lunedì 28 gennaio 2013

Dinamica del SALDO PENSIONISTICO dal 1970 al 2010

A CHI NON LO SAPESSE, PER POTER MATURARE 1.000 EURO ANNO DI PENSIONE BISOGNA AVERE ACCUMULATO CIRCA 20.000 EURO, FINANZIARIAMENTE PARLANDO.

UN POLITICO PER PRENDERE 100.000 EURO DI PENSIONE L'ANNO DOVREBBE AVERE ACCUMULATO 2.000.000 euro DI CONTRIBUTI

Un politico quindi, dopo poche legislature, non può essersi pagato la sua pensione. Immaginando che esso prenda di stipendio 120.000 euro l'anno, accantonando a fini pensionistici anche 12.000 euro l'anno,  in una legislatura avrebbe accantonato circa 60.000 euro pari ad un vitalizio annuo di 3500 euro. All'anno non al mese.

Queste DISTORSIONI, hanno causato uno sfacelo a livello pensionistico. La differenza tra contributi incassati e prestazioni erogate ha generato nel 2010 un saldo negativo di 70 miliardi di euro solo nell'INPS.

Il caso vuole che usciti dallo SME, la "seconda repubblica" trasversalmente da destra a sinistra, ha ottenuto questo grande risultato che vedete nel grafico sotto, un saldo tendenzialmente in crescita negativa costante. L'idiozia di questi politici sta nel fatto di non capire che se allunghi l'età pensionabile, riduci posti di lavoro visto che i nuovi pensionati non liberano posti di lavoro e si creano squilibri, accelerati da altri fattori di cui parleremo in questo post.

Grafico (1)

(Dati ISTAT serie Storiche 1971-2009)
Il debito accumulato dagli ENTI PREVIDENZIALI singolarmente e nel totale linea rossa, sono illustrati sopra. Credo sia però necessario dopo le dovute premesse spiegare come funziona il sistema.

Il sistema pensionistico italiano:

Il sistema pensionistico italiano, si divide in due momenti storici caratterizzati da sistemi e logiche diverse, nel metodo di pagamento delle pensioni.

Possiamo distinguere due sistemi:

1) Sistema RETRIBUTIVO
2) Sistema CONTRIBUTIVO


La logica introdotta dal SISTEMA RETRIBUTIVO, è quella di garantire le pensioni ai cittadini facendo in modo che chi lavora, paghi la pensione a chi non lavora, per motivi di vecchiaia od anzianità contributiva.

La vecchiaia riguarda l'età anagrafica, l'anzianità quella contributiva.

Il SISTEMA CONTRIBUTIVO, nasce nel momento in cui il sistema precedente va in crisi. E' un sistema in cui si ricevere una pensione, che verrà calcolata in base a quanto un cittadino versa nella sua vita di contributi pensionistici. Se verso 100.000 euro in 30 anni di carriera, immaginando che la cifra sia già stata rivalutata dagli interessi maturati anno per anno, avrò una pensione di circa 5.000 euro anno (avete capito bene), per averne 20.000 l'anno, ne dovrei avere accantonati 400.000.

Il motivo  di questo passaggio dal sistema RETRIBUTIVO al CONTRIBUTIVO, è in un primo momento demografico. Siccome la popolazione non fa più figli, il rapporto tra chi lavora e chi sta in pensione, che all'inizio era di 3 persone ogni pensionato, comincia ad invertirsi. Le persone che lavorano sono sempre di meno e quelle in pensione sempre di più. Il problema è come già detto di natura demografica ed è la scusa che giustifica il passaggio al sistema CONTRIBUTIVO.
Dall'analisi del Saldo degli enti Previdenziali, è evidente lo squilibrio tra contributi ed erogazioni pensionistiche e la tendenza verso un saldo negativo, alla lunga insostenibile.
Molti risolvono il problema aumentando i contributi a chi lavora, ma lo trovo eticamente aberrante.

Purtroppo le modifiche al sistema previdenziale, non hanno tenuto conto di due aspetti:

1) Primo problema è la RIDUZIONE dei POSTI DI LAVORO. Allungando l'età prima della pensione, si sottraggono posti di lavoro al sistema. Chi va in pensione libera posti di lavoro, quindi andando in pensione più tardi questi posti non si liberano, riducendo opportunità di lavoro ai giovani  che di conseguenza entrano nel mondo del lavoro più tardi.

2) Il secondo problema è FINANZIARIO e nasce dal fatto che molti pensionati credono di aver pagato la propria pensione, ma questo non è vero. Finanziariamente esistono due tipologie di soggetti.

a) Coloro che sono andati in pensione con il vecchio sistema RETRIBUTIVO.

b) Coloro che come i nostri politici, hanno beneficiato di CONTRIBUTI FIGURATIVI, cioè contributi che non esistono e che a volte consistono in sconti sull'età pensionabile, o l'esenzione del pagamento dei contributi.

CASO (a):

Chi è andato in pensione con il vecchio sistema retributivo, beneficia di una pensione che finanziariamente, se fosse stata calcolata con l'attuale sistema contributivo, sarebbe stata pari a circa la metà di quella erogata.

1) La logica era quella di dare a tutti una pensione, la pensione viene spesa in consumi, lo Stato attraverso il sistema del moltiplicatore della spesa, recupera le somme spese in pensioni sotto forma di tasse sui consumi nei quali la pensione viene a sua volta spesa. E' quindi conveniente e giusto, per lo Stato, pagare fino a 2000/3000 euro di pensione, in quanto il 50% finiscono subito in CONTRIBUTI E TASSE, ed il resto in tasse su consumi derivanti dalla circolazione monetaria.

2) Le pensioni che vanno oltre i 2000/3000 euro invece sono pari al 10% della spesa pensionistica complessiva, ammontano a circa 30 miliardi e sono ingiustificate dal punto di vista finanziario e sociale, visto che sono frutto di un sistema finanziariamente insostenibile, vanno ben oltre lo stipendio di sussistenza e spesso non vengono tutte spese in consumi (condizione necessaria ad essere considerate economicamente e socialmente utili).

3) La frattura tra il vecchio ed il nuovo sistema ha determinato una frattura sociale, tra i cittadini italiani di serie A e giovani cittadini italiani di serie B, condannati ad un tenore di vita molto differente da quello dei loro predecessori (genitori).

CASO (b):

Il secondo caso riguarda il problema dei CONTRIBUTI FIGURATIVI, una sorta di truffa ai danni dei cittadini, contando sulla loro ignoranza nel non capire che figurativo significa che i contributi ci sono ma che in realtà non sono maturati rispetto al tempo (sconto temporale sulla pensione), o non sono proprio mai stati pagati, a fronte delle pensioni che verranno erogate.

1) Molte categorie di cittadini lavoratori italiani beneficiano di vantaggi pensionistici che consistono negli anni di lavoro abbonati ai fini del cumulo degli anni lavorati. I lavori risultanti usuranti, spesso sono stati oggetto di tale abbuono in termini di anni di carriera per il raggiungimento della pensione.

2) Alcune categorie come i POLITICI, beneficiano di pensioni da NABABBO, senza aver maturato i contributi sufficienti.

Se la pigrizia mentale, potrebbe spingere a tollerare alcune delle situazioni suddette, l'onestà intellettuale credo che non consenta a nessun cittadino italiano di poter giustificare QUESTO SCEMPIO.

Il rischio è che il pagamento delle pensioni diventi insostenibile basti guardare il grafico due, ed il debito sociale annuo che nel 2010 era di oltre 70 miliardi l'anno.

Grafico (2)











7 commenti:

  1. Concordo. Credo che la soluzione sia ricalcolare tutte le pensioni col sistema contributivo, ovvero togliere l'eccedenza compresa tra:

    Contributivo < X < Retributivo

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  2. Concordo con te, non esiste la logica di garantire ad alcuni a scapito di altri la pensione si sono creati cittadini di serie A e cittadini di serie B violando la Costituzione Italiana

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  3. Non sono d'accordo con le conseguenze del allungamento dell'eta pensionabile.
    1 non è vero che si sottraggono posti di lavoro, ogni generazione genera i posti di lavoro, se non si trova lavoro lasciato da un pensionato la nuova generazione deve concepire nuove vie di produzione e per tanto nuove fonti di lavoro. Se le nuove generazioni trovano il posto lasciato dai vecchi non troveranno nuove vie.
    In quanto ai contributi non possono diminuire perche non calano y posti di lavoro.

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  4. Ti rispondo subito Renato.

    La tua è una opinione, io la rispetto, ma debbo informarti che è sbagliata.
    1) NON è VERO CHE SI SOTTRAGGONO POSTI DI LAVORO (falso)

    In Italia abbiamo n milioni di posti di lavoro. Quando un cittadino va in pensione, si libera un posto.

    Per capirlo ci vuole poco, ma se dovessi farti un esempio, ti basti pensare alla scuola. Ogni anno n migliaia di persone vanno in pensione, lasciando ai precari n migliaia di cattedre libere.

    Se allungo l'età pensionabile, considerato fisso lo stock di posti di lavoro esistenti, genero circa 300.000 posti di lavoro in meno l'anno, derivanti dall'allungamento del periodo lavorativo e dai ritardati pensionamenti.

    2) NON TROVARE LAVORO STIMOLA I GIOVANI A CERCARSI NUOVI LAVORI (FALSO)

    Forse non comprendi che la PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, è uno dei compiti dello Stato.

    Un giovane al massimo prende e se ne va a lavorare all'Estero.
    Molti sciocchi credono che questo sia un vantaggio, solo che non capiscono che esportiamo laureati, per importare poi per necessità disperati.

    3) I CONTRIBUTI NON POSSONO DIMINUIRE PERCHE' NON CALANO I POSTI DI LAVORO (falso)

    SE hai visto il grafico ti rendi conto di come i contributi calino rispetto alle pensioni erogate. Se non lo hai capito vuol dire che sei cieco.

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  5. Forse sono limitato io ma fino alle addizzioni e sottrazzioni credo di arrivarci, se allungo l'eta pensionabile creeero tot posti di lavoro in meno ma continueranno ad esserci tot persone che continuando a lavorare continuano a versare contributi, o no ?

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  6. Forse sono limitato io ma fino alle addizzioni e alle sottrazzioni credo di arrivarci, allungando l'eta' pensionabile creero' tot posti di lavoro in meno ma continueranno ad esserci tot lavoratori che continueranno a versare contributi, o no ?

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  7. NO, se allunghi giustamente l'età pensionabile, si riducono i posti di lavoro. Per garantire un saldo costante di posti di lavoro, sei costretto a fare politica economica.

    Praticando l'austerity, cioè riducendo spesa pubblica, e facendo contrarre la circolazione monetaria attraverso le imposte e le tasse, sono riusciti a rallentare la crescita del PIL e la dinamica complessiva della crescita dei contributi, non ha tenuto il passo della crescita del numero dei pensionati, peggiorando i saldi.

    Tasse per entrare nell'EURO, pensioni da NABABBI a gente che si è pagata la metà di quanto prende, e mi riferisco a chi prende più di 3000 euro mese, stanno portandoci lentamente verso il baratro.

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