sabato 21 dicembre 2013

LEGGE DI STABILITA' 2014 totale dei presenti e scelte dei votanti con nomi e cognomi.

   

VOTAZIONI FINALI LEGGE DI STABILITA' 2014 LINK STENOGRAFICO CAMERA

ORE 22 


PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.Pag. 139
  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 1865-A, di cui si è testé concluso l'esame.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).
  Vezzali, Cominardi. Ci siamo ? Vorrei assicurarmi che per il voto finale abbiano votato tutti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
  S. 1120 – «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2014)»(Approvato dal Senato) (A.C. 1865-A):
   Presenti  363   
   Votanti  360   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  181   
    Hanno votato   258    
    Hanno votato no   102.
  La Camera approva (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). (Vedi votazioni).
  (I deputati Coccia, Bruno Bossio, Boschi, Del Basso De Caro, Paolucci e Bonifazi hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole).
Sull'ordine dei lavori e per la risposta ad uno strumento del sindacato ispettivo (ore 22,15).
  MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare.
  PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Prego Presidente. Chiedo scusa, prego onorevole Fedriga.
  MASSIMILIANO FEDRIGA. La ringrazio per la promozione...
  PRESIDENTE. Chiedo scusa perché io non riesco a vederla. Collega Giorgetti per favore....
  Su cosa, onorevole Fedriga ?
  MASSIMILIANO FEDRIGA. Sull'ordine dei lavori, signor Presidente. Solo per fare presente, a lei e ai colleghi, che la maggioranza, da sola, non riusciva, durante il disegno di legge di stabilità, nemmeno a mantenere il numero di legale rispetto alla votazione precedente che era 259. Adesso i voti favorevoli sono stati 258. Faccio presente questa situazione perché mi sembra che forse, politicamente, il Governo se ne dovrebbe rendere conto.
  MASSIMO ENRICO CORSARO. Chiedo di parlare.
  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signor Presidente, avevo chiesto la parola per fare la stessa considerazione, quindi mi associo alle parole dell'onorevole Fedriga perché resti agli atti che la legge più importante della Repubblica somma la madre di tutte le «marchette» e senza la presenza responsabile delle forze di opposizione non sarebbe oggi possibile e non avrebbe potuto essere stata approvata.

VOTAZIONI ORE 15

(Votazione della questione di fiducia – Articolo unico – A.C. 1865-A)
  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione per appello nominale dell'articolo unico del disegno di legge in esame, nel testo della Commissione, come risultante dalle correzioni comunicate all'Assemblea, sulla cui approvazione, senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi, il Governo ha posto la questione di fiducia.
  Per agevolare le operazioni di voto, invito i deputati ad avvicinarsi al banco della Presidenza seguendo il proprio turno di votazione, che è evidenziato sul tabellone elettronico, evitando quindi di stazionare nell'emiciclo e di rendere così più difficoltosa l'espressione del voto.
  Avverto che la Presidenza ha accolto alcune richieste di anticipazione del turno di voto di deputati appartenenti ai vari gruppi, che ne hanno fatto motivata richiesta per particolari ragioni personali o di salute o per impegni legati alla loro carica.
  Estraggo a sorte, con annesso boato..., il nome del deputato dal quale comincerà la chiama.
  (Segue il sorteggio).
  Bossi. Inevitabilmente... La chiama avrà, quindi, inizio dal deputato Bossi.
  Invito i deputati segretari a procedere alla chiama.
  (Segue la chiama)
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARINA SERENI (ore 13,40).
  (Segue la chiama)
  PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione dell'articolo unico del disegno di legge in esame, nel testo della Commissione, come risultante dalle correzioni comunicate all'Assemblea, sulla cui approvazione, senza emendamenti e articoli aggiuntivi, il Governo ha posto la questione di fiducia:
   Presenti  547   
   Votanti  546   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  274   
    Hanno risposto   350    
    Hanno risposto no  196.
  La Camera approva.
  Si intendono così respinte tutte le proposte emendative presentate.
  Hanno risposto sì:
  Adornato Ferdinando
  Agostini Luciano
  Agostini Roberta
  Albanella Luisella
  Alfano Gioacchino
  Alfreider Daniel
  Alli Paolo
  Amato Maria
  Amici Sesa
  Amoddio Sofia
  Antezza Maria
  Anzaldi Michele
  Argentin Ileana
  Arlotti Tiziano
  Ascani AnnaPag. 37
  Balduzzi Renato
  Baretta Pier Paolo
  Bargero Cristina
  Baruffi Davide
  Basso Lorenzo
  Battaglia Demetrio
  Bazoli Alfredo
  Bellanova Teresa
  Benamati Gianluca
  Beni Paolo
  Berlinghieri Marina
  Bernardo Maurizio
  Berretta Giuseppe
  Bersani Pier Luigi
  Bianchi Dorina
  Bianchi Mariastella
  Biffoni Matteo
  Bindi Rosy
  Binetti Paola
  Bini Caterina
  Biondelli Franca
  Blazina Tamara
  Bobba Luigi
  Bocci Gianpiero
  Boccia Francesco
  Boccuzzi Antonio
  Bolognesi Paolo
  Bonaccorsi Lorenza
  Bonafè Simona
  Bonavitacola Fulvio
  Bonifazi Francesco
  Bonomo Francesca
  Bordo Michele
  Borghi Enrico
  Borletti Dell'Acqua Ilaria Carla Anna
  Boschi Maria Elena
  Bosco Antonino
  Bossa Luisa
  Bragantini Paola
  Brandolin Giorgio
  Bratti Alessandro
  Bray Massimo
  Bressa Gianclaudio
  Bruno Franco
  Bruno Bossio Vincenza
  Burtone Giovanni Mario Salvino
  Buttiglione Rocco
  Campana Micaela
  Cani Emanuele
  Capelli Roberto
  Capodicasa Angelo
  Capone Salvatore
  Capozzolo Sabrina
  Capua Ilaria
  Carbone Ernesto
  Cardinale Daniela
  Carella Renzo
  Carocci Mara
  Carra Marco
  Carrescia Piergiorgio
  Carrozza Maria Chiara
  Caruso Mario
  Casati Ezio Primo
  Casellato Floriana
  Casero Luigi
  Cassano Franco
  Castricone Antonio
  Catania Mario
  Causi Marco
  Causin Andrea
  Cenni Susanna
  Censore Bruno
  Cera Angelo
  Cesa Lorenzo
  Cesaro Antimo
  Chaouki Khalid
  Cicchitto Fabrizio
  Cimbro Eleonora
  Civati Giuseppe
  Coccia Laura
  Colaninno Matteo
  Cominelli Miriam
  Coppola Paolo
  Coscia Maria
  Costa Enrico
  Cova Paolo
  Covello Stefania
  Crimì Filippo
  Crivellari Diego
  Culotta Magda
  Cuperlo Giovanni
  D'Agostino Angelo Antonio
  D'Alia Giampiero
  Dallai Luigi
  Dal Moro Gian Pietro
  Dambruoso Stefano
  Damiano Cesare
  D'Arienzo Vincenzo
  D'Attorre Alfredo
  Decaro Antonio
  De Girolamo Nunzia
  Del Basso De Caro Umberto
  Dellai Lorenzo
  Dell'Aringa CarloPag. 38
  De Maria Andrea
  De Mita Giuseppe
  Di Gioia Lello
  Di Lello Marco
  Di Maio Marco
  D'Incecco Vittoria
  Di Stefano Marco
  Donati Marco
  D'Ottavio Umberto
  Epifani Ettore Guglielmo
  Ermini David
  Fabbri Marilena
  Famiglietti Luigi
  Fanucci Edoardo
  Farina Gianni
  Fassina Stefano
  Fauttilli Federico
  Fedi Marco
  Ferranti Donatella
  Ferrari Alan
  Ferro Andrea
  Fiano Emanuele
  Fiorio Massimo
  Fioroni Giuseppe
  Fitzgerald Nissoli Fucsia
  Folino Vincenzo
  Fontana Cinzia Maria
  Fontanelli Paolo
  Formisano Aniello
  Fossati Filippo
  Fragomeli Gian Mario
  Franceschini Dario
  Fregolent Silvia
  Gadda Maria Chiara
  Galli Carlo
  Galli Giampaolo
  Gandolfi Paolo
  Garavini Laura
  Garofalo Vincenzo
  Garofani Francesco Saverio
  Gasbarra Enrico
  Gasparini Daniela Matilde Maria
  Gebhard Renate
  Gelli Federico
  Genovese Francantonio
  Gentiloni Silveri Paolo
  Ghizzoni Manuela
  Giachetti Roberto
  Giacobbe Anna
  Giacomelli Antonello
  Gigli Gian Luigi
  Ginato Federico
  Ginefra Dario
  Ginoble Tommaso
  Giorgetti Alberto
  Giorgis Andrea
  Gitti Gregorio
  Giuliani Fabrizia
  Giulietti Giampiero
  Gnecchi Marialuisa
  Gozi Sandro
  Grassi Gero
  Gregori Monica
  Gribaudo Chiara
  Guerini Giuseppe
  Guerini Lorenzo
  Guerra Mauro
  Gullo Maria Tindara
  Gutgeld Itzhak Yoram
  Iacono Maria
  Iannuzzi Tino
  Impegno Leonardo
  Incerti Antonella
  Kyenge Cécile
  Laforgia Francesco
  La Marca Francesca
  Lattuca Enzo
  Lauricella Giuseppe
  Legnini Giovanni
  Lenzi Donata
  Leone Antonio
  Leva Danilo
  Librandi Gianfranco
  Locatelli Pia Elda
  Lodolini Emanuele
  Lorenzin Beatrice
  Losacco Alberto
  Lotti Luca
  Lupi Maurizio
  Madia Maria Anna
  Maestri Patrizia
  Magorno Ernesto
  Malisani Gianna
  Malpezzi Simona Flavia
  Manciulli Andrea
  Manfredi Massimiliano
  Manzi Irene
  Marantelli Daniele
  Marchetti Marco
  Marchi Maino
  Marguerettaz Rudi Franco
  Mariani Raffaella
  Mariano Elisa
  Marrocu SiroPag. 39
  Marroni Umberto
  Martella Andrea
  Martelli Giovanna
  Martino Pierdomenico
  Marzano Michela
  Matarrese Salvatore
  Mattiello Davide
  Mauri Matteo
  Mazziotti Di Celso Andrea
  Mazzoli Alessandro
  Melilli Fabio
  Meloni Marco
  Meta Michele Pompeo
  Miccoli Marco
  Minardo Antonino
  Miotto Anna Margherita
  Misiani Antonio
  Misuraca Dore
  Mogherini Federica
  Mognato Michele
  Molea Bruno
  Monaco Francesco
  Monchiero Giovanni
  Mongiello Colomba
  Montroni Daniele
  Morani Alessia
  Morassut Roberto
  Moretto Sara
  Mosca Alessia Maria
  Moscatt Antonino
  Mura Romina
  Murer Delia
  Naccarato Alessandro
  Narduolo Giulia
  Nesi Edoardo
  Nicoletti Michele
  Oliverio Nicodemo Nazzareno
  Orfini Matteo
  Orlando Andrea
  Ottobre Mauro
  Pagani Alberto
  Pagano Alessandro
  Palma Giovanna
  Paolucci Massimo
  Paris Valentina
  Parrini Dario
  Pastorelli Oreste
  Patriarca Edoardo
  Pelillo Michele
  Peluffo Vinicio Giuseppe Guido
  Pes Caterina
  Petitti Emma
  Petrini Paolo
  Piccione Teresa
  Piccoli Nardelli Flavia
  Piccolo Salvatore
  Piccone Filippo
  Piepoli Gaetano
  Pini Giuditta
  Pisicchio Pino
  Piso Vincenzo
  Pizzolante Sergio
  Plangger Albrecht
  Pollastrini Barbara
  Porta Fabio
  Portas Giacomo Antonio
  Preziosi Ernesto
  Rabino Mariano
  Raciti Fausto
  Rampi Roberto
  Realacci Ermete
  Ribaudo Francesco
  Richetti Matteo
  Roccella Eugenia
  Rocchi Maria Grazia
  Romano Andrea
  Rosato Ettore
  Rossi Domenico
  Rossomando Anna
  Rostan Michela
  Rotta Alessia
  Rubinato Simonetta
  Rughetti Angelo
  Saltamartini Barbara
  Sammarco Gianfranco
  Sanga Giovanni
  Sani Luca
  Sanna Francesco
  Sanna Giovanna
  Sbrollini Daniela
  Scalfarotto Ivan
  Scanu Gian Piero
  Schirò Gea
  Schullian Manfred
  Scopelliti Rosanna
  Scuvera Chiara
  Senaldi Angelo
  Simoni Elisa
  Sottanelli Giulio Cesare
  Speranza Roberto
  Stumpo Nicola
  Tabacci Bruno
  Tancredi Paolo
  Taranto LuigiPag. 40
  Taricco Mino
  Tartaglione Assunta
  Tentori Veronica
  Terrosi Alessandra
  Tidei Marietta
  Tinagli Irene
  Tullo Mario
  Vaccaro Guglielmo
  Valente Valeria
  Valiante Simone
  Vargiu Pierpaolo
  Vazio Franco
  Velo Silvia
  Venittelli Laura
  Ventricelli Liliana
  Verini Walter
  Vezzali Maria Valentina
  Vignali Raffaello
  Villecco Calipari Rosa Maria
  Zampa Sandra
  Zappulla Giuseppe
  Zardini Diego
  Zoggia Davide
  Hanno risposto no:
  Abrignani Ignazio
  Agostinelli Donatella
  Aiello Ferdinando
  Airaudo Giorgio
  Alberti Dino
  Allasia Stefano
  Angelucci Antonio
  Archi Bruno
  Artini Massimo
  Baldassarre Marco
  Baldelli Simone
  Barbanti Sebastiano
  Baroni Massimo Enrico
  Basilio Tatiana
  Battelli Sergio
  Benedetti Silvia
  Bergamini Deborah
  Bernini Massimiliano
  Bernini Paolo
  Bianchi Nicola
  Biancofiore Michaela
  Biasotti Sandro
  Boccadutri Sergio
  Bonafede Alfonso
  Bordo Franco
  Borghesi Stefano
  Bossi Umberto
  Bragantini Matteo
  Brugnerotto Marco
  Brunetta Renato
  Buonanno Gianluca
  Busin Filippo
  Businarolo Francesca
  Busto Mirko
  Cancelleri Azzurra Pia Maria
  Caon Roberto
  Caparini Davide
  Capezzone Daniele
  Carfagna Maria Rosaria
  Cariello Francesco
  Carinelli Paola
  Caso Vincenzo
  Castelli Laura
  Catalano Ivan
  Cecconi Andrea
  Centemero Elena
  Cesaro Luigi
  Chiarelli Gianfranco Giovanni
  Chimienti Silvia
  Cicu Salvatore
  Ciprini Tiziana
  Cirielli Edmondo
  Colletti Andrea
  Colonnese Vega
  Cominardi Claudio
  Corda Emanuela
  Corsaro Massimo Enrico
  Cozzolino Emanuele
  Crippa Davide
  Currò Tommaso
  Dadone Fabiana
  Daga Federica
  D'Alessandro Luca
  Dall'Osso Matteo
  D'Ambrosio Giuseppe
  Del Grosso Daniele
  Della Valle Ivan
  Dell'Orco Michele
  De Lorenzis Diego
  De Rosa Massimo Felice
  Di Battista Alessandro
  Di Benedetto Chiara
  Dieni Federica
  Di Salvo Titti
  Di Stefano Fabrizio
  Di Stefano Manlio
  Di Vita Giulia
  Duranti DonatellaPag. 41
  D'Uva Francesco
  Faenzi Monica
  Fantinati Mattia
  Farina Daniele
  Fava Claudio
  Fedriga Massimiliano
  Ferrara Ciccio
  Ferraresi Vittorio
  Fitto Raffaele
  Fontana Gregorio
  Fraccaro Riccardo
  Fratoianni Nicola
  Frusone Luca
  Furnari Alessandro
  Gagnarli Chiara
  Galati Giuseppe
  Gallinella Filippo
  Gallo Luigi
  Giacomoni Sestino
  Giordano Giancarlo
  Giordano Silvia
  Giorgetti Giancarlo
  Grillo Giulia
  Grimoldi Paolo
  Guidesi Guido
  Iannuzzi Cristian
  Invernizzi Cristian
  Kronbichler Florian
  L'Abbate Giuseppe
  Lacquaniti Luigi
  Laffranco Pietro
  Lainati Giorgio
  Latronico Cosimo
  Lavagno Fabio
  Liuzzi Mirella
  Lorefice Marialucia
  Lupo Loredana
  Maietta Pasquale
  Mantero Matteo
  Marcolin Marco
  Marcon Giulio
  Marotta Antonio
  Marzana Maria
  Matarrelli Toni
  Melilla Generoso
  Meloni Giorgia
  Micillo Salvatore
  Migliore Gennaro
  Milanato Lorena
  Molteni Nicola
  Mottola Giovanni Carlo Francesco
  Mucci Mara
  Nardi Martina
  Nesci Dalila
  Nicchi Marisa
  Nuti Riccardo
  Paglia Giovanni
  Palazzotto Erasmo
  Palese Rocco
  Palmieri Antonio
  Palmizio Elio Massimo
  Pannarale Annalisa
  Parentela Paolo
  Parisi Massimo
  Pellegrino Serena
  Pesco Daniele
  Petrenga Giovanna
  Piazzoni Ileana Cathia
  Pilozzi Nazzareno
  Pini Gianluca
  Pinna Paola
  Pisano Girolamo
  Placido Antonio
  Polidori Catia
  Polverini Renata
  Prataviera Emanuele
  Prestigiacomo Stefania
  Prodani Aris
  Quaranta Stefano
  Ragosta Michele
  Rampelli Fabio
  Ricciatti Lara
  Rizzetto Walter
  Rizzo Gianluca
  Romano Francesco Saverio
  Romano Paolo Nicolò
  Rondini Marco
  Rostellato Gessica
  Rotondi Gianfranco
  Ruocco Carla
  Russo Paolo
  Sannicandro Arcangelo
  Sarro Carlo
  Savino Elvira
  Sberna Mario
  Scagliusi Emanuele
  Scotto Arturo
  Segoni Samuele
  Sibilia Carlo
  Sorial Girgis Giorgio
  Spadoni Maria Edera
  Squeri Luca
  Tacconi Alessio
  Terzoni PatriziaPag. 42
  Tofalo Angelo
  Toninelli Danilo
  Totaro Achille
  Turco Tancredi
  Vacca Gianluca
  Valente Simone
  Vallascas Andrea
  Vella Paolo
  Vignaroli Stefano
  Villarosa Alessio
  Vito Elio
  Zaccagnini Adriano
  Zaratti Filiberto
  Zolezzi Alberto
  Si sono astenuti:
  Attaguile Angelo
  Sono in missione:
  Alfano Angelino
  Amendola Vincenzo
  Brambilla Michela Vittoria
  Castiglione Giuseppe
  Di Maio Luigi
  D'Incà Federico
  Fico Roberto
  Galan Giancarlo
  Grande Marta
  La Russa Ignazio
  Letta Enrico
  Lombardi Roberta
  Mannino Claudia
  Martino Antonio
  Merlo Ricardo Antonio
  Picchi Guglielmo
  Pistelli Lapo
  Quartapelle Procopio Lia
  Ravetto Laura
  Sereni Marina
  PRESIDENTE. Sospendo a questo punto l'esame del provvedimento, che riprenderà alle ore 15, a partire dall'esame degli ordini del giorno.
  La seduta, sospesa alle 14, è ripresa alle 15,35.
  PRESIDENTE. Mi scuso per il ritardo, ma c’è stato un problema istruttorio sugli ordini del giorno e abbiamo potuto riprendere i lavori solo ora.

IL GOMBLOTTO DALLE CAVERNE ALL'EPOCA DEI DRAGHI




IL GOMBLOTTO:

Nel mondo è in atto un eterno conflitto. E' la natura stessa a fomentare questo conflitto. L'istinto di sopravvivenza spinge il più forte ad  assoggettare, sottomettere, asservire, vincere, domare, piegare, controllare, dominare, reprimere il più debole.


A livello politico, siamo passati negli ultimi venticinque secoli dalle "caverne" e dall'assoggettamento alle regole della natura, agli stati democratici moderni dotati di una carta costituzionale, che garantisce ai cittadini la sovranità e la tutela garantendo a tutti libertà, uguaglianza e solidarietà.

Siamo passati dalle monarchie primitive e poi assolutiste teorizzate da Bodin e governate da un sovrano investito nella tradizione popolare direttamente da Dio, allo stato liberale di Locke, dove una carta costituzionale garantisce dei diritti ai cittadini, ma non la sovranità che spetta ancora al Monarca od ad una elìte, cioè un'oligarchia di persone.
Gli stati democratici successivi, nati nel '900, sono il frutto del sangue e delle guerre combattute nell''800 e delle lotte politiche combattute all'alba del secolo successivo.

Le "persone" che fino all''800 erano considerate dei sudditi sottomessi, dipendenti dal potere ed ad esso asserviti, vengono innalzati al ruolo di cittadini, ottenendo prima il diritto all'istruzione, alle tutele sindacali, ed infine nel 1913 in Italia, i cittadini maschi ottengono pure il diritto di voto.
Sarà solo nel dopoguerra, dopo aver versato un tributo di sangue, nell'interesse del mercato, che i cittadini otterranno una Costituzione, la quale stabilisce definitivamente che la Sovranità spetta al popolo.
Il Gomblotto è sempre esistito. E' un fenomeno naturale, il più forte è in grado di sopraffare il più debole ed ad un certo punto con la nascita delle prime poleis, il potere del denaro, riesce comprando le menti più promettenti e colte, a dominare su chi ignora la storia del pensiero.

Il cervello apprende attraverso la narrazione, nascono le religioni rivelate, le religioni narrate attraverso i libri, una guida spirituale, immagino necessaria, per poter governare, le masse incolte, verso l'idea del bene e del giusto.


Per secoli il potere temporale degli uomini gestito dalla politica e quello spirituale delle anime, gestito dalla Chiesa, si sono spartiti il Governo del Mondo.

Il Gomblotto diventa quindi uno spettro che si aggira nei secoli, è l'eterna lotta del potere e del controllo delle masse.

Con l'Euro e la restaurazione di un  Sistema simil Aureo,  la citazione di Draghi a Bodin e Locke ed il conseguente logico auspicio nei suoi discorsi, ad un modello di Stato Liberale, diventa per noi un avvertimento. I cittadini oggi sovrani, diventeranno dei sudditi, ritornando indietro non all''800 ma addirittura al '700.
Invece di fare un passo avanti verso la trasparenza dell'amministrazione pubblica, facciamo un passo indietro di tre secoli.

I regolamenti europei sottraggono Sovranità ai cittadini, regalandola ad istituzioni private bancarie sovranazionali.

La Costituzione è  stata modificata sottomettendola ai regolamenti Europei.
E'stato modificato lo Statuto di Banca Italia, e sottratti i poteri ad istituzioni pubbliche ed ai cittadini, come ad esempio il potere di controllare la moneta e l'economia del paese, sono stati affidati poteri assoluti ai Banchieri della BCE.

Con il Meccanismo Europeo di Stabilità, si sono conferiti poteri assoluti di controllo dei mercati ad organi Sovranazionali. Controllando la moneta circolante, è possibile causare crisi e potendo decidere se aiutare o meno gli Stati, obbligarli ad applicare qualsiasi tipo di manovra, nell'INTERESSE DEL MERCATO.
Un tempo le Istituzioni Europee erano nate per far nascere l'EUROPA DELLE NAZIONI, che vedeva l'UOMO ED I CITTADINI AL CENTRO delle politiche Europee.

Dagli anni '70, l'uomo è una semplice apparizione negli statuti e nei regolamenti delle istituzioni pubbliche, che di fatto lo hanno negli atti e nelle azioni intraprese espropriato dei suoi legittimi diritti, per porre al centro degli interessi delle nuove istituzioni, disumanizzate e strumentalizzanti, IL MERCATO.

L'EURO, essendo una evoluzione dei vecchi e superati SISTEMI AUREI, diventa funzionale, agli interessi del mercato.
Gli atti e le azioni intraprese dalla BCE attraverso il MES, vengono inoltre secondo il suo stesso Statuto, secretate, e coloro che le mettono in atto, completamente sollevati dalle loro responsabilità nei confronti dei cittadini.

Gomblotto, gomblotto, gomblotto!

domenica 15 dicembre 2013

COSA SIGNIFICA IN GERGO STAMPARE MONETA O IMMETTERE MONETA NEL SISTEMA? Un confronto tra DUE SISTEMI DIVERSI.


   

Il grafico (1) dovrebbe darci una idea di come sia andata l'inflazione in Italia, la svalutazione o rivalutazione del dollaro rispetto alla lira ed il rapporto debito/pil. 

Lo scopo del grafico è quello di far capire in quali anni sale il debito e successivamente spiegando come funziona un sistema economico, avrete le basi per capire anche il perché. Capirete che la variazione del debito con inflazione e svalutazione non c'entra nulla. Le variazioni in rialzo dal 1964, dal 1971 e dal 1981, dipendono dalla crisi della lira, da Nixon, e dal divorzio Banca Italia Tesoro.


Grafico (1)


Ma entriamo nel problema.
Un sistema economico è basato su un mercato dei beni ed uno della moneta.

La moneta deve supportare gli scambi e quindi quando per effetto di una crisi la sua quantita' diminuisce è lo Stato che con la Banca Centrale deve decidere quanta moneta immettere nel sistema, riportando in equilibrio il mercato dei beni ed il mercato monetario ed evitando brusche contrazioni della attività economica reale, causata dalla carenza di moneta.

Nel 2008 il fallimento di Lheman Brothers, determina una crisi di fiducia e perdite notevoli al sistema bancario. La riduzione della base monetaria riduce quindi di colpo la moneta esistente nel sistema, creando una crisi di liquidità. 

La moneta potenziale esistente è pari ad un multiplo della base monetaria, che dipende dalla velocità con cui la BANCA CENTRALE, LO STATO, ED IL SISTEMA BANCARIO DI UN PAESE, riescono a moltiplicare spesa pubblica e depositi, trasformando il concetto di moneta nel concetto più ampio di liquidità. La liquidità nel sistema è data dalla base monetaria per la sua velocità di circolazione.

COME VIENE IMMESSA BASE MONETARIA NEL SISTEMA:

Nei moderni sistemi economici, la base monetaria viene prodotta attraverso tre operatori:

1) La Banca Centrale che moltiplica 50 volte il denaro a disposizione.
2) Lo Stato che decide l'entità del debito e del suo incremento attraverso i deficit annui.
3) Il sistema bancario, sotto il diretto controllo della Banca Centrale che decide le leve sul capitale proprio delle banche, dipendenti dalla riserva obbligatoria.

ESISTONO DUE MODI PER IMMETTERE MONETA:

PRIMO CASO:

Il primo metodo consiste in un finanziamento che la BANCA CENTRALE fa allo Stato. 

Lo Stato riceve la moneta e decide dove allocare la spesa pubblica.

La spesa pubblica può finire in investimenti o in spese correnti ad esempio stipendi. Sia nell'uno che nell'altro caso i soldi pagati, rappresentano una spesa per lo Stato o un investimento, trasformandosi in ricchezza per un cittadino italiano. Il cittadino italiano decide poi di depositare quei soldi in banca, sia che rivengano da un investimento che da una spesa pubblica.

Dal punto di vista tecnico, esiste solo una scelta sociale dello stato che decide come spendere questo denaro, che finisce alla fine nel sistema bancario sotto forma di deposito bancario.

Fatta 100 la spesa pubblica o l'investimento dello Stato, essa diventa un reddito di 100 che si somma al reddito dei cittadini della nazione ed in quanto tale depositato  da questi in banca per una somma pari a 100.

Le banche, detraggono un 10% ad esempio come riserva obbligatoria e lo versano alla Banca Centrale, la banca centrale ottiene un deposito pari a 10 che domani potrà utilizzare se necessario per prestare un totale di 500 a costo zero allo Stato.

Di fatto in questo caso:

1) Il costo del debito è pari a zero.
2) La spesa pubblica viene immessa e si trasforma in ricchezza della nazione.
3) I processi inflattivi, dipenderanno dalle inefficienze nella allocazione della ricchezza e dalla capacità della Banca centrale di non immettere più moneta di quella necessaria al mercato dei beni secondo la nota formula:


M*V=P*Q

MONETA PER VELOCITA' DI CIRCOLAZIONE = PREZZI PER QUANTITA' PRODOTTA



SECONDO CASO:

Nel secondo caso la Banca Centrale, invece di finanziare lo Stato a costo zero, finanzia le banche, che a loro volta finanziano lo Stato, che poi spende i soldi in spesa pubblica.

In questo caso la differenza è che lo Stato decide di fare 100 di spesa pubblica, la banca centrale finanzia le banche, per 100 e le banche finanziano lo Stato per 100 che a sua volta userà questi soldi per fare investimenti o per fare spesa pubblica. Questo secondo tipo di spesa, è meno efficace, rispetto ad un investimento ad esempio strategico, ma di fatto non genera che un problema di allocazione meno efficiente delle risorse.

Lo Stato farà quindi 100 di spesa pubblica su cui pagherà ad esempio il 5% di interessi passivi, immetterà 100 nel sistema che diventerà reddito per la nazione, su cui i cittadini pagheranno le tasse, per semplificare l'esempio immaginiamo che i cittadini non paghino tasse andando a depositare 100 nelle banche.

In questo caso avremo, un vantaggio perché avremo presso le banche 100 di depositi, che detratto un 10% di riserva bancaria, da depositare presso Banca Centrale, possono essere prestati dalle Banche e 100 di titoli di Stato, che le banche potranno o girare ai cittadini, ottenendo in cambio altri 100, da poter prestare per le proprie speculazioni. In questo caso quindi la base monetaria immessa è pari a 200, rispetto al caso precedente in cui lo stato ne immetteva solo 100.

Questo secondo sistema ha dei vantaggi:

1) La base monetaria immessa è pari ai 100 di spesa pubblica, più se necessario, la Banca Centrale può scontare alle banche i titoli di Stato sottoscritti, raddoppiandola fino a 200.
2) Pagando lo Stato un tasso di interesse del 5%, i titoli diventano appetibili per i cittadini italiani, inducendoli ad investire in essi la ricchezza da essi risparmiata. L'investimento restituisce liquidità alle banche, che possono impiegarla al meglio.
3) Questo sistema è piu' efficace in un paese che ha una classe politica capace ed alla altezza del compito richiesto nella gestione strategica del debito.

QUESTO SECONDO SISTEMA E' QUELLO UTILIZZATO DALL'ITALIA, SOLO CHE BISOGNA FARE ATTENZIONE AL TASSO DI INTERESSE PAGATO SUL DEBITO CHE DEVE ESSERE INFERIORE ALL'INFLAZIONE.

Questo secondo sistema ha un senso perché raddoppia la base monetaria circolante nel paese, ma bisogna fare attenzione al tasso di interesse reale, cioè il tasso pagato meno il tasso di inflazione.

Premesso che il debito di uno Stato, equivale alla ricchezza della nazione, dobbiamo sapere che il debito sale per effetto degli interessi pagati sul debito, mentre la ricchezza della nazione sale in funzione dell'inflazione. 

Ad esempio un immobile o un terreno o un bene reale, una azienda ad esempio, hanno un valore che dipende dal tasso di inflazione. Il tasso di inflazione, misura il valore di un bene, rapportandolo ad una certa quantità di moneta. Un bene reale mantiene il suo valore nel tempo, e questo lo percepiamo attraverso il valore che ad esempio un immobile ha nel tempo. L'inflazione erode il valore della moneta, obbligando la gente ad investirla in beni reali che si apprezzeranno nel tempo.

Tornando a noi, se l'inflazione è del 10% ed il costo del debito è del 5%, il valore della ricchezza della nazione salirà del 10% l'anno, mentre il debito salirà del 5%.

Semplificando la ricchezza salirà di anno in anno a 110 120 130 etc...
semplificando il debito salirà di anno in anno a 105 110 115..etc...

Fino agli anni 70 il tasso sul debito pubblico veniva a volte gestito secondo le necessità con interessi reali negativi, cioè il tasso sul debito pubblico era ad esempio del 5% e l'inflazione era del 10% quindi sottraendo al tasso sul debito il tasso di inflazione ottengo 5%-10%= -5% un tasso di interesse sul debito negativo. Il debito quindi in questo caso saliva di meno della ricchezza nella nazione.

Fino alla fine degli anni 70 quindi il debito pubblico non cresceva o veniva controllato dalle autorità dell'epoca a seconda delle necessità attraverso interessi reali negativi.

Con Andreatta, il divorzio BANCA ITALIA-TESORO, permette alle BANCHE di decidere i tassi di interesse e queste li fissano a valori superiori all'inflazione.

Questo vuol dire che il tasso sul debito diventa ad esempio del 10%  e con l'inflazione del 5% di anno in anno il debito comincia a salire a 110 120 130 140 150
mentre la ricchezza con inflazione al 5% di anno in anno sale a 105 110 115 120 125...creando l'aumento del rapporto debito/pil.

Voi capite che i tassi reali positivi negli anni 80, permettono alle banche di far salire il debito pubblico.  

Se il tasso sul debito è del 10% e  inflazione del 5% il differenziale diventa 10-5=5% e quindi il debito aumenta di anno in 10 anni del 50% rispetto alla ricchezza nella nazione (per semplicità non ho applicato capitalizzazione composta).

Negli anni 80 quindi abbiamo da una parte l'aumento del debito causato dal divorzio Banca Italia Tesoro, e dall'altro una politica che diventata vorace inizia a gestire in maniera efficiente l'impresa pubblica, amplificando le inefficienze e la divergenza tra la crescita del debito e la crescita del pil. 

venerdì 13 dicembre 2013

MA E' VERO CHE LA SVALUTAZIONE DELLA LIRA GENERA IPERINFLAZIONE E CHE LE MATERIE PRIME CI SONO COSTATE DI MENO ENTRANDO NELL'EURO?

  

Da molto tempo gli EuroBABBEI, ci dicono in sostanza due cose:

1) Le svalutazioni della lira generano IPERINFLAZIONE
2) L'entrata nell'Euro ci ha permesso di pagare le materie prime (petrolio ad esempio) di meno.

Ma se andassimo a guardare i grafici dal 1970 cosa scopriremmo?

Guardiamo i grafici:

Grafico(1)



Analizziamo le affermazioni:

LE SVALUTAZIONI DELLA LIRA GENERANO IPERINFLAZIONE
LE SVALUTAZIONI DELLA LIRA GENERANO AUMENTO COSTI MATERIE PRIME
LE SVALUTAZIONI DELLA LIRA SONO L'APOCALISSE

Guardate la linea Marrone, rappresenta l'andamento del dollaro rispetto alla lira negli anni fino al 2000 e poi rispetto all'euro.

Come vedete il dollaro rivaluta e svaluta (oddio che orrore). Se guardate sulla destra l'asse Y, potete vedere la linea dello zero. Come vedete il dollaro svaluta e rivaluta passando alternativamente sopra o sotto la linea dello zero.

Cosa succede all'inflazione linea gialla? 

L'inflazione sale negli anni '70, perché Nixon si rifiuta di consegnare l'oro in cambio di riserve in dollari detenute da petrolieri e paesi europei. I petrolieri si arrabbiano e aumentano i prezzi del petrolio del 500%.

La linea gialla dell'inflazione sale fino al 1980 per poi scendere fino ai giorni nostri. Questo vuol dire, che l'inflazione è salita negli anni 70 ma che negli anni successivi, le variazioni del prezzo del petrolio seppure molto importanti non hanno generato gli stessi effetti.

Negli anni 70 infatti, l'inflazione sale a causa del CARO PETROLIO, negli anni 80 scende malgrado il rialzo del prezzo, continua a scendere con il crollo del petrolio del 1985/86, scende durante tutti gli anni90 con petrolio stabile ed in salita e dal 1998 l'aumento mostruoso del prezzo del petrolio, non produce alcun effetto sull'inflazione.

La variazione del petrolio che vedete inoltre rappresentata nella linea azzurra, è solo la differenza tra la variazione del petrolio in euro rispetto a quella in dollari.

Come vedete il petrolio sale mostruosamente, proprio quando l'euro forte, avrebbe dovuto garantire l'acquisto di materie prime a costi vantaggiosi.

Analizziamo le affermazioni:

IL DIVIDENDO DELL'EURO
COMPRIAMO MATERIE PRIME A COSTI PIU' BASSI
ABBIAMO SPRECATO IL VANTAGGIO DELL'EURO
LA FORZA DELL'EURO CI PERMETTE DI RISPARMIARE SUL PETROLIO

Cosa accade nella realtà?

NELLA REALTA', SE I PETROLIERI SOPRATTUTTO AMERICANI, SANNO CHE SEI RICCO, TI SPELLANO COME UN CONIGLIO ATTACCATO AL PALO.

I PETROLIERI AMERICANI VISTO CHE QUELLA CHE VEDETE è LA QUOTAZIONE WTI, MALGRADO LA SVALUTAZIONE DEL DOLLARO, NON HANNO ABBASSATO I PREZZI DEL PETROLIO, SE NON PARZIALMENTE IN ALCUNI ANNI E MANTENENDO UN VANTAGGIO A LORO FAVORE. 

Questo vantaggio è visualizzabile guardando la linea azzurra. Essa misura la variazione del petrolio differenziale in euro rispetto al dollaro.

Notate che i rialzi piu' alti si hanno, quando l'Italia entra nello SME, o si accinge con sicurezza ad entrare nell'Euro.

Possiamo dire inoltre che l'Italia paga di meno le materie prime, quando si verificano crisi economiche notare il 1985 ed il 2008, il petrolio crolla di prezzo proprio perché in caso di crisi nessuno compra ed i petrolieri debbono per forza attuare degli sconti sul prezzo. 

Possiamo dire quindi che:

1) La svalutazione del cambio genera un aumento del costo di un bene reale come il petrolio, ma non ha alcun effetto sull'inflazione se non marginale dal 1970 ad oggi. 

2) La storia che con l'euro paghiamo di meno le materie prime è una bufala visto che al contrario quando entriamo nell'euro i prezzi del petrolio vengono fatti lievitare a regola d'arte.

3) Se la svalutazione della lira non genera necessariamente iperinflazione, se entrando nell'euro abbiamo pagato di più il petrolio, chi ce lo fa fare di rimanere in questo EuroFASCISMO?




mercoledì 11 dicembre 2013

STAGFLAZIONE NEGLI ANNI 70, AMERICANA ED ITALIANA: confronto e differenze.

Grafico (1)



Il grafico sopra mostra nell'ordine, le variazioni dell'inflazione, azzurro, del pil reale, rosso e della disoccupazione americana, verde, dal 1948 al 2012.

Ad occhio esperto non sfuggirà, che dal 1950 al 1981 mediamente scende la variazione del pil americano annua, mentre dal 1968 in poi, la relazione inversa tra disoccupazione ed inflazione, cessa, diventando una relazione diretta fino al 2008. Effettivamente dal 1968 in America, la relazione inversa attribuita alla curva di Phillips, tra disoccupazione ed inflazione non vale più.

Se analizziamo i grafici sopra trasformati in medie a 5 anni per poterne analizzare le tendenze di medio termine, otteniamo il grafico successivo.


Grafico (2)


Analizzando questo secondo grafico, tutto risulta chiaro, dal 1968 in poi, si verifica una relazione diretta tra inflazione e disoccupazione, il PIL reale scende fino al 1982 e finalmente comprendo quanti analizzando il fenomeno, chiamato STAGFLAZIONE, cioè inflazione e disoccupazione in risalita di pari passo, affermano che la stagflazione duri durante tutti gli anni 70. 

QUESTE PERSONE DIMENTICANO PERÒ, CHE STIAMO PARLANDO DI AMERICA, ED I DATI RELAVITI AI PAESI EUROPEI SONO DIVERSI. 

SICCOME SIAMO IN ITALIA PROVVEDO A MOSTRARE IN SEGUITO L'EQUIVALENTE DEI GRAFICI MOSTRATI SOPRA RELATIVI AL NOSTRO BEL PAESE.

Grafico (3)




Il grafico mostra, un calo delle variazioni del pil reale, fino al 1965 ed una brusca risalita del pil negli anni successivi. L'Italia nel 63/64 infatti, ebbe una grave crisi valutaria.

Anche all'epoca il sistema di cambi fissi, genera un crollo del pil.

L'Italia ha una economia diversa dagli altri paesi, in quanto non avendo materie prime subisce passivamente i prezzi dei fornitori di energia a cui dobbiamo sottostare.

Se un paese importa inflazione, deve per forza riequilibrarla con il tasso di cambio svalutandolo per riequilibrare il livello dei prezzi rispetto a quelli esteri. Lo squilibrio genera un aumento dell'import e la riduzione dell'export, accumulando debito con l'estero che in teoria aumenta la vendita di valuta locale per acquistare valuta estera. All'epoca, la svalutazione della lira avrebbe comportato la fine anticipata del sistema di cambi fissi stabilito a Bretton Woods.

Per gli americani non era conveniente uscire dal sistema di cambi fissi, il loro pil reale era in crescita, e quindi preferirono sostenere l'italia con grandi prestiti.

Fatto sta, che grazie a quei prestiti ed una spesa pubblica italiana attiva, l'economia riparte di slancio, ed il pil reale nel 1965 sale da -2,5 a 15 punti sopra l'inflazione. Avete capito bene allora il pil saliva molto di più che nella Cina di oggi.

Dai grafici si può vedere il crollo del PIL italiano anno per anno fino al 1964 il rialzo nel 1965 ed il declino dal 1969 in poi. Il sistema di cambi fissi, è da sempre negativo per l'Italia. Nel 1965 usciamo dal crollo del pil, perché gli americani furono costretti ad effettuare grossi prestiti all'Italia, e da quell'anno inizia a salire il debito pubblico salvandoci dal solito sistema di cambi fissi. Dal 1969 in poi le variazioni del pil annuo scendono a causa della riduzione dei margini di guadagno delle imprese causati dal caro petrolio.

IL DEBITO PUBBLICO SALE, PERCHE' COME DICE IL SAGGIO ECONOMISTA, UN DEBITO PER LO STATO, DIVENTA RICCHEZZA CHE CIRCOLA NELLA NAZIONE, E SALE PIÙ VELOCEMENTE, DAL 1980 IN POI PROPRIO DENTRO LO SME.!


Grafico (4)


Cosa scopriamo da questo grafico analizzato con le medie mobili a 5 anni delle singole serie storiche:

1) Che la spesa pubblica nel 1965 ed i prestiti americani fanno risalire il pil.
2) Che l'uscita dal sistema aureo di Nixon 1971, reca all'Italia una bella perdita sul pil.
3) Che scende l'inflazione a inizio anni 80 ed aumenta la disoccupazione fino al 1987 in Italia, dove la curva di Phillips conferma ancora la sua validità.


TEORIA ECONOMICA:

1) La spesa pubblica, ed i prestiti americani, favoriscono, l'aumento della circolazione monetaria, ed il pil cresce in un balzo. Quindi la spesa pubblica finanziata a debito, ha una sua funzione sociale se ben gestita.

Il debito pubblico inizia a crescere esponenzialmente dal divorzio BANCA ITALIA TESORO, questo lo sanno pure i somari, e sale a causa della libertà concessa alle banche di imporre allo Stato i tassi sui collocamenti dei titoli obbligazionari. Le banche impongono tassi superiori all'inflazione ed il debito sale vertiginosamente, per poi rientrare fuori dall'EURO. Lo SME era di fatto una specie di EURO di oggi, ed uscendono ripartono le ESPORTAZIONI, scendono le importazioni e l'inflazione rimane bassa, contrariamente a quello che dicono gli EUROTRUFFATORI. Ormai anche loro hanno capito che l'inflazione è generata dalla rivalutazione del petrolio negli anni 70 da parte degli arabi, giustificata da KIPPUR, KHOMEINISMO, e GUERRA IN IRAQ.

2) L'uscita dal sistema aureo di Bretton Woods, crea problemi agli arabi che si ritorvano dollari non convertibili, quindi carta straccia ed agli europei.

Questa carta straccia (dollari) subirà evidentemente la svalutazione del dollaro degli anni 70  con tutte le relative perdite e verrà utilizzata per creare moneta negli anni successivi, da arabi ed europei, marginando petroldollari ed eurodollari.

3) Sulla relazione inversa tra inflazione e disoccupazione completiamo i dati con il grafico successivo:

Grafico (5)



Evidentemente il rialzo della disoccupazione, è legato alle variazioni del prezzo del petrolio, che "sballa" negli anni 70 ogni tipo di valutazione economica. La disoccupazione rimane però intorno al 6% dal 1966 fino al 1977 e poi sale durante lo SME ed in particolare dal 1981.


venerdì 6 dicembre 2013

Nicky Kaldor e l’ingenua apologia del cambio flessibile: UN DOVERE PRECISARE A LIVELLO STORICO ED ETICO

Nicky Kaldor e l’ingenua apologia del cambio flessibile


COMMENTO:


Prima di esprimere delle valutazioni economico quantitative, bisognerebbe analizzare la storia.

I cambi fissi negli anni 70 stabiliti a Bretton Woods, hanno garantito crescita negli anni 70 a tutti, ma in particolare agli Stati Uniti. Gli Stati Uniti hanno però investito quella ricchezza, in due guerre quella di Corea e del Vietnam. La guerra ha arricchito le multinazionali della guerra e messo in ginocchio la nazione.

Negli anni 70 l'uscita dal sistema aureo, e la svalutazione del dollaro, ha causato una profonda inflazione dovuta alle ritorsioni sui prezzi del petrolio dei petrolieri impossibilitati a convertire i petroldollari in oro. L'inflazione è conseguenza evidente poi negli anni successivi della guerra del Kippur, delle rivolte Khomeiniste o successivamente di quelle irachene.

I cambi flessibili ha ragione Kaldor, non sono politiche utili, ma servono solo a riequilibrare gli squilibri naturali che si manifestano tra due paesi caratterizzati da funzioni di produzione diverse.

Se importo come l'Italia inflazione da paesi che mi vendono le materie prime e decidono i prezzi, poi accumulerò uno svantaggio competitivo sui prezzi che verrà riequilibrato dal tasso di cambio naturalmente. Quello che deve fare lo Stato, è immettere quella moneta necessaria a sostenere il calo dei consumi, e tassare progressivamente chi accumula ricchezza sfruttando la sua posizione dominante, immaginate le banche, o i monopolisti nel settore dei trasporti o delle autostrade in momenti di crisi.


In un momento in cui noto un ritorno eccessivo ad aspetti microeconomici, importanti ma non fondamentali, un approccio astratto, basato sulla storia e sull'etica, credo aiuti a focalizzare meglio i problemi economici.

martedì 3 dicembre 2013

PAGHIAMO AD MPS PIU' DI 1,2 MLD DI INTERESSI PASSIVI L'ANNO SUI BTP CHE HA IN PANCIA, e la REGALIAMO A COSTO ZERO.

   


OGGI NON CREDO DI REGGERE AL NERVOSO:

Un conto è pensarle le cose un conto è vederle.

Il bilancio MPS lo trovate qui:

BILANCIO MPS 2012

L'MPS ha 25mld di BTP disponibili per la vendita AFS, available for sale, significa che sono investimenti su cui l'MPS incassa ogni anno 1,2mld di euro di interessi pagati dai cittadini italiani.

A pagina (27) del bilancio di cui sopra, notate la voce MARGINE DI INTERESSE, per 2,8mld, di cui 1,2 rappresentati da interessi su BTP per 25mld disponibili per la vendita ed indicati a pagina 35.

Questo vuol dire che senza gli 1,2mld di interessi pagati ogni anno dagli italiani l'MPS sarebbe fallita, e come mai è fallita?

E' fallita a causa di un sacco di operazioni sbagliate, a fine pagina (27) trovate la svalutazione di AM HOLDING, una società messa in bilancio per una cifra assurda, e scaricata come svalutazione in bilancio per 4273 mln nel 2011 e 1674mln nel 2012.

Io mi chiedo se a questa gente sia il caso di pagare uno stipendio o mandarla in galera, visto che se metti in bilancio una partecipazione per svariati miliardi di euro, dopo pochi anni non puoi portarla a profitti e perdite.

Di solito per BERLUSCONI sarebbe stato chiamato FALSO IN BILANCIO.

Il falso in bilancio è un reato penale.

Oggi un banchiere importante chiamiamolo MELETTA, è chiamato a fare un bell'aumento di capitale per salvare MPS dalla NAZIONALIZZAZIONE. Secondo voi per quanti anni ancora saremo costretti a pagare 1,2mld l'anno?

Io credo che finito di mettere a profitti e perdite le svalutazioni di AM HOLDING, probabilmente la banca sarà bella e remunerativa, ma oggi viene regalata a costo zero.

Meletta, è abituato a questo tipo di aumenti di capitale, lo ha già fatto in passato. A presto.


lunedì 2 dicembre 2013

L'ASSOLUTISMO MONARCHICO DI DRAGHI è EVIDENTE, ma lui MISTIFICA E CITA LOCKE A SPROPOSITO.

Malcolm Wiener Lecture tenuta da Mario Draghi, Presidente della BCE,
presso la Harvard Kennedy School,
Cambridge, 9 ottobre 2013


Cosa dice Draghi nei suoi discorsi:


 "Tuttavia questo tipo di sostegno ...è vitale per il funzionamento di un mercato."

Draghi pone l'attenzione sulla centralità del mercato.

Mentre l'EUROPA DELLE NAZIONI poneva al centro delle attenzioni almeno sulla carta i POPOLI, l'Euro pone al centro il MERCATO.

"Non può esistere un libero mercato in assenza di elementi di diritto fondamentali quali la tutela della proprietà e il rispetto dei contratti [1]."

La tutela della proprietà, ed il rispetto dei contratti, si riferiva all'uomo ai tempi del liberalismo politico. Ricordate, si passava dall'uomo lupo per l'uomo, alla legittimazione dell'esistenza di un "mostro", lo Stato Sovrano, che imponendo le sue leggi, nell'interesse dei sudditi, garantiva a tutti i diritti fondamentali, compresa la proprietà ed il rispetto dei contratti. Oggi questi diritti, vengono garantiti al mercato, alle multinazionali e l'uomo diventa una mera appendice funzionale al sistema di mercato.

"Di conseguenza, se una zona di libero scambio può essere gestita attraverso la cooperazione intergovernativa, un mercato unico richiede un’organizzazione sovranazionale. Deve esistere un potere giudiziario investito della facoltà di assicurare il rispetto del diritto della concorrenza a livello del mercato."

Premesso che uno Stato dovrebbe tutelare i cittadinie non il mercato o le multinazionali, ricordiamo a tutti, che la libera concorrenza non esiste. L'abbiamo studiata tutti nei libri, ma di fatto sul mercato ogni operatore diventa un monopolista o un oligopolista, che forma il prezzo applicando ai costi un margine di guadagno, MARK-UP, il cittadino è succube dei prezzi che gli vengono imposti pensate al costo della benzina o ai prezzi dell'iphone.

Draghi si riferisce alla semplificazione della vita alle multinazionali, che così possono produrre in CINA sfruttando la manodopera locale, vendere ai ricchi EUROPEI, che hanno l'EURO forte e pagare poi le tasse dove costa meno, magari in IRLANDA, LUSSEMBURGO, o qualsiasi altro paradiso fiscale.

Di fatto Draghi non si preoccupa delle conseguenze sociali, dell'impossibilità degli Stati di pianificare l'economia, di creare programmi per l'occupazione, di gestire i servizi pubblici, si preoccupa solo ed esclusivamente del mercato e delle multinazionali bancarie e non che rappresenta.

Draghi si preoccupa del mercato, ma prima di avere la sua bella sovranità da PARTE DEI CITTADINI, CHE OGGI SONO I SOVRANI, dovrebbe dirci come pensa di garantire i servizi?

La creazione di organi SOVRANAZIONALI, secondo lui è la soluzione, ma questo doveva essere un fatto ormai ben definito. Nella realtà, invece di partire dal rafforzamento della struttura di base di uno Stato dal suo potere LEGISLATIVO, ESECUTIVO, GIURISDIZIONALE, si è preferito partire dalla sovranità MONETARIA E DALLA CENTRALITÀ DEL MERCATO. La scelta è evidente, è in questo settore che si sviluppa il potere, attraverso il denaro ed i tassi di interesse GOVERNI IL MONDO.

"In Europa questa autorità è conferita alla Commissione europea e alla Corte di giustizia dell’Unione europea.
Se si costituisce un potere giudiziario, occorre naturalmente un legislatore che scriva le norme di cui il potere giudiziario deve assicurare il rispetto. In Europa il Consiglio dell’UE e il Parlamento europeo svolgono congiuntamente questo ruolo."

Belle parole, ma di fatto ogni Stato si prende dall'EUROPA quello che più gli interessa, la Germania ottiene una politica consona alle sue esigenze economiche, noi italiani ci prendiamo attraverso l'idiozia dei nostri politici l'AUSTERITY E LA RECESSIONE.

Draghi fa i conti senza l'oste, e soprattutto viene allo scoperto quando parla di SOVRANITÀ. Lui pone l'accento sul concetto di MERCATO, ma non eravamo partiti dall'EUROPA DEI POPOLI?

"La condivisione della sovranità in un mercato unico:

La questione più difficile in Europa è definire quale sia il grado di poteri da trasferire al livello sovranazionale per sostenere il mercato unico, ossia quanta sovranità occorra condividere. A mio parere un modo di affrontare la questione è riflettere più attentamente su cosa intendiamo per sovranità."

Si preoccupa ancora del mercato unico. Torniamo alle teorie economiche MERCANTILISTE. L'uomo diventa funzionale al mercato, un ingranaggio da sfruttare come lavoratore e poi come consumatore. Gli uomini vengono spostati come pedine attraverso l'emigrazione. È una storia che si ripete, ma ancora la gente non ha capito come funziona il sistema:

EQUILIBRIO DI BILANCIO, TASSE, RIDUZIONE CIRCOLAZIONE MONETARIA,RECESSIONE GRAVE, CRISI SOCIALE, CRISI BANCARIA, DISOCCUPAZIONE, DISASTRO SOCIALE, COLONIALIZZAZIONI O DEPORTAZIONI, RICONOSCIMENTI O DISCONOSCIMENTI SOCIALI, GUERRA, RICOSTRUZIONE, OPPORTUNISMO POLITICO, CONNIVENZA POLITICA/PRIVATO, DEBITO PUBBLICO, SVENDITE DI STATO, EQUILIBRIO DI BILANCIO.

Gli italiani dimenticano e Draghi mistifica, e fa confusione:

"Una possibile angolatura da cui trattare il tema della sovranità è di tipo normativo; questa è stata l’impostazione storicamente privilegiata da assolutisti quali Jean Bodin nel XVI secolo. In questo contesto la sovranità è definita in relazione ai diritti: il diritto di dichiarare guerra e negoziare le condizioni della pace, di imporre tasse, di battere moneta e di fungere da giudice di ultima istanza."

Cita Bodin, teorico dell'assolutismo monarchico, attuato in EUROPA. Dico questo, perché di fatto, la sovranità spetta in maniera normativa alla BCE, che la esercita senza alcun vincolo di mandato. Indipendenza la chiamano, di portare in recessione un intero continente, sapendo che gli amministratori dei singoli Stati, saranno ben felici di svendere i loro gioielli, altra sovranità, o semplicemente i cittadini, tassati e vessati,nell'interesse del mercato.

Draghi astutamente cita il modello BODIN sembrando quasi rinnegarlo, ma di fatto questo modello è quello vigente in EUROPA.
Un monarca, non ben definito, attraverso la BCE, esercita arbitrariamente la politica monetaria in EUROPA.
Organi al di fuori delle Carte Costituzionali, hanno avocato a se la SOVRANITÀ, che spetta AL POPOLO fin dalla costituzione degli STATI DEMOCRATICI. Io vi chiedo ma chi darebbe la propria SOVRANITA' ad un organo PARAPRIVATO senza trasparenza e senza vincolo di mandato? 

SOLO GLI IDIOTI DEI NOSTRI POLITICI.

FACCIAMO CHIAREZZA ED UN PO DI FILOSOFIA POLITICA:

ASSOLUTISMO MONARCHICO: significa che il potere è in mano ad un uomo o ad una oligarchia, investita da Dio ed a cui risponde nell'esercizio della sua SOVRANITÀ sugli uomini. Gli uomini non sono CITTADINI ma SUDDITI, obbligati a pagare le tasse, ad accettare le regole che il Sovrano impone in virtù dell'investitura divina.

Non esiste un contratto con i cittadini o responsabilità di sorta verso la Nazione.

STATO LIBERALE: Viene formalizzato il rapporto tra il SOVRANO ed i cittadini, ATTRAVERSO UNA CARTA COSTITUZIONALE, un patto sociale, la cui violazione, permette al cittadino di rifiutarsi di pagare ad esempio le tasse, in virtù dei diritti garantiti dallo stesso CONTRATTO SOCIALE. Il cittadino, rimane SUDDITO, è sempre il SOVRANO ad esercitare il suo mandato, NEI LIMITI DEL CONTRATTO, stipulato con i cittadini.

STATO DEMOCRATICO: Il processo di autodeterminazione dei popoli, porta nel 900 dopo 100 anni di lotte e guerre alla formazione delle DEMOCRAZIE. La carta COSTITUZIONALE, sancisce la formazione di ORGANI DEMOCRATICI, in rappresentanza del POPOLO, e per il POPOLO. I SUDDITI diventano CITTADINI a cui spetta la SOVRANITÀ. I politici SONO SEMPLICEMENTE DEI RAPPRESENTANTI DEL VERO SOVRANO, il POPOLO.

Detto questo riflettiamo sul passaggio di DRAGHI che con BODIN, riporta il discorso al 1600, cancellando astutamente nell'immaginario collettivo, 400 anni di storia VERSO LA DEMOCRAZIA. Un astuto colpo di spugna, giustificato solo dal fatto che stava parlando ad un pubblico anglosassone.
Lui dice, non pensate alla SOVRANITÀ di imporre tasse, o di stampare moneta, guardate alla questione dal lato positivo, dice lui, la capacità di garantire servizi essenziali ai cittadini.

Draghi dimentica, che oggi sono i cittadini SOVRANI a decidere, di quali servizi hanno bisogno. La rappresentanza in Parlamento dovrebbe dare opportune garanzie. Purtroppo di fatto, questi politici spesso in combutta con il potere economico non garantiscono servizi al cittadino. Di fatto, nemmeno l'EUROPA, garantisce servizi ai cittadini, o democrazia. Di fatto, Draghi gioca con le parole, ma questo EURO garantisce LIBERTÀ e sicurezza nei CONTRATTI alle multinazionali, non ai cittadini, vessati in nome del Dio mercato.

Guardiamo alla sovranità ora secondo Draghi:

"Un’altra possibilità è guardare alla questione in termini positivi. La sovranità è connessa alla capacità di fornire nella pratica i servizi essenziali che i cittadini si aspettano dai governi. Un’autorità sovrana che non fosse in grado di adempiere efficacemente alle sue funzioni sarebbe tale soltanto nel nome."

Di fatto oggi noi abbiamo garantiti i servizi essenziali ma a causa della sovranità monetaria in mano a BCE, subiamo un ricatto costante volto a garantire l'interesse del mercato. I POLITICI RUBANO, I POLITICI SPRECANO, e la BCE impone sacrifici alla POPOLAZIONE, per ricapitalizzare le BANCHE. Secondo Draghi dovremmo cedergli sovranità, SAPENDO CHE LA USERÀ, per garantire ai banchieri i loro CONTRATTI E LA LORO LIBERTÀ?

"Questo secondo approccio è più coerente con gli scritti dei filosofi politici che hanno maggiormente influenzato le nostre democrazie moderne. John Locke, nel secondo trattato sul governo, sostiene che il sovrano esiste solo in quanto potere fiduciario inteso a certi fini. È la capacità di raggiungere tali fini che definisce, e legittima, la sovranità."

Come diceva LOCKE, se uno Stato non è in grado di rispondere al PATTO SOCIALE STIPULATO CON I CITTADINI, non è più LEGITTIMATO.

Di fatto però, I CITTADINI SONO SOVRANI in uno stato democratico, e quindi CAMBIANDO I SUOI POLITICI sono in grado di risolvere il problema.

ATTENZIONE: siamo NOI I SOVRANI, SIAMO NOI A DOVER DECIDERE CAMBIANDO RAPPRESENTANZE IN PARLAMENTO. 

La CARTA COSTITUZIONALE, attribuisce ai cittadini la SOVRANITA', ma di fatto gli AMMINISTRATORI SONO I POLITICI CHE CI RAPPRESENTANO. Abbiamo il potere di MANDARLI TUTTI A CASA, E DI DECIDERE COSA FARE DEL NOSTRO PAESE OGGI, E DRAGHI VORREBBE CHE CONCEDESSIMO ALL'EUROPA DEGLI OLIGARCHI OCCULTI, QUESTO POTERE?

La BCE rispondendo agli interessi del MERCATO, secondo voi garantisce il rispetto di un PATTO FATTO CON I CITTADINI? Secondo voi, esiste un PATTO SCRITTO CHE LEGITTIMA BCE E LE CONSENTE DI DECIDERE CON IL RESTO DELLA TROIKA IL NOSTRO FUTURO?

Se questo patto esiste, chi lo ha firmato? Esistono trattati statuti, ma dove sta la CARTA COSTITUZIONALE? 

Le CARTE COSTITUZIONALI partivano dai DIRITTI DELL'UOMO oggi queste partono dai DIRITTI DEL MERCATO. Capite la differenza?

Quello che propone Draghi è un salto all'indietro di 400 anni, ma non lo ha specificato.

"La stessa argomentazione viene esposta da James Madison nel saggio n. 45 del Federalista, in cui dichiara che nessuna forma di governo ha altro valore se non quello di essere idonea a conseguire il bene pubblico."

Confonde ancora il bene pubblico, con il bene del mercato.

"Io ritengo che questa impostazione positiva sia essenzialmente la giusta maniera di pensare alla sovranità. E sono del parere che debba costituire il principio guida nella decisione dei poteri da attribuire rispettivamente al livello nazionale e a quello europeo. Dobbiamo guardare all’efficacia, non a principi astratti che si possono dimostrare vacui nella realtà di oggi."

Di fatto oggi siamo incapaci di far fronte alle crisi, nell'interesse dei cittadini, perché POLITICA ed EUROPA, come fece MUSSOLINI nel ventennio, si preoccupano del MERCATO, più di quanto si preoccupano degli uomini e della società. L'inefficienza dipende quindi da una scelta politica EUROPEISTA ed EUROFASCISTA, e quindi per colpa loro, noi regaliamo loro la nostra SOVRANITA'. A me questa riflessione risulta una vera e propria PRESA PER IL CULO.

"Un approccio di questo tipo ci allontana da una concezione a somma zero della sovranità in termini di potere, laddove un soggetto perde sovranità e un altro ne guadagna. Al contrario, ponendo al centro le esigenze dei cittadini, ci consente di inquadrare la sovranità in termini di risultati, e la somma può essere positiva."

DITEMI VOI SE TRASFERITA LA SOVRANITÀ MONETARIA ALLA BCE, GLI ITALIANI POSSANO DIRE DI AVERCI GUADAGNATO.

È DAL 1979 CHE L'ITALIA STA PAGANDO LA FOLLIA DELL'EURO ASSOLUTISMO MONARCHICO. Ma chi li fa QUESTI CONTI? Io li ho fatti e ci ho rimesso e parecchio.

"Di fatto, questo modo di pensare è già insito nel Trattato dell’UE attraverso il principio di sussidiarietà, in base al quale le competenze possono essere trasferite all’Unione unicamente ove questa sia in grado di esercitarle in modo più efficace rispetto a un livello inferiore di governo. In altre parole si pone l’enfasi in modo chiaro e netto sull’efficacia dell’azione politica."

L'UNICA COSA GIUSTA CHE DICE DRAGHI, È AFFERMARE L'INCAPACITÀ DELLA POLITICA ATTUALE DI COMPIERE SCELTE SOCIALI.

Ma se i politici attuali, credono di agire per l'EUROPA sbagliando, obbligandoci a CEDERE SOVRANITÀ, non sarebbe meglio, CAMBIARE SOLO I POLITICI?