domenica 15 dicembre 2013

COSA SIGNIFICA IN GERGO STAMPARE MONETA O IMMETTERE MONETA NEL SISTEMA? Un confronto tra DUE SISTEMI DIVERSI.


   

Il grafico (1) dovrebbe darci una idea di come sia andata l'inflazione in Italia, la svalutazione o rivalutazione del dollaro rispetto alla lira ed il rapporto debito/pil. 

Lo scopo del grafico è quello di far capire in quali anni sale il debito e successivamente spiegando come funziona un sistema economico, avrete le basi per capire anche il perché. Capirete che la variazione del debito con inflazione e svalutazione non c'entra nulla. Le variazioni in rialzo dal 1964, dal 1971 e dal 1981, dipendono dalla crisi della lira, da Nixon, e dal divorzio Banca Italia Tesoro.


Grafico (1)


Ma entriamo nel problema.
Un sistema economico è basato su un mercato dei beni ed uno della moneta.

La moneta deve supportare gli scambi e quindi quando per effetto di una crisi la sua quantita' diminuisce è lo Stato che con la Banca Centrale deve decidere quanta moneta immettere nel sistema, riportando in equilibrio il mercato dei beni ed il mercato monetario ed evitando brusche contrazioni della attività economica reale, causata dalla carenza di moneta.

Nel 2008 il fallimento di Lheman Brothers, determina una crisi di fiducia e perdite notevoli al sistema bancario. La riduzione della base monetaria riduce quindi di colpo la moneta esistente nel sistema, creando una crisi di liquidità. 

La moneta potenziale esistente è pari ad un multiplo della base monetaria, che dipende dalla velocità con cui la BANCA CENTRALE, LO STATO, ED IL SISTEMA BANCARIO DI UN PAESE, riescono a moltiplicare spesa pubblica e depositi, trasformando il concetto di moneta nel concetto più ampio di liquidità. La liquidità nel sistema è data dalla base monetaria per la sua velocità di circolazione.

COME VIENE IMMESSA BASE MONETARIA NEL SISTEMA:

Nei moderni sistemi economici, la base monetaria viene prodotta attraverso tre operatori:

1) La Banca Centrale che moltiplica 50 volte il denaro a disposizione.
2) Lo Stato che decide l'entità del debito e del suo incremento attraverso i deficit annui.
3) Il sistema bancario, sotto il diretto controllo della Banca Centrale che decide le leve sul capitale proprio delle banche, dipendenti dalla riserva obbligatoria.

ESISTONO DUE MODI PER IMMETTERE MONETA:

PRIMO CASO:

Il primo metodo consiste in un finanziamento che la BANCA CENTRALE fa allo Stato. 

Lo Stato riceve la moneta e decide dove allocare la spesa pubblica.

La spesa pubblica può finire in investimenti o in spese correnti ad esempio stipendi. Sia nell'uno che nell'altro caso i soldi pagati, rappresentano una spesa per lo Stato o un investimento, trasformandosi in ricchezza per un cittadino italiano. Il cittadino italiano decide poi di depositare quei soldi in banca, sia che rivengano da un investimento che da una spesa pubblica.

Dal punto di vista tecnico, esiste solo una scelta sociale dello stato che decide come spendere questo denaro, che finisce alla fine nel sistema bancario sotto forma di deposito bancario.

Fatta 100 la spesa pubblica o l'investimento dello Stato, essa diventa un reddito di 100 che si somma al reddito dei cittadini della nazione ed in quanto tale depositato  da questi in banca per una somma pari a 100.

Le banche, detraggono un 10% ad esempio come riserva obbligatoria e lo versano alla Banca Centrale, la banca centrale ottiene un deposito pari a 10 che domani potrà utilizzare se necessario per prestare un totale di 500 a costo zero allo Stato.

Di fatto in questo caso:

1) Il costo del debito è pari a zero.
2) La spesa pubblica viene immessa e si trasforma in ricchezza della nazione.
3) I processi inflattivi, dipenderanno dalle inefficienze nella allocazione della ricchezza e dalla capacità della Banca centrale di non immettere più moneta di quella necessaria al mercato dei beni secondo la nota formula:


M*V=P*Q

MONETA PER VELOCITA' DI CIRCOLAZIONE = PREZZI PER QUANTITA' PRODOTTA



SECONDO CASO:

Nel secondo caso la Banca Centrale, invece di finanziare lo Stato a costo zero, finanzia le banche, che a loro volta finanziano lo Stato, che poi spende i soldi in spesa pubblica.

In questo caso la differenza è che lo Stato decide di fare 100 di spesa pubblica, la banca centrale finanzia le banche, per 100 e le banche finanziano lo Stato per 100 che a sua volta userà questi soldi per fare investimenti o per fare spesa pubblica. Questo secondo tipo di spesa, è meno efficace, rispetto ad un investimento ad esempio strategico, ma di fatto non genera che un problema di allocazione meno efficiente delle risorse.

Lo Stato farà quindi 100 di spesa pubblica su cui pagherà ad esempio il 5% di interessi passivi, immetterà 100 nel sistema che diventerà reddito per la nazione, su cui i cittadini pagheranno le tasse, per semplificare l'esempio immaginiamo che i cittadini non paghino tasse andando a depositare 100 nelle banche.

In questo caso avremo, un vantaggio perché avremo presso le banche 100 di depositi, che detratto un 10% di riserva bancaria, da depositare presso Banca Centrale, possono essere prestati dalle Banche e 100 di titoli di Stato, che le banche potranno o girare ai cittadini, ottenendo in cambio altri 100, da poter prestare per le proprie speculazioni. In questo caso quindi la base monetaria immessa è pari a 200, rispetto al caso precedente in cui lo stato ne immetteva solo 100.

Questo secondo sistema ha dei vantaggi:

1) La base monetaria immessa è pari ai 100 di spesa pubblica, più se necessario, la Banca Centrale può scontare alle banche i titoli di Stato sottoscritti, raddoppiandola fino a 200.
2) Pagando lo Stato un tasso di interesse del 5%, i titoli diventano appetibili per i cittadini italiani, inducendoli ad investire in essi la ricchezza da essi risparmiata. L'investimento restituisce liquidità alle banche, che possono impiegarla al meglio.
3) Questo sistema è piu' efficace in un paese che ha una classe politica capace ed alla altezza del compito richiesto nella gestione strategica del debito.

QUESTO SECONDO SISTEMA E' QUELLO UTILIZZATO DALL'ITALIA, SOLO CHE BISOGNA FARE ATTENZIONE AL TASSO DI INTERESSE PAGATO SUL DEBITO CHE DEVE ESSERE INFERIORE ALL'INFLAZIONE.

Questo secondo sistema ha un senso perché raddoppia la base monetaria circolante nel paese, ma bisogna fare attenzione al tasso di interesse reale, cioè il tasso pagato meno il tasso di inflazione.

Premesso che il debito di uno Stato, equivale alla ricchezza della nazione, dobbiamo sapere che il debito sale per effetto degli interessi pagati sul debito, mentre la ricchezza della nazione sale in funzione dell'inflazione. 

Ad esempio un immobile o un terreno o un bene reale, una azienda ad esempio, hanno un valore che dipende dal tasso di inflazione. Il tasso di inflazione, misura il valore di un bene, rapportandolo ad una certa quantità di moneta. Un bene reale mantiene il suo valore nel tempo, e questo lo percepiamo attraverso il valore che ad esempio un immobile ha nel tempo. L'inflazione erode il valore della moneta, obbligando la gente ad investirla in beni reali che si apprezzeranno nel tempo.

Tornando a noi, se l'inflazione è del 10% ed il costo del debito è del 5%, il valore della ricchezza della nazione salirà del 10% l'anno, mentre il debito salirà del 5%.

Semplificando la ricchezza salirà di anno in anno a 110 120 130 etc...
semplificando il debito salirà di anno in anno a 105 110 115..etc...

Fino agli anni 70 il tasso sul debito pubblico veniva a volte gestito secondo le necessità con interessi reali negativi, cioè il tasso sul debito pubblico era ad esempio del 5% e l'inflazione era del 10% quindi sottraendo al tasso sul debito il tasso di inflazione ottengo 5%-10%= -5% un tasso di interesse sul debito negativo. Il debito quindi in questo caso saliva di meno della ricchezza nella nazione.

Fino alla fine degli anni 70 quindi il debito pubblico non cresceva o veniva controllato dalle autorità dell'epoca a seconda delle necessità attraverso interessi reali negativi.

Con Andreatta, il divorzio BANCA ITALIA-TESORO, permette alle BANCHE di decidere i tassi di interesse e queste li fissano a valori superiori all'inflazione.

Questo vuol dire che il tasso sul debito diventa ad esempio del 10%  e con l'inflazione del 5% di anno in anno il debito comincia a salire a 110 120 130 140 150
mentre la ricchezza con inflazione al 5% di anno in anno sale a 105 110 115 120 125...creando l'aumento del rapporto debito/pil.

Voi capite che i tassi reali positivi negli anni 80, permettono alle banche di far salire il debito pubblico.  

Se il tasso sul debito è del 10% e  inflazione del 5% il differenziale diventa 10-5=5% e quindi il debito aumenta di anno in 10 anni del 50% rispetto alla ricchezza nella nazione (per semplicità non ho applicato capitalizzazione composta).

Negli anni 80 quindi abbiamo da una parte l'aumento del debito causato dal divorzio Banca Italia Tesoro, e dall'altro una politica che diventata vorace inizia a gestire in maniera efficiente l'impresa pubblica, amplificando le inefficienze e la divergenza tra la crescita del debito e la crescita del pil. 

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