domenica 21 aprile 2013

L'IDIOZIA DELLE POLITICHE DI EQUILIBRIO DI BILANCIO



La politica economica, utilizza la spesa pubblica, come stimolo all'economia.

L'obiettivo, è di mantenere la variazione percentuale del PIL, maggiore alla variazione dello stock di debito. Allo Stato conviene fare spesa pubblica, se questo garantisce una crescita percentuale del PIL superiore.

Il rapporto tra queste due grandezze, se superiore allo zero, misura l'efficienza delle manovre, se inferiore, il fallimento della politica economica.

Lo Stato quindi deve intervenire nel momento in cui il PIL sale meno della Spesa, in percentuale.

La linea grigia nel grafico, evidenzia le variazioni di questo rapporto, quella rossa, è la media a 5 anni e serve per capire la tendenza nel tempo.

LE POLITICHE DI EQUILIBRIO DI BILANCIO

Sappiamo tutti, che le politiche di AUSTERITY, vengono applicate fino alla Seconda Guerra Mondiale e da questo momento in poi, si applica più o meno una politica Keynesiana. Dal 1970 in poi, si passa a politiche che hanno lo scopo di portarci verso questa EUROPA UNITA SOTTO AI TEDESCHI.

Inutile dire che dal dopoguerra in poi, le politiche Keynesiane, stabilizzano i cicli economici, con evidente successo.

Si nota da due fatti:

1) La media delle variazioni di PIL reale, fratto la variazione del debito pubblico (in valori assoluti), si riduce, dimostrando minore volatilità dell'indicatore.

2) La stessa media mobile rossa, oscilla sopra la linea dello zero, dimostrando come detto prima l'efficienza delle politiche Keynesiane.

Possiamo notare però prima della Seconda Guerra Mondiale, due picchi fortemente negativi, a cui seguono nella storia due lunghe recessioni:

1) Quintino Sella 1875 raggiunge l'equilibrio di bilancio.
2) Alberto di Stefano 1924 raggiunge l'Equilibrio di bilancio.

Questo significa che l'equilibrio di bilancio, perseguito dall'unità d'Italia per ben due vole, genera, in entrambe le situazioni, una recessione grave.

I picchi raggiunti dall'indicatore, assumono valori fortemente negativi. Ergo, le politiche di equilibrio di bilancio, determinano gravi recessioni economiche e la redistribuzione della ricchezza, dai poveri verso i ricchi.

Oggi,  i ricchi, sono rappresentati, non da chi ha 5 milioni di euro ed affitta i sui 200 appartamenti,  ma dalle grandi multinazionali e dalle banche.

Come dice il saggio non c'è due senza il tre e la terza occasione di grave recessione,  l'ha creata Monti e l'Europeismo, che con una politica economica,  basata sull'Austerity, sul controllo del deficit di bilancio, e su un tasso di cambio forte, sta distruggendo progressivamente l'economia italiana.

La permanenza dell'Euro, farà salire DISOCCUPAZIONE e DEBITO PUBBLICO, ed a questo punto cosa faranno?

Monti ha distrutto l'offerta, ha immolato tutta l'economia italiana sull'altare dell'Euro.

Non era contento di tutto questo, ed ha piegato pure la domanda, tassandoci a morte, per regalare i soldi alle banche.

Quale idiota non l'ha ancora capito?

La

domenica 14 aprile 2013

SHUMPETER, GRILLO, e la DECRESCITA FELICE

Lo stolto, quando sente un concetto che non conosce, lo critica.

Si diffonde prepotentemente, il concetto di opinione personale, come prevalente sul concetto di Teoria.

Un esercito di sciagurati, posseduti dal demone della coscienza delle cose, hanno invaso il tavolo del dibattito sulla verità del fatto.

Joseph Alois Shumpeter, fu un grande economista austriaco, che introdusse il concetto di distruzione creatrice.

Lui teorizzò che l'economia andasse analizzata da un punto di vista dinamico. Secondo lui, le relazioni che sussistono tra fattori della produzione, cambiano, in un processo di evoluzione continua.

L'attività dell'imprenditore ed il suo ingegno creativo, a volte determinano forti spinte verso il progresso e spesso accade che in questo slancio creativo, vengano abbandonati  modelli, aziende e prodotti ritenuti obsoleti ed inefficienti in un'ottica evoluzionista, che ne risultano, di fatto, distrutti.

Questo processo evolutivo è evidente in economia, basti pensare al passaggio dall'agricoltura, all'industria, da questa ai servizi e del prossimo passaggio in corso verso l'economia dell'informazione e dei servizi.

In altro grande politico disse che il moto è tutto, il fine è nulla.

E' logico per chi crede nel progresso e nell'evoluzione del mondo moderno, capire che solo riuscendo a comprendere dove va il mondo, si sia in grado di capire come affrontare il futuro.

La nostra economia triplicherà nei prossimi anni e bisogna quindi essere coscienti almeno, se non li si vuole conoscere, di alcuni fatti:

1) Il mondo si evolve e cambia di continuo come già visto sopra.
2) La crescita economica dipende in larga parte dall'istruzione della forza lavoro e non dalle materie prime come molti errando pensano.

Nasce quindi il concetto di DECRESCITA FELICE e per capirlo bisogna riflettere su:

1) limitatezza delle risorse nel nostro piccolo mondo
2) individuazione di modelli economici capaci di affrontare questa crescita in maniera sostenibile

Molti interpretando letteralmente il concetto, credono che la filosofia consista nel determinare un crollo verticale del PIL, associato al sorriso idiota e felice di chi gode nel guardare le conseguenti macerie, lo stesso sorriso, che noto sulle loro facce, contenti nel pensare di avere capito l'assurdità di una proiezione psichica (miraggio) che è solo la loro.

Spero che gli altri comprendano, che per decrescita, si intende una filosofia di vita, che dia importanza ad una economia sostenibile, una economia che magari determini margini di guadagno inferiori, ma vantaggi per tutti i cittadini.

Decrescita felice significa, dare importanza alla redistribuzione della ricchezza ed a concetti di solidarietà e comunità che sembrano spariti dai programmi politici.

Il Pil rimarrebbe comunque un indicatore importante a livello economico, ma di certo secondario a quelli che dovrebbero essere gli obiettivi politici.

Speriamo che qualcuno lo capisca e che il lavoro, il benessere dei cittadini, la programmazione economica sostenibile, tornino al centro del dibattito e non siano usati per cancellare dalla faccia di giornalisti idioti, il sorriso dell'ignoranza.








EURO O NON EURO questo è il problema

Il dibattito Shakespeariano, ha raggiunto il limite della farsa.

L'uomo pensa di pensare ed ama esprimere opinioni.

Le proiezioni psichiche (miraggi) si accavallano, relegando nel profondo della propria testa, la confusione e le macerie di una guerra inutile, come quella rappresentata da Picasso, con il bellissimo quadro Guernica.

Ma l'uomo è in grado di trovare e comprendere, queste macerie nella sua mente?

Alla domanda dell'ambasciatore tedesco,  se fosse stato lui a dipingere il quadro, Picasso risposte: "No, siete stati voi a fare questo".

Il tempo cancella i ricordi e le colpe dei nostri sbagli siamo sempre pronti ad attribuirle ad altri.

In alto nel quadro, un lampadario illumina parzialmente la scena e lateralmente un lume ad olio vaga sostenuto da una mano, guidando nella scoperta di quell'orrore, spettatori ignari, ignari perfino, di quello che accade alle loro spalle, in mancanza di qualcuno che aiuti loro ad illuminare la scena.

Euro o non Euro, non è questo il problema. Accendiamo la luce sull'argomento.

Il problema, che l'opinionista di turno, non riesce a comprendere, è la sostanza sottintesa a questa parola ed a quella che gli somiglia molto, Europa.

L'Europa è una unione civile di Stati, basata sui valori dell'unità e della cooperazione, l'Euro, è una unione economico-monetaria, governata da una Banca centrale, espressione indiretta delle esigenze e proprietà,  dei banchieri privati.

L'osservatore attento noterà le differenze, chi non lo comprende può scrivermi.

Quello che ho appena espresso, non è frutto di una mia opinione, ma della Teoria.

Questa terza parola significa guardo osservo e consiste nel creare attraverso l'osservazione, una struttura di regole e principi capaci di spiegare la realtà dei fatti.

Teorizzare significa, passare dalla la riva della coscienza, a quella della realtà, attraverso, il mare insidioso della conoscenza.

Essere coscienti di un fenomeno, non significa conoscerlo e per conoscerlo bisogna capilo ed essere in grado di replicarlo, seppure in maniera astratta.

Confuso e stordito dalla coscienza delle cose, l'uomo, si divide dualmente, tra pro e contro l'Euro, senza averne capito la sostanza.

L'Europeista, confonde spesso il concetto di Europa delle nazioni, dal concetto di unione economico-monetaria, non comprendendo che l'interesse di chi ci governa, è stato quello di fare l'Euro e non l'Europa.

Capire il concetto, Euro o non Euro, rende necessario capire, come in una unione di Stati, si risolvano disequilibri strutturali tra i vari paesi.

L'opinionista, dovrebbe padroneggiare concettualmente altre due parole, il cambio e l'inflazione.

Avremmo dovuto attuare una Europa delle nazioni, puntando all'uguaglianza giuridico-sociale, mantenendo il sistema di cambio variabile, ma non è stato così, abbiamo scelto il sistema a cambio fisso.

Il tasso di cambio non è altro che lo strumento attraverso il quale si riportano in equilibrio, squilibri economici tra paesi diversi e con diversa valuta.

Un paese che accumula un vantaggio competitivo, attira capitali, i capitali rivalutano la sua moneta rispetto alle altre, riducendo automaticamente i vantaggi, e favorendo l'inversione del flusso dei capitali verso le economiche che hanno visto svalutare la propria valuta.

In un sistema di cambi fissi, l'inflazione è lo strumento che riequilibra internamente.

Se un paese accumula un vantaggio competitivo ed attira capitali, dovrebbe veder rivalutare i prezzi interni attraverso un processo inflattivo, questo riduce il vantaggio competitivo, favorendo l'inversione dei flussi di capitali verso i paesi, che vendo crescere i prezzi in maniera inferiore.

Esistono due fatti da tenere ben presenti:

1) E' molto complicato, governare il valore di una moneta, ma ancora più difficile governare il livello dei prezzi interni ad un paese.
2) In Europa, non interessa il progresso complessivo delle nazioni, ma ogni Stato cura i propri interessi.


Questi due concetti vanno tenuti bene a mente, da chi voglia esprimere il suo giudizio sull'Euro.

La logica dell'efficienza e della sanità di mente, dovrebbe condurre quindi sulla retta via.

Chi non fosse convinto della Teoria, può semplicemente riflettere sull'Unità d'Italia.

Una nazione come l'Italia, è stata incapace, di condurre politiche capaci di garantire un equo sviluppo tra le regioni del nord e del sud.

Se non siamo riusciti a garantire un equo sviluppo, attraverso la gestione interna dei processi inflattivi, come avremmo dovuto, come potremmo farlo in Europa?

Uso un gergo meno criptico, la gestione dei processi inflattivi, di solito avviene attraverso la gestione delle remunerazioni di chi lavora e per evitare fraintendimenti considererò ricompreso in questa accezione del termine (lavoratore), tutti i cittadini che vivono del proprio lavoro, sia stipendiati, che autonomi, liberi professionisti e piccoli imprenditori.

L'uscita dalla crisi presuppone due scelte:

1) Uscire dall'Euro ed attraverso il meccanismo dei cambi riequilibrare gli squilibri volutamente accumulati, attraverso una svalutazione del CAMBIO.
2) Rimanere nell'Euro e risolvere gli squilibri attraverso processi di riequilibrio inflattivi in Germania e deflattivi nei paesi periferici.

La prima scelta sarebbe la più auspicabile, primo perché veloce e più naturale.

La seconda scelta, visto che la Germania non inflaziona come dovrebbe fare, passa per la svalutazione salariale nei paesi periferici, che io considererei in maniera estesa come concetto, consistendo in una progressiva redistribuzione di ricchezza dai poveri lavoratori, autonomi, professionisti, piccole imprese, ai ricchi investitori e players che si deve attirare.

Monti ha fatto proprio questa politica, attraverso un processo di riforme, ha distrutto le garanzie sul lavoro, ha allontanato l'età pensionabile, allungando la carriera lavorativa, riducendo i posti di lavoro, ha alzato il livello di tasse, facendo fuggire gli investitori in paesi a bassa tassazione, ha distrutto l'economia italiana ed il livello di consumi, deflazionando i redditi di tutti i lavoratori nella accezione ampia di cui ho parlato sopra e soprattutto ha stimolato processi inflattivi facendo lievitare i costi della benzina e dei trasporti. Tutto questo io lo chiamo processo di deflazione salariale, reso necessario per impedire agli italiani di comprarsi BMW E MERCEDES e rientrare dallo squilibrio nei conti con l'estero.

Ricordiamo, che politiche apparentemente simili non ottengono gli stessi risultati, ma per capirlo, il percorso verso la conoscenza è ancora lungo.











venerdì 12 aprile 2013

PARLIAMO DI INFLAZIONE E TASSI DI CAMBIO per capire come funzionano.

Al mio amico ROLANDCLAUDE

Il mio amico dice:" Ottimo! Breve e conciso se non lo hai ancora fatto scrivi su bilancia dei pagamenti  tassi di cambio, tassi interesse e signoraggio ti leggo volentieri."

Sintetizzare, non esaurisce lo scibile umano, ma aiuta a capire molte cose, riducendo il margine di errore ed i miraggi.

Possiamo semplificare indicando il reddito prodotto nel paese come:

REDDITO = REDDITO PRODOTTO NELLO STATO (Consumi+investimenti+spesa pubblica) + saldo commerciale (EXPORT-IMPORT)

Possiamo dire quindi che la ricchezza  nel paese è data da quella prodotta, più il saldo commerciale.

Uno Stato che importa tanto quanto esporta, non genera squilibri con l'estero, i problemi nascono nel momento in cui le condizioni economiche sono tali da favorire un saldo commerciale diverso da 0.

Uno Stato con saldo commerciale positivo, esportando più di quanto importa, vede aumentare la ricchezza interna, i tassi di interesse scendono vista l'abbondanza di moneta, aumentano le richieste di prestito grazie agli interessi bassi, aumentano gli occupati, i consumi ed il PIL, aumentano le entrate ed il debito pubblico scende.

Uno Stato che ha saldo commerciale negativo, importando più di quanto esporta, vede diminuire la ricchezza interna, l'economia ristagna, le banche non prestano, i tassi salgono, diminuiscono le richieste di prestito, diminuiscono gli occupati, i consumi ed il Pil, diminuiscono le entrate e il debito pubblico sale.

Un paese con saldo commerciale positivo, vede aumentare i consumi, ed i commercianti inflazioneranno i prezzi, i lavoratori chiederanno stipendi più alti, aumenta l'inflazione.

Un paese con saldo commerciale negativo, vede diminuire i consumi, i commercianti in crisi abbasseranno i prezzi ed i lavoratori chiederanno stipendi sempre più bassi, diminuisce l'inflazione.

CAMBI FLESSIBILI:

In caso di sistema a cambi flessibili:

il paese con saldo commerciale positivo, attira capitali che aumentano esponenzialmente la circolazione monetaria ed il tasso di cambio sale, rendendo nel tempo meno convenienti le merci rispetto a quelle estere, rese meno attraenti anche dall'aumento degli stipendi.

Il paese con saldo commerciale negativo, vede uscire capitali che riducono drasticamente circolazione monetaria, il tasso di cambio scende, rendendo nel tempo più convenienti le merci rispetto a quelle estere, rese più attraenti anche dal calo degli stipendi.

Lentamente il processo si inverte.

CAMBI FISSI:

In caso di cambi fissi, il processo di inversione è molto più lento e dipende esclusivamente dall'inflazione.

Un paese con saldo commerciale positivo, attira capitali che aumentano esponenzialmente la circolazione, monetaria, il cambio rimane fisso, ma i commercianti inflazionano i prezzi, i lavoratori chiedono stipendi sempre più alti, i prezzi salgono.

Un paese con saldo commerciale negativo, vede uscire capitali che riducono esponenzialmente la circolazione monetaria, il cambio rimane fisso, ed i commercianti cominciano a fallire, i lavoratori si accontentano di stimendi sempre più bassi ed i prezzi scendono.






RISPOSTA ALL'AMICA MCC43


 Scusami nell'articolo sono andato oltre e non ti ho risposto:

Tu dici:"Forse sono una semplice, ma a me appare chiaro immediatamente che tenere agganciato un lavoratore al suo posto + tempo aumenta parimenti il tempo di disoccupazione di un altro.
Ma in forma di congelamento di quel che c'è; purtroppo a me inquietano la meccanizzazione e l'informatizzazione che tagliano gli n-posti esistenti. 
es spicciolo: Metro Milano. Eliminazione dei controllori sostituiti dal ri-timbrare il biglietto all'uscita. Mi dicono: in tutta Europa è così! Oppure: costa meno! 
C'è il piacere perverso di ragionare contro di sè, vaneggiando : voglio posti di lavoro/bene sostituire l'uomo con la macchina.
[impossibile allora proseguire il discorso sulla questionabile prassi di imprigionare l'utente dentro la metro se ha perso il biglietto timbrato all'entrata, e liberarlo solo a pagamento del riscatto di 8 euro]"



Aumentando l'età pensionabile si distruggono posti di lavoro, ma è evidente che diventa necessario per pagare le pensioni a chi ha ancora il vecchio sistema retributivo. Se non avessero allungato l'età pensionabile, avremmo avuto troppi pensionati rispetto a chi paga i contributi.

Per capire la differenza tra RETRIBUTIVO E CONTRIBUTIVO, vi basti sapere che a parità di contributi, il primo sistema, mediamente, consente di avere una pensione pari al DOPPIO e se consideriamo l'aumento delle aspettative di vita media è meglio che non vi faccia i calcoli, perché vi incazzereste parecchio.

ASPETTO FINANZIARIO:

Tutti i cittadini italiani con il sistema RETRIBUTIVO debbono quindi rendersi conto, che avrebbero diritto FINANZIARIAMENTE, al massimo alla metà di quanto erogato, visto che non hanno pagato abbastanza contributi per avere, FINANZIARIAMENTE, la pensione erogata.

ASPETTO ECONOMICO:

PAGARE UNA PENSIONE FINO A 2000 EURO LORDI, ECONOMICAMENTE E' UN VANTAGGIO PER LO STATO, CHE COSI' MANTIENE IL LIVELLO DEI CONSUMI.

Un cittadino, 2000 euro li spende in consumi, cosa che mediamente non si può dire per le cifre superiori, che di solito vengono tesaurizzate. 

Diciamo inoltre che le pensioni oltre i 3000 euro spesso arrivano alle decine di migliaia di euro e questi signori ECONOMICAMENTE, avrebbero diritto a molto meno della metà, delle pensioni che prendono, non avendo pagato abbastanza contributi pensionistici e QUINDI DI QUALI DIRITTI ACQUISITI VOGLIAMO PARLARE?

Tu dici:"Forse sono una semplice, ma a me appare chiaro immediatamente che tenere agganciato un lavoratore al suo posto + tempo aumenta parimenti il tempo di disoccupazione di un altro."

Almeno tu mi capisci, solo che non sapevi che Amato, ha peggiorato i conti ed aumentato anche la disoccupazione e le tasse, peggiorando il saldo pensionistico passato da poco meno di zero a meno 90 mld l'anno. A me la domanda sorge spontanea, MA ALLORA QUALE PROBLEMA HA RISOLTO? forse ha risolto il problema delle sue di pensioni garantendo ad una ristretta elite di persone, il pagamento della rendita per qualche altra decina di anni.

Paghiamo super-pensioni oggi, per poi dire domani ai giovani che non è più possibile erogarle.

Va risolto il problema dei pensionati con il sistema retributivo, magari quelli al di sopra di 2000 euro? Visto che gli altri garantiscono un livello dei consumi stabile.

La gestione della moneta, non è comprensibile dalle masse e dai politici, che non comprendendo, pendono dalle labbra dei banchieri di Banca d'Italia.

Tu dici:"la meccanizzazione e l'informatizzazione che tagliano gli n-posti esistenti. "

Ti potrei dire che in un paese di politici pensanti, questo non rappresenta un problema.

Siamo passati dalla agricoltura, all'industria, ai servizi, e dovremmo passare all'industria della comunicazione ed dell'informazione.

Mi stanco a spiegare cose semplici, ma tu sei intelligente, pensa ai motivi della privatizzazione di TELECOM. Guarda quanto guadagnano WIND, VODAFONE, 3. 

Era questo il futuro ed evito di spiegarti quello che dovresti percepire a pelle. 

Non senti di essere fregata dai politici corrotti che stanno svendendo il futuro, raccontandoti supercazzole? parlo anche di GARGAMELLA MOLTO PEGGIO PURE DI BERLUSCONI ed io non sono di destra, sono solo uno che pensa troppo.

"es spicciolo: Metro Milano. Eliminazione dei controllori sostituiti dal ri-timbrare il biglietto all'uscita. Mi dicono: in tutta Europa è così! Oppure: costa meno! "

E' giusto liberare l'uomo da lavori che faranno le macchine. Esistono altri lavori. 1000 euro al mese possono essere erogati anche per fare la spesa alle vecchiette.

Il "LAVORO DI CITTADINANZA" così lo chiamo io, non lo inventa GRILLO, è una idea geniale usata da Germania, Lussemburgo, Olanda.

Serve a garantire i consumi di un paese, ed insieme alla spesa pubblica per investimenti produttivi, rappresenta la spina dorsale di un paese.

Tu dici:"C'è il piacere perverso di ragionare contro di sè, vaneggiando : voglio posti di lavoro/bene sostituire l'uomo con la macchina.
[impossibile allora proseguire il discorso sulla questionabile prassi di imprigionare l'utente dentro la metro se ha perso il biglietto timbrato all'entrata, e liberarlo solo a pagamento del riscatto di 8 euro]"


A Londra, hai i tornelli proprio in questo modo, entri se timbri ed esci se timbri il biglietto, che costa 4,5 sterline "single journey", a corsa.

A Londra, c'è una persona che invece di grattarsi nel gabbiotto guardando i televisori, guarda all'uscita chi non timbra.

Sugli autobus c'è la vecchietta indiana di 65 anni, che guida il tram e si ferma precisa al palo con le indicazioni degli orari, apre la porta anteriore, e ti guarda se strisci la "oyster card", l'abbonamento, se non ce l'hai, tiri fuori gli spicci e paghi a lei, gli altri aspettano il loro turno in fila davanti alla porta. Chi non paga le 2,4 sterline, "a single journey", non sale sul bus.

In Inghilterra non emettono scontrini, non c'è burocrazia, o la finanza fuori dai negozi.

La ricchezza deve circolare nel paese, e chi non lavora beneficia del sussidio.

Tutti consumano e pagano, forse troppo i servizi.

Quando uno Stato non ha più soldi, li stampa, e comincia a fare lavori nella metropolitana, od a costruire infrastrutture di servizio all'economia, questi arricchiscono il paese, e la "carta" che viene emessa, diluendo concettualmente, il valore del denaro, stimola spinte inflazionistiche, che non sempre si verificano sul mercato, che obbligano le banche a prestare i soldi, e gli investitori ad investire.

Se quei capitali non vengono investiti, vengono colpiti dalla svalutazione monetaria ed è per questo che anche gli evasori, mettono a rischio il proprio denaro, onestamente sottratto alle casse pubbliche, nell'interesse del paese.

Chi sono gli evasori se non i BANCHIERI ED I GRANDI GRUPPI MULTINAZIONALI?

Capisci ora perché la storia dell'EVASIONE FISCALE DEL PIZZICAGNOLO, o del DENTISTA, anche se io l'aborro.

E' UNA EMERITA CAZZATA!

A presto MMC-43



giovedì 11 aprile 2013

LA CONSAPEVOLEZZA COMUNE NEL PROGRESSO, ed il superamento delle IDEOLOGIE POLITICHE.

La destra e la sinistra ed il centro, sono costruzioni politiche nate a fine 1800.

Nascevano per tutelare gli interessi dell'essere umano, legati alla libertà dell'uomo in quanto individuo singolo, membro di una collettività, o dal punto di vista morale, nel suo rapporto con Dio e con la verità, intesa come coscienza del bene e del male.

Nascono quindi i partiti liberali, i partiti socialisti e quelli cattolici.

I partiti politici dovevano guidare e dare la voce, attraverso le insidie del nuovo secolo, ad un popolo ancora analfabeta, facile preda degli istinti animali, tipici della sua condizione.

La diversificazione dell'offerta, consentiva all'essere umano l'identificazione,lo sviluppo e la condivisione di una coscienza sociale, all'interno di partiti liberali, socialisti, democratici, controllabili dalle classi dominanti, che riuscivano a rimanere la fonte di illuminazione nel lungo il cammino.

L'evoluzione della società dal dopoguerra in poi genera lo sviluppo di un forte potere della politica  e di un conseguente progresso e la redistribuzione della ricchezza verso le classi subalterne cresce a tal punto, da giustificare il suo arresto.

Il paradigma dominante cambia, nell'intento di fermare un progresso che avrebbe portato come conseguenza verso l'equità sociale. Gli interessi economici dividono il paese e vanno a sostituirsi alla vecchia idea di classe sociale.

Politicamente, i partiti invece di dividersi sulla strada della nuova stratificazione basata sugli interessi economici, tendono a confondersi gli uni con gli altri, generando confusione ideologica, fascismo nel comunismo, e comunismo nel fascismo.

Va rivista quindi l'idea della stratificazione sociale e va attuata una analisi, derivante dall'individuazione dei differenti interessi economici, distinguendo in maniera duale tra cittadini tutti, accomunati dallo stesso interesse legato al benessere collettivo ed interessi delle classi dominanti.

Naturalmente la macchina dell'informazione, insinua nella mente dei più deboli vecchi ricordi che dividono e mistificano, fascismo, comunismo ed il pensiero radicato tra le persone, tende ancora a dividerle tra destra e sinistra tra ricchi e poveri, ma nei fatti, se ciascuno di noi dovesse rifletterci sopra si renderebbe conto che tale suddivisione non ha senso.

Lo scopo di tale suddivisione, è quello di dividere i cittadini su questioni ormai superate ed obsolete, distraendoli dal reale obiettivo, il progresso, perseguibile solo attraverso la garanzia dello Stato delle pari opportunità.

Questa può essere perseguita, esclusivamente, attraverso un processo di redistribuzione dei redditi, capace di attenuare le rendite, derivanti da una posizione dominante e non parlo del povero di mente, che si sente ricco con i suoi 5/10 milioni di euro, ma  del modello di sistema economico multinazionale, che si sta diffondendo, a scapito dell'economia chiamiamola "artigianale" peculiare della tradizione, della cultura dei singoli stati e patrimonio genetico di un popolo.

Esiste quindi un interesse comune a tutti che consiste nel benessere dei cittadini italiani, intesi nel loro complesso e che passa attraverso la tutela e la protezione di questa caratteristica e peculiare individualità economico-sociale dei singoli popoli, di cui accennavo sopra, che non va confusa con l'individualismo del soggetto singolo.

La popolazione dovrebbe essere consapevole quindi, di essere divisa non socialmente, ma economicamente, per i diversi interessi che accomunano i cittadini italiani tutti, contro lo strapotere sovranazionale delle multinazionali, spesso capaci di orientare le politiche del paese, attraverso la connivenza politica, nel proprio esclusivo interesse.

Lo Stato diventa democratico, agli inizi del 1900, aprendo il voto al suffragio universale ed alla Democrazia. Da allora il potere politico parlamentare, ha accentrato su di se troppi poteri e siamo passati alla Partitocrazia che se fosse stata illuminata, dai vecchi ideali umanistici, avrebbe funzionato, magari rimanendo nazionale, ma l'anello del potere, ha prodotto una distorsione. Corruzione e connivenza, dei politici, ha dagli anni 70 ad oggi, creato una deviazione pericolosissima e sovranazionale. Non abbiamo una Europa delle Nazioni, ma una Europa dei banchieri,

Una volta questo il potere era impersonato dai Rentiers i proprietari della terra, a fine 800 dai Capitalisti ed oggi  dal potere finanziario.


mercoledì 10 aprile 2013

SALVIAMO L'EUROPA, CON L'EUROPEAN LENDING FACILITY - I veri motivi del miglioramento dei conti Irlandesi.

L'Europa delle Nazioni, è solo una maschera.

Lo scopo umanistico e nobile, serve a mascherare oggettivamente l'Euro dei banchieri.

BCE ha messo in piedi due strumenti a disposizione delle Banche Private:

Marginal lending facility (agevolazione di prestito marginale)
Serve ad ottenere liquidità Overnight dalla banca centrale, contro la presentazione di Attivi idonei.

Deposit facility (agevolazione di deposito)
Che permette di costituire depositi Overnight con la banca centrale.

Fonte  BCE


La prima agevolazione, consente ai banchieri privati, di ottenere denaro, in caso di crisi di liquidità, dando a garanzia idonee attività, si legga Titoli di Stato Governativi.


La seconda agevolazione, serve alle banche per versare il denaro in eccedenza presso la banca centrale.


Può essere usata ad  esempio, in caso di rischio di default di uno Stato, permettendo alla banca di girare il suo patrimonio detenuto in liquidità, presso la banca centrale, al riparo da svalutazioni.


Se la BCE fosse una banca nata per garantire gli interessi delle nazioni, il suo statuto, garantirebbe la liquidità a buon mercato agli Stati, non alle banche private, ma questo concetto è troppo complicato da capire.



IL CASO IRLANDESE E LA SUA USCITA DALLA CRISI:


Senza entrare nel dettaglio dei fatti, l'Irlanda, è riuscita ad uscire dalla crisi (lo dicono in Europa), grazie alla austerity.


"MANCO PER NIENTE" (gli errori ortografici rappresentano una licenza poetica,  le stigmate dell'animalitas che alberga in me).


L'Irlanda è uscita dalla crisi, NAZIONALIZZANDO LE BANCHE FALLITE ed immettendo liquidità nel sistema Bancario, per un importo superiore all'intero PIL nazionale.


Il denaro proviene, da un meccanismo di "agevolazione monetaria", previsto dalla BCE e chiamato European Lending Facility.


L'European Landing Facility è detto per gli amici ELA.


L'ELA è la versione inventata dalla BCE per gli Stati Sovrani, equivalente alla Marginal Lending Facility spiegata sopra.


BCE ha consentito alla Banca Centrale Irlandese, di stampare EURO, avete capito bene stampare Euro, il che non vuol dire immettere tante belle monetine nel sistema o biglietti di carta.


BCE ha semplicemente, autorizzato la Banca Centrale Irlandese, a prestare alle sue banche (NAZIONALIZZATE), per temporanee esigenze di liquidità (questo lo scrivono per le persone precise), le somme necessarie ad affrontare la crisi di liquidità dovuta ad abbondanti perdite finanziarie ed alla fuoriuscita di capitali dovuti all'aumentato rischio di default registrato all'epoca dei fatti.


I soldi, evito di ricordare la parabola dei pani e dei pesci per non sembrare blasfemo, vengono stampati, tanto per farmi capire da tutti, a fronte di una garanzia di Stato. Lo Stato, emette un prestito obbligazionario di durata 20 anni, poi portato a 34, attraverso un processo di autodeterminazione Irlandese, che decide di allungare le scadenze.


L'ELA quindi, una forma di liquidità di tipo Overnight, cioè un prestito temporaneo di brevissimo termine, viene utilizzato, per sostituire in maniera graduale, i finanziamenti tradizionali che la BCE ha fatto al sistema bancario, grazie allo Stato Irlandese (i cittadini), che garantiscono la Banca Centrale Irlandese, per gli Euro stampati.


Un semplice prestito di tipo Overnight come l'ELA, garantito da Asset Idonei (i titoli emessi dall'Irlanda e garantiti dai cittadini), viene trasformato in un bellissimo debito di lunghissimo termine come per magia.


La cosa bellissima di tutto questo, è che i termini di questo tipo di transazioni, è meglio che non si sappiano ed è per questo che i dati non debbono essere forniti al pubblico.


Naturalmente la stampa di moneta, ha aiutato l'Irlanda ad uscire dalla crisi, rimane però il problema di un paese che malgrado il livello di tasse bassissimo, ho letto al 12% e quindi la forte affluenza di capitali stranieri, non riesca a sopravvivere, senza la "magia monetaria", i capitali che fuoriuscivano, con la sovranità monetaria del paese ricostituita, magicamente, ritornano copiosi.


Il fatto è che, leggere e capire certi argomenti, non rende tutti capaci di comprendere come funziona un sistema economico e soprattutto, non esaurisce l'interessantissimo scibile riguardante questa bellissima materia che si chiama Politica Monetaria.


Quando crederete di avere compreso tutto, ricordate che manca sempre qualche cosa da conoscere e ricordatevi sempre, che io so di non sapere.








domenica 7 aprile 2013

ALCUNI AFFERMANO che la riforma pensionistica non ha causato una perdita di posti di lavoro.


Renato, un lettore simpatico ed educato mi ha scritto questo:

Non sono d'accordo con le conseguenze del allungamento dell'eta pensionabile.

1 non è vero che si sottraggono posti di lavoro, ogni generazione genera i posti di lavoro, se non si trova lavoro lasciato da un pensionato la nuova generazione deve concepire nuove vie di produzione e per tanto nuove fonti di lavoro. 

2 Se le nuove generazioni trovano il posto lasciato dai vecchi non troveranno nuove vie.

3 In quanto ai contributi non possono diminuire perche non calano y posti di lavoro.


Ti rispondo subito Renato.

La tua è una opinione, io la rispetto, ma debbo informarti che è sbagliata.

 1) NON è VERO CHE SI SOTTRAGGONO POSTI DI LAVORO (falso)

In Italia abbiamo n-milioni di posti di lavoro. Quando un cittadino va in pensione, si libera un posto.

Per capirlo ci vuole poco, ma se dovessi farti un esempio, ti basti pensare alla scuola. Ogni anno n-migliaia di persone vanno in pensione, lasciando ai precari n-migliaia di cattedre libere.

Se allungo l'età pensionabile, considerato fisso lo stock di posti di lavoro esistenti in un dato istante t, genero circa n-centinaiadimigliaia, di posti di lavoro in meno l'anno, derivanti dall'allungamento del periodo lavorativo e dai ritardati pensionamenti.

2) NON TROVARE LAVORO STIMOLA I GIOVANI A CERCARSI NUOVI LAVORI (FALSO)

Forse non comprendi che la PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, è uno dei compiti dello Stato.

Un giovane al massimo prende e se ne va a lavorare all'Estero. Se tu fossi un neolaureato senza una lira in tasca, vorresti andare a fare l'assicuratore per vivere?

Molti sciocchi credono che questo sia un vantaggio, solo che non capiscono che esportiamo laureati, per importare poi per necessità, disperati, pronti a gonfiare le nostre patrie galere.

3) I CONTRIBUTI NON POSSONO DIMINUIRE PERCHE' NON CALANO I POSTI DI LAVORO (falso)

Se hai visto il grafico contributi-pensioni erogate, ti rendi conto di come i contributi calino rispetto alle pensioni erogate. Se non lo hai capito vuol dire che sei cieco e forse dovresti riaprire gli occhi, focalizzare e guardarti di nuovo questo articolo qui.

Cordiali saluti.

venerdì 5 aprile 2013

ANALISI STORICO-ECONOMICA delle politiche NEOCLASSICHE E KEYNESIANE, dal 1861 al 2011


Non pretendo che capiate tutto, ma credo che potete percepire il significato del grafico (1) a livello storico ed economico, se avrete la pazienza di leggere. Io cercherò di essere sintetico.

Grafico (1)




Quella che vedete sopra, rappresenta, in grigio, l'efficienza delle politiche di spesa pubblica dal 1861 al 2011. 

Essa misura di quanto è aumentato il valore assoluto del PIL, rispetto al valore assoluto della Spesa Pubblica in percentuale. 

Essa, misura l'efficienza dei singoli Governi, di anno in anno, nel garantire una variazione dello Stock di ricchezza prodotta (PIL), superiore all'aumento assoluto dello Stock di Spesa pubblica.

Premetto, che l'economia è come una macchina che viaggia spedita in una strada piena di curve. Per poter governare la macchina, devi essere in grado di rallentare alla fine del rettilineo ed accelerare alla fine di una curva.

Lo scopo, è di evitare accelerazioni eccessive e brusche frenate, mantenendo una velocità di crescita, relativamente costante.

Quando cresce troppo l'economia ed hai piena occupazione, devi rallentare, altrimenti generi spinte inflazionistiche, mentre quando l'economia crolla, devi dare ad essa degli stimoli, altrimenti rischi che la disoccupazione, diventi un problema di conflitto sociale e la deflazione,  un problema maggiore dell'inflazione. 

In questi casi, i Governi usano le politiche di spesa pubblica, discrezionali, a seconda del tipo di Governo. 

Le politiche economiche, determinano quindi la variabilità del debito pubblico ed è ovvio che le scelte politiche, conducano nel dettaglio, a situazioni molto differenti. 

Non è questa la sede per entrare nel merito, impossibile da spiegare a chi è totalmente digiuno di concetti economici, cercherò quindi di analizzare la cosa al livello Teorico superficiale. 

In Economia, c'è uno scontro aperto tra teorie NEOCLASSICHE, che vedono nell'austerity la soluzione all'eccessivo debito pubblic, e teorie NEOKEYNESIANE, che vedono nella spesa pubblica e nel suo aumento la ricetta, per dare uno stimolo all'economia.

Non mi interessa, in questo momento, incensare l'una o l'altra, voglio solo analizzare storicamente, le diverse politiche economiche dal 1861 al 2011.

Ho notato quanto segue:

1) Quando l'indice mediamente varia oltre la linea dello 0%, significa che le politiche di spesa sono efficienti, visto che determinano un aumento superiore percentualmente del PIL. 

In italiano, significa che lo Stato spende dei soldi, ma questi soldi spesi, pur generando maggiori debiti, determinano una variazione superiore della ricchezza dei cittadini, che se adeguatamente manovrata dallo Stato, garantirebbe facilmente il rientro dal debito pubblico.

Questo significa, che lo Stato, riuscendo a generare variazioni del PIL maggiori di quelle della spesa pubblica, sta gestendo grandezze come la spesa pubblica, gli investimenti, i tassi di interesse, il credito, l'inflazione ed i tassi di cambio, in maniera efficiente, vuol dire che usa poche risorse per ottenere risultati, spesso anche migliori.

La formula è la seguente: 

Reddito= Consumi+Spesa Pubblica+Investimenti+import/export

2) La seconda cosa che noto, è che dalla seconda guerra mondiale, il grafico grigio riduce drasticamente le oscillazioni e si mantiene costantemente sopra la linea dello zero, che abbiamo detto, denota efficienza delle politiche economiche.

Dalla Seconda Guerra Mondiale viene applicato Keynes. 

Rispetto alle precedenti politiche NEOCLASSICHE, è evidente come la Teoria KEYNESIANA, abbia garantito minore variabilità nella dinamica della variazioni del PIL rispetto alla spesa pubblica, ma soprattutto, potete notare che, il grafico oscilla costantemente sempre sopra la linea dello zero, dimostrando l'efficienza maggiore di queste politiche rispetto alla "giostra" garantita dalle politiche neoclassiche.

Se guardate la linea vede e quella arancio, che rappresenta, pil reale e debito reale, potete vedere come al netto dell'inflazione, dal dopoguerra, si verifichi una crescita esponenziale delle due grandezze.

Immagino sia inutile dire, che anche un empirico scettico, è in grado di comprendere il significato, ma a scanso di equivoci, questo vuol dire che con Keynes, lo sviluppo efficiente, è stato garantito fino al 1970.

L'occhio del matematico noterà il cambiamento dell'inclinazione dei tassi di crescita del pil e della spesa dal 1970. 

Dal 1970 parte la restaurazione e la prima fase di scontro politico, non credo sia chiara a tutti e non è questa la sede per parlane.

Nixon abbandona la parità aurea, ed dagli anni 70 in poi viene restaurata la logica di quella che io chiamo l'Austerity-Ricardiana, attraverso gli studi di un economista di nome BARRO. 

Ricardo diceva che è inutile fare debiti, visto che i cittadini razionalmente risparmierebbero, annullando l'effetto della spesa fatta a debito per stimolare l'economia.

Grazie a Ricardo, l'inclinazione della crescita del PIL diminuisce progressivamente in Italia, ed aumenta l'inclinazione della crescita del debito. Naturalmente, politicamente, la cosa è avvenuta progressivamente ed in maniera subdola, incomprensibile dalle masse, ma la vedete nei grafici.

Grazie alla Restaurazione Ricardiana, dal 1970 ad oggi la macchina Italiana è stata progressivamente rallentata, ci sono voluti 40 anni di politiche sbagliate, ma finalmente sono quasi riusciti ad arrestarla, e sono finalmente, riusciti a distruggere, una delle macchine economiche più potenti al mondo, QUELLA DELL'ECONOMIA ITALIANA. 

Keynes è morto nel 1946, ma le sue politiche hanno funzionato benissimo tra America ed Europa dal dopoguerra fino al 1970. I nostri politici, hanno preferito seguire quando bene quando male, un nuovo modello Europeista, e non mi dilungo qui a spiegarne i retroscena.

Ma l'analisi storica?

3) Analizziamo storicamente il grafico usando una media a 5 anni delle variazioni del Pil rispetto alla spesa pubblica.

I debiti dal 1861 salgono, e per risolvere il problema del debito si applicano politiche di AUSTERITY RICARDIANA, che consisteranno in tagli drastici alla spesa.

Tra le curiosità che troviamo in proposito su Google, possiamo annoverare questa, "QUINTINO SELLA 1875: LE CASSE DELLO STATO RAGGIUNSERO IL PAREGGIO DI BILANCIO".

I giornalisti, immagino amino Google, tanto quanto me ed io sono contento, ma cosa succede all'economia negli anni successivi? Guardate il 1875 nel grafico sopra, riflettendo sulla media a 5 anni del mio indicatore, linea rossa.

SPROFONDIAMO AL -3000% significa che il PIL varia in negativo di questa percentuale rispetto alla crescita della spesa, significa grave recessione.

IL PAREGGIO DI BILANCIO FIORE ALL'OCCHIELLO DEL GOVERNO DI QUINTINO SELLA, causò quindi, rallentamento economico grave, simile a quello, causato da Alberto De Stefani, un altro genio del PAREGGIO DI BILANCIO, questa volta, membro del GOVERNO MUSSOLINI.

Questi due geni, da emulare a quanto pare oggi, sono quelli che hanno causato i due più grandi rallentamenti economici nell'Italia, del XX secolo.

Il terzo VIRTUOSO DEL VINCOLO DI BILANCIO, sarà Mario Monti, ma di questo i posteri daranno l'ardua sentenza e sarà il primo "genio" del XXI secolo.

I numeri li potete vedere nel grafico sopra.

Non voglio dire che fossero in mala fede, solo che le politiche di Austerity, di solito, portano una redistribuzione dei redditi dai poveri verso i ricchi.

L'economia riprende a crescere dal 1881, in maniera non efficiente, essendo le variazioni del PIL rispetto alla spese, negative, ma nel 1892 scoppia lo scandalo della BANCA ROMANA, che porterà al naufragio definitivo della SINISTRA STORICA ITALIANA, consegnando il paese al GRANDE CENTRO.

Le indagini erano partite fin dal 1889, ostacolate dai politici del tempo, finché i risultati non vengono definitivamente comunicati ai cittadini nel 1892.

 Un tale di nome SIDNEY SONNINO applica di nuovo politiche di austerity, dal 1891 la media rossa ritorna sotto la linea dello zero, dimostrando che le politiche di AUSTERITY GENERANO SOLO UN RALLENTAMENTO DELL'ECONOMIA e la redistribuzione della ricchezza dai poveri verso i ricchi capitalisti. Anni fa, non avrei mai creduto di parlare in un modo tanto BOLSCEVICO.

In seguito dal 1900 in poi, la politica socialista di Filippo Turati, dà i suoi buoni frutti, il nostro grafico cresce dimostrando efficienza crescente di politiche in linea con il programma minimo dettato da Turati, il quale rimase POLITICAMENTE ESTERNO AD UN GOVERNO DI CUI NON CONDIVIDEVA NULLA.

Giolitti fu costretto ad aprirsi a sinistra, e FILIPPO TURATI fece la sua bella figura approvando un programma minimo.

Lo scopo di Filippo Turati era quello di non essere considerato dall'ala socialista rivoluzionaria, come un traditore delegittimando il suo ruolo.

Può essere criticato il suo operato, ma di certo porta i suoi frutti.

Il colonialismo rellenterà il processo di sviluppo, ma come tutti sappiamo l'economia è ciclica, e dovremmo analizzare i dati nel dettaglio.

4) La guerra nei grafici, evidenzia risultati scontati, evito di commentarli. 


EPILOGO

Quanto sopra è solamente un punto di vista su alcuni aspetti storico economici della nostra Repubblica.

La storia ci insegna, che fino alla II Guerra Mondiale, le politiche Neoclassiche, sono servite a scaricare sulla povera gente i fallimenti del capitalismo, da questa in poi le politiche Keynesiane generano benessere fino agli anni 70.

L'evoluzione dagli anni 70 ad oggi, ad occhi inesperti potrebbe sembrare contrastante, rispetto a quanto detto sopra. 

Rispondo dicendo che una macchina lanciata a 200 km orari, impiega del tempo ad arrestarsi e nel frattempo prosegue la sua corsa rallentando.

Dal 1970 il progresso ha subito un rallentamento della sua corsa, durante gli anni 90 ed una brusca frenata nel XXI secolo. Stiamo per fermarci.

Ne abbiamo avuto avvisaglie alla fine degli anni 90, ed immagino che tutti voi ne abbiate l'evidenza certa oggi.



NEONAZISMO SUDTIROLESE, fascismo GRILLINO e FLUSSI MIGRATORI ITALIANI CUMULATI

Ieri stavo guardando una famosa trasmissione televisiva.

Con mio grande stupore, viene invitata a parlare una signora, membro del Consiglio Regionale di una regione italiana, stranamente vestita in abiti tirolesi.

Non mi ci vuole molto per capire di quale regione si tratti, di quale provincia in particolare e del messaggio mediatico ed originale sott'inteso dal suo abbigliamento. Non ho mai visto nessun Consigliere Regionale siciliano presentarsi in coppola nera e lupara e di certo la signora a suo modo voleva sottilmente sottolineare il suo "non essere italiana".

La cosa che mi lascia perplesso, è che la signora dice di essere stata simpatizzante di Grillo. Essa dice di non esserlo più, perché quando Grillo parla, usa delle parole, che lei conosce e che la terrorizzano (lo deduco dalla faccia).

FACILITATORE è la parola incriminata che la suddetta attribuisce naturalmente  in maniera allusiva, a nomi noti della storia del 900, dando tra le righe del NAZISTA a Beppe Grillo.

Immagino che tutti voi possiate dedurre quali siano questi nomi, ma non comprendo la forzatura di associare Grillo, a certi personaggi.
Immagino che voi tutti siate in grado di farvi una idea, o almeno lo spero.

Come mai questa trasmissione ha chiamato sul palco una Sud Tirolese, che dopo poche battute si dimostra indipendentista, chiamando in causa la Catalogna ed i Paesi Baschi?

Ricordo a chi non lo sapesse, che l'indipendenza di quelle provincie, è stata ottenuta attraverso "l'attivismo" di neonazisti, i BUMSER i bombaroli tricolori, "distorsione" della prosecuzione politica, delle associazioni pangermaniche di epoca prefascista.

Scusatemi sarò più chiaro e "volgarotto" ma io sono genuino, istintivo e "populista".
In Sud Tirolo,  non sono italiani, vi basti visitare la provincia di "Bozen" e guardarvi intorno.
Io sono democratico, mi piace conoscere, visto che so di non sapere ed apprezzo sentir parlare una indipendentista SUDTIROLESE, ma l'italiano medio è in grado di capire come mai una donna vestita in abiti tradizionali locali Sud Tirolesi, associ Grillo al NAZISMO?

Un italiano medio direbbe Grillo è un nazista, come spesso sento dire da tanti amanti dell'anti-qualcuno.

Sono tante le domande che mi pongo, ma la politica dell'ANTI ad PERSONAM non sembra, tipicamente antidemocratica e fascista ed inutile visto i risultati che produce?

La seconda domanda che mi pongo è: "un italiano medio conosce la storia dei bombaroli NEONAZISTI SUD TIROLESI, che sono riusciti ad ottenere l'indipendenza con le bombe?"

Vi sembra normale che un politico di una regione nata grazie ad ATTENTATI NEONAZISTI, sia chiamato su di un pulpito, a parlare in maniera sottile ed allusiva, ad una platea di italiani, che non sa spesso nemmeno chi sia il PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA?
Quale effetto distorsivo determina questo tipo di informazione?

Io sono malfidato e dietrologo, spero quindi che voi vi diate la vostra risposta da soli.

Oggi vedo degli sciocchi preoccuparsi di Casa Pound, fomentare l'odio tra ragazzi universitari, tra l'altro ingenui ed a volte solamente troppo giovani di destra e di sinistra CHE NON HANNO CAPITO CHE QUESTA DISTINZIONE E' MORTA, ma non vedo nessuno preoccuparsi del vero NEONAZISMO PANGERMANICO, all'interno dei nostri confini.

Una Europa unita sotto la Germania, era uno degli slogan del Fuhrer, e mi sembra che molti politici vogliano proprio perseguire una Europa unita sotto la Germania, il povero PRODI ci ride pure sopra quando ne parla.

Io mi preoccupo di questo.

Ci preoccupiamo tanto dell'immigrazione dall'esterno, ma della immigrazione interna nessuno parla mai, guardiamo il grafico (1).

Grafico (1)

Il grafico parla chiaro, Sud ed Isole, come tutti sanno, hanno regalato forza lavoro al Centro ed al Nord-Est Italiano.

Dai miei calcoli su dati Istat, dal 1962 al 2009, registriamo un flusso migratorio di 2,5 milioni di persone dal Sud, in parte verso il Nord-Est per circa 2 milioni, e per il resto immagino siano emigrate all'Estero.

Quindi abbiamo perso 0,5 milioni di persone, uomini e donne, emigrati all'Estero per necessità a causa di Governi, che in Italia, non sono stati in grado di garantire uno sviluppo coordinato delle singole regioni italiane.

Spesso gli italiani del Nord, vedono una minaccia negli italiani del Sud, io che sono del Centro, vivo una crisi di identità, derivante dalla difficoltà di comprendere l'IDIOZIA DI TALI RAGIONAMENTI.

Molte persone ignorano semplicemente che un cittadino italiano, è in parte produttore di merci (lavoratore o imprenditore), ed in parte consumatore. Garantire una crescita equilibrata di tutte le regioni di Italia, garantisce ai cittadini tutti, maggiori tasse, maggiori servizi, maggior benessere per tutta la Nazione.

A QUESTO PUNTO VI FACCIO UNA DOMANDA:

Ma se non capiamo tutto questo a livello italiano, credete che sia possibile far comprendere tutto questo ad una Europa, tanto diversa per CULTURA E TRADIZIONE?

Mi spiace dirlo, ma la stupidità umana, e la sua ignoranza proverbiale, è evidente, nel non comprendere che è in atto dal 1970, una restaurazione del vecchio sistema NEOCLASSICO vigente prima della Guerra mondiale.