il grafico sopra rappresenta gli indici azionari di quattro paesi.
Credo sia evidente, che fino al 2008 la Francia linea blu, la Germania linea verde, l'Italia linea rossa, e l'America linea celeste, sono andate quasi tutte nello stesso modo.
Dal 2009 in poi le differenti politiche economiche e gli squilibri accumulati, causano delle divergenze, che vedono America e Germania ai loro massimi di borsa, e noi italiani prossimi a sfondare i minimi.

A buon intenditor poche parole!




giovedì 11 luglio 2013

LA NAZIONALIZZAZIONE DELLE BANCHE, come strategia in un EVENTUALE CROLLO DI BORSA FUTURO

Secondo voi è morale che un privato controlli e decida i prezzi di mercato, di obbligazioni, azioni ed immobili?

BCE, quindi un banchiere privato, controlla i tassi di interesse in Europa, come gli altri banchieri nel mondo, governano i tassi di interesse in America ed Asia.

Il tasso di interesse serve a determinare il valore di ogni bene reale, facendo variare i tassi, possono essere fatti aumentare o diminuire, i valori di azioni obbligazioni ed immobili.

Da cosa nasce la crisi nel mondo?

La crisi nasce dalla speculazione, che supera la sua funzione originaria, per diventare rapina e scempio dell'economia reale. Chi governa la moneta ed i tassi, decide l'andamento degli indici finanziari e governa la redistribuzione degli utili o le perdite tra i vari giocatori, essendo giochi a somma zero.

La crisi quindi, nasce dall’avidità, le banche prestano denaro in leva, significa che se ho 5 posso prestare soldi per 100. La leva è il rapporto 100/5= 20. Vuol dire che posso prestare 20 volte il mio capitale. Il valore del mio capitale viene definito anche margine, la garanzia che do per avere il diritto ed il privilegio di prestare denaro, creato dal nulla.

Le banche avevano impiegato i soldi nei mutui e non potevano farne altri, avendo impiegato tutto il loro margine e così, hanno preso i mutui, li hanno ceduti a delle società chiamate ABS asset backed securities, che hanno emesso obbligazioni (cartolarizzazioni) poi collocate per  pagare le banche cessionarie dei mutui.
Le obbligazioni,  sono state collocate da altre Banche collocatrici, che hanno trasformato i mutui contenuti nelle ABS in CDO, obbligazioni di debito collaterale, poi quotate in borsa.

Le banche, ricevuti i soldi dei collocamenti dei CDO, li hanno poi usati, per comprare in leva, gli stessi mutui venduti, sottoscrivendo le obbligazioni chiamate CDO, che li rappresentavano finanziariamente.
Vuol dire che se vendo un mutuo per 100, con 100 di ricavo, posso comprare mutui cartolarizzati e quindi CDO per 1000, aumentando i guadagni ma anche il rischio. Ho cercato di semplificare per chi è digiuno di finanza, ma la  semplificazione non cambia le cose, le marginazioni sono state fatte su CDO, collateralized debt obligations, obbligazioni di debito collaterali, ma alcune banche non contente, come ad esempio MPS, hanno deciso di rischiare di più, comprando, le cartolarizzazioni dei CDO delle cartolarizzazioni, in leva, aumentando al quadrato i loro rischi.

Le banche cartolarizzavano mutui, per poi comprare CDO o CDO squared, cioè investimenti in leva sulla leva. Questo se garantiva utili mostruosi, sui rialzi generano poi nei ribassi la perdita di tutto il capitale delle banche.

Governando i tassi al ribasso od al rialzo, si possono far salire o scendere i titoli a proprio piacimento

I tassi scendevano sul mercato, questo finanziariamente faceva salire il valore di azioni obbligazioni, immobili e naturalmente CDO. Se un bene valeva ieri 100 con un tasso del 5%, oggi, se i tassi di mercato scendono al 2,5% deve valere 200.
Il suo tasso deve scendere al 2,5% riportando in equilibrio con i tassi di mercato il rendimento del CDO. Se dividete 5 che è il rendimento fisso del titolo per 200 il nuovo prezzo, ottenete il 2,5%.

Questa cosa ha gonfiato la speculazione, le banche hanno venduto mutui e speculato su CDO e con i guadagni continuavano a speculare gonfiando i rischi. Quando ad un certo punto, i rischi sul mercato volutamente sono stati aumentati, facendo fallire Lehman Brothers, i tassi salgono ed i CDO in bolla crollano facendo salire CDS, ma di questo ne riparleremo, perché se qualcuno vende al ribasso, qualcuno compra e se chi vende CDO, compra CDS cioé credit default swap, baratti sui rischi di credito, guadagna da entrambe le operazioni io qualche riflessione me la pongo.

Le banche quindi dopo aver raggiunto i massimi del 2007/2008, cominciano a crollare in borsa accumulando perdite apocalittiche.

La cosa strana, è che MPS ha perso 8 miliardi, giocando con i soldi dei depositanti, mettendoli a rischio e  lasciando un buco di bilancio ancora non quantificato, premiando i managers che avevano causato le perdite.

Come viene risolto il problema?

BCE, e Monti, risolvono il problema, la BCE, presta 34 miliardi al MPS all’1%, con 8 miliardi chiudono il buco ed i 26 miliardi avanzati  li prestano all’Italia al 6%. Guadagno per MPS 6%-1%=5% che su 26 miliardi fa 1300 milioni di euro l’anno, quando la banca ne vale intorno a 2000 circa.

Lo stesso gioco è stato fatto dalle altre banche italiane e di certo non è degli italiani la colpa delle loro perdite di borsa.

Purtroppo però, le banche non possono essere lasciate fallire, perché garantiscono il funzionamento a livello finanziario del sistema economico, attraverso i soldi dei depositi bancari.

In uno Stato Sovrano, esso dovrebbe stampare la moneta, ma la moneta non circola da sola e bisogna stimolarne la circolazione, facendo intervenire le banche.

Le banche rappresentano in una struttura commerciale, la rete distributiva, in questo caso del denaro che lo Stato decide di immettere nel sistema economico e servono a veicolare i soldi dallo Stato alle aziende.


COSA POSSIAMO FARE OGGI?

Strategicamente possiamo fare due cose.
La prima consiste nel nazionalizzare immediatamente il MONTE DEI PASCHI.

La nazionalizzazione, è la giusta punizione, per i banchieri che l’hanno distrutta, grazie a connivenze politiche che ne hanno avallato le operazioni finanziarie.
Alla nazionalizzazione di Monte dei Paschi dovrebbe seguire, un Commissariamento da parte dello Stato di Banca d’Italia ed il resto delle Banche Italiane, al fine di verificare la regolarità delle speculazioni finanziarie che hanno causato le loro perdite.

Le perdite di borsa dai loro massimi storici, sono in un ordine che va dall’80% del capitale al 95%, e per questo lavoro tutti i dirigenti sono stati premiati.

Considerate solo che Mussari è diventato presidente dell’ABI, prima di essere portato in carcere.

La nazionalizzazione di MPS, ha come scopo quello di fare chiarezza ed a fronte di una spesa dell’ordine di 2000 milioni di euro, ne risparmieremmo fin da subito, almeno 1300 di milioni, che altrimenti dovremo pagare ogni anno.

Prima o poi i problemi strutturali italiani verranno al pettine, e dalle prossime manovre di LACRIME E SANGUE, quando anche l’ultimo dei babbei, avrà capito la drammaticità della situazione, avremo la possibilità di agire, sapendo con certezza la reale situazione delle banche, che rappresentano la spina dorsale del nostro paese.

Cosà può accadere?

I rischi:

1)      che i tedeschi escano dall’Euro
2)      che i tedeschi ci chiedano di cedere le riserve auree all’Europa
3)      che la BCE ci stacchi la spina, causando l’aumento dello spread ed il crollo delle banche

Io mi aspetto prossimamente che qualsiasi cosa accada aumenti lo spread, che rappresentare un termometro del rischio.

Se sale il tasso di rischio, scende il prezzo dei BTP, compresi quelli in pancia alle banche e gli speculatori sapendolo, si accaniranno sui titoli bancari. La Consob, bloccherà le speculazioni finanziarie, che dall’estero continueranno senza soluzione di continuità.

Le banche crolleranno, facendo salire la paura ed il timore per un default, che in paesi dove il controllo della moneta è in mano allo Stato non esiste.

I cittadini italiani, obnubilati dalla paura, accetteranno ogni condizione venga loro prospettata.

A voi tutto questo sembra giusto?

L’Italia potrebbe in un momento del genere, autodeterminarsi affermando la sua Sovranità Popolare, il controllo delle banche ed il loro Commissariamento, permetterebbe di sapere la reale situazione delle speculazioni sui derivati di Banca d’Italia e delle banche, valutandone con precisione la posizione e predisponendo una loro eventuale e veloce Nazionalizzazione.

Il controllo delle Banche potrebbe essere fatto dal 30% al 50% del loro valore e ci costerebbe dai 20 ai 50 miliardi di Euro, risparmiandone in interessi passivi ogni anno tra i 15 ed i 20 miliardi.

Le banche detengono in pancia i portafogli azionari dei principali titoli alla borsa di Milano, permettendo quindi indirettamente di evitare scalate ostili ad aziende italiane.


Putroppo i nostri politici sono conniventi, ai poteri economici privati, e la lotta sarà molto più dura di quanto si pensi.

I banchieri controllano i mercati ed i politici e questi ultimi controllano i cittadini italiani, al momento confusi  sulla reale situazione. 

Permettendo ad un privato di decidere la massa di moneta che circola nel paese e di conseguenza il livello dei tassi di interesse, diamo ad esso la possibilità di controllare e manovrare l'economia reale e le condizioni di vita di una intera nazione.

Se voi aveste il potere, di manovrare i prezzi di borsa, obbligazioni ed immobili come li manovrereste?

Se voi poteste speculare sui rialzi ed i ribassi di borsa, guidandone l’andamento che cosa fareste?

Per questi motivi è immorale che un privato gestisca la produzione di moneta ed il controllo dei tassi ed è idiota pensare che i politici corrotti siano chiamati a risolvere una crisi causata dalla stessa connivenza della politica con i poteri privati.

La politica esce dallo Stato, per stipulare affari privati, nell'interesse proprio e dei privati con cui tratta, che le garantiscono la poltrona.

E' idiota confondere la Partitocrazia con lo Stato garante dei cittadini, visto che la Costituzione dice che la sovranità spetta al Popolo Italiano che nel pieno diritto di autodeterminarsi come legittimo Sovrano della nazione, dovrebbe decidere autonomamente sull'operato dei suoi rappresentanti, valutandone oggettivamente comportamenti e risultati. Lo Stato siamo noi ed i politici sono stati nel passato i nostri indegni rappresentanti.

Malgrado questo, i politici autoconsiderandosi dei balordi, hanno deciso per noi e ceduto sovranità monetaria ad un Privato, che manovrando i tassi di interesse e sfruttando i regolamenti Europei frutto, delle menti geniali degli stessi politici balordi, sta piegando l’economia delle piccole e medie imprese italiane, facendoci rischiare un default manovrato, con lo scopo di obbligarci domani probabilmente, a pagare con l’ORO di Banca d’Italia, gli errori di una classe di inetti ed ignavi.